passando per l'Afghanistan e il Nepal, in cerca di un guru che avevano finalmente trovato per poi abbandonarlo a favore della vita comunitaria, il vegetarianesimo e il bhang, cose che consideravano un sentiero facile e leggero verso il nirvana terreno. "Il nirvana sulla terra!" aveva sbuffato David. "È una contraddizione in termini, non capisci?" Poi, vedendola dilatare pericolosamente le narici, aveva continuato in fretta, ma con altrettanta imprudenza, "E quello che stavi bevendo giù in quel locale, Pat?" Pat aveva mandato un grido di entusiasmo alla vista del dolce - crème caramel - e aveva affondato il naso nel piatto. "Gesù, tutto questo camminare mi fa venire una fame!" aveva detto a mo' di scusa. "E un sonno! Gesù, che sonno!" Era andata dritta a letto. In un'altra ancora più sgradevole occasione, uscendo a prendere un po' di aria dopo una giornata particolarmente noiosa e monotona alla macchina da scrivere, aveva trovato Pat nel parco di fronte al Moonlight Hotel e alla Rama's Bakery dove gli hippies erano abituati a radunarsi, o addirittura a passare la notte, sdraiati sull'erba e avvolti nelle loro coperte. Uno dei guru indiani che tenevano corte in quel posto era seduto nella posizione del loto sotto un albero di lime vestito di sole, circondato da una folla adorante di hippies biondi e stracciati, tra i quali c'era sua moglie Pat a gambe incrociate, altrettanto sorridente e cenciosa. David era troppo distante per sentire quello che dicevano ma gli sembrò che si stessero scambiando battute - quali battute potevano mai scambiarsi oriente e occidente? - più che meditando o discorrendo di teologia. La cosa che lo angustiò in modo particolare fu la vista dei turisti indiani che avevano formato un cerchio esterno rispetto a quello centraie dei cercatori di nirvana e felicità da bhang, come se quella fosse una delle vedute spettacolari della Kulu Valley che avevano pagato per ammirare. Guardavano la scena con facce incredule, sorridendo imbarazzati, scambiandosi commenti sussurrati, esattamente come se stessero assistendo a una recita un po' inquietante, oltre che divertente. C'era condiscendenza, e in certi casi pietà, nella loro espressione, nel loro atteggiamento, e a David riuscì insopportabile vederla diretta ai suoi biondi connazionali, e tanto più a sua moglie. Si girò e tornò quasi di corsa alla pensione. Quella sera tentò di interrogarla di nuovo, ma Pat era stanca, ·vaga, e si limitò ad allontanare i capelli dalla faccia e a mormorare, "Sì, è il guru Dina Nath. È così dolce - così allegro - così-" e andò a letto. David annusò sospettoso l'aria della stanza. Aveva preso il bhang? Ma anche se così fosse stato, lui non ne avrebbe riconosciuto l'odore. Immaginava che fosse dolciastro, e invece l'aria della stanza era acida, acre. Spalancò con violenza la finestra, nella speranza di svegliare Pat. Niente da fare. Il giorno in cui decise di smettern di interrogarla o di seguirla fu quando la vide rientrare camminando impettita, pensò, come una stupida cavalla, e la sentì dire, "Ti ricordi Nasogi, David? Quel delizioso villaggio dove ci siano ferSTORIE / DESAI 35 mati a mangiare le albicocche? Ricordi quel tempio che sembrava una casa di bambola? Be', ho conosciuto della gente che vive in una comune lì accanto - una grande soffitta sopra una stalla, per esser sinceri, ma dà proprio sul tempio e ha un frutteto tutt'intorno, una delizia, quindi. Edith - Edith è di Harlem - mi ha invitata a prendere il caffè e ho conosciuto un po' di gente -" "Sicura che fosse caffé?" ringhiò Davide, voltandole la schiena di colpo, si buttò sulla macchina da scrivere con tale violenza che Pat non riuscì più a farsi sentire. Restò seduta sul letto per un po', a mordersi le labbra, poi si alzò e uscì di nuovo. Quello che aveva avuto intenzione di dirgli venne messo da parte, come un regalo sbagliato. r:, a quel giorno in poi si tenne lontana da lui, e non fece l.iiil più alcun tentativo di farsi accompagnare nel suo viaggio verso il nirvana. Poi, a colazione, David le disse, "È ora che io torni a Delhi. Devo fare altre ricerche laggiù, e non posso più restar qui nella tua valle a contemplare le montagne. Ho intenzione di prenotare due posti su quell'aereo per Delhi." Quella prospettiva sconvolse Pat, che però fece un coraggioso tentativo per nascondere il proprio stato d'animo, e di questo David le fu grato. "Quando vuoi partire?" gli chiese, sputandosi un nocciolo di prugna in mano. "Lunedì prossimo, pensavo," disse lui. Lei non disse niente e scomparve per il resto della giornata. La mattina dopo, quando David emerse dal bagno, era già uscita, così lui fu costretto ad andar giù da solo alla stazione degli autobus, odiando ogni squallido passo di quel tragitto: il mercato degli stracci dove i tibetani vendevano indumenti importati, sporchi e macchiati, ai turisti indiani, e passavano il tempo in attesa dei clienti giocando a dadi nella polvere, la strada piena di marmocchi mocciosi che strillavano come cuccioli, evitando per miracolo i camion rombanti e gli autobus puzzolenti. Lanciò occhiate furibonde al vecchio mendicante privo di naso e di dita che gli chiese l'elemosina e al tibetano coi codini e l'orecchino di turchese che cercò di vendergli un cucciolo rognoso. "Ce ne andiamo di qui," sibilò loro tra i denti, ottenendo sorrisi incoraggianti in risposta. La biglietteria, comunque, non era ancora aperta, e David fu costretto ad aspettare davanti alla stazione degli autobus, che era il posto più sudicio dell'intero bazaar. Si appoggiò a un pilastro di legno .e guardò un autobus semivuoto farsi largo tra un gregge di pecore spaventate e belanti, e poi fermarsi, ribollente e fumante, le fiancate dipinte di verde, adorne di ghirlande di rose, praticamente schiantate dallo sforzo. Percorse gli ultimi metri gemendo e spirò ai piedi di David, con una fuoriuscita di vapore sibilante che alzò il coperchio del cofano di parecchi centimetri. L'autista, un Sikh giovane e asciutto che aveva appeso il turbante a un gancio vicino al sedile e portava solo un fazzoletto viola sopra il nodo di capelli in cima alla testa, saltò giù e andò di corsa ad aprire il coperchio prima che potesse
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