STORIE/ DESAI 31 [! a stanza era pulita, anche se arredata solo con due Proprio questo piacque a Pat, il fatto che non gemessero, adulettini di ferro battuto bianco e un tavolo da toilette con !assero, mendicassero e sogghignassero come le folle di Bomun piccolo specchio giallo. La finestra dava su un cortile nel bay e Delhi, ma si limitassero a conferire agli stranieri uno status quale alcune galline marrone si arrampicavano in cerca di cibo non dissimile dal loro. "Così indipendenti," disse, illuminansu secchielli rovesciati e cataste di legna. Intorno a una pompa dosi, "così riservati. Vera gente di montagna, capisci." dell'acqua fioriva una quantità di margherite, bianche e gialle David la guardò un po' spaventato: non aveva mai notato come pane e burro fresco. Nel bagno, invece della vasca, c'era una tale recrudescenza di orgoglio campanilistico in quella sua un secchio di ottone ben lucidato, una brocca di plastica verde moglie originaria del Vermont. "Ti senti una di loro?"le chiee, miracolo dei miracoli, una tazza con lo sciacquone che fun- se, incerto. zionava, per quanto con lamentosa riluttanza. Il proprietario, Ascoltò meravigliato la qualità positiva della risata squilguance rosse come mele e indumenti di lana - era un anglo- !ante con cui Pat gli rispose, la guardò stupito allargare le bracindiano, un europeo o un indiano? Pat non riuscì a capirlo - eia in un gesto entusiasta. "Ma certo," esplose, e oltrepassò mandò su un vassoio di latta con il tè e un po' di biscotti Glax. con un salto un minuscolo ruscello che scorreva sul muschio Pat e David si sedettero sul letto e sorseggiavano la bevanda come un rivolo di mercurio. "Guarda, guarda chi si vede," nera, amara, sospirando, "Be', se non altro è caldo". esclamò poi, precipitandosi verso un cespuglio di felci dal quaMa Pat non riusciva a star ferma. Non appena ebbe finito le emergeva un fiore rigato, col cappuccio, dall'aspetto alquanto di esaminare i cassetti e di leggere i pezzi di giornale vecchio sinistro, simile a un cobra silenzioso, che David aveva già visto che li foderavano, dopo aver aperto i rubinetti del bagno, es- in America. Lo raccolse e continuò a camminare. I suoi capelli sersi lavata, tolta le scarpe per sostituirle con i sandali di Del- non erano più flosci come spago ma morbidi e densi come cahi, e bevuto il suo tè, si dichiarò pronta a uscire ed "Esplorare!" ramello: ora prendevano fuoco nei raggi del sole, ora si scuriDavid guardò con rimpianto le lenzuola bianche e pulite, an- vano nell'ombra. Dopo un po' osservò, "Questo posto somiglia che se lise e rammendate, stese sui lettini, e le rozze coperte più a una grandiosa cattedrale medioevale che ai miei dolci bomarrone rimboccate con precisione professionale, ma Pat fu schi del Vermont, non ti pare?" irremovibile. "Un'osservazione che molti altri prima di te hanno fatto, "Non possiamo sprecare nemmeno un minuto," insisté, per perlando di foreste," commentò David, in tono leggermente qualche sconosciuto motivo. "Non dobbiamo sprecare una se- secco. "È permesso sedersi, nella tua cattedrale, o bisogna metrata come questa." tersi in ginocchio?" chiese, lasciandosi andare su una roccia. David non riusciva a capire perché mai considerasse uno "Gesù, ho il sedere quadrato, dopo quel viaggio in autobus." spreco sdraiarsi su quei lettini puliti, aspettare che portassero Pat rise, gli buttò in grembo il fiore che aveva raccolto e su l'acqua calda per il bagno e fare un bel sonno, ma si rese si lasciò cadere sull'erba ai suoi piedi. E così avrebbero potuto conto che sarebbe stato vile e debole da parte sua dire una co- fermarsi a chiacchierare e ridere un po' prima di tornare alla sa del genere a Pat che, ritta davanti alla finestra, muoveva i loro cena inglese e ai loro letti puliti, se non fosse accaduto che, fianchi con una nuova energia, la faccia rosea, appena lavata, mentre tornavano mano nella mano verso casa, si venissero a animata dal fevore che, David l'aveva dimenticato, le era sem- trovare all'improvviso davanti a uno strano edificio situato su pre stato naturale - in un'epoca, in una terra diverse. un pendio della foresta, una specie di grande pagoda di legno, "Siamo circondati da alberi di melo," lo allettò Pat. "E legno scuro e pesante, tagliato rozzamente e scolpito come un mi sembra, mi sembra di aver sentito un cuculo." tempio di pietra, circondato da alberi che, scuri e ispidi nella "Perché no?" borbottò David, e la seguì sulla veranda di luce del tramonto, sembravano orsi himalayani ritti sulle zamlegno dove il proprietario continuava a sedere in apparenza co- pe posteriori. modamente sulla sedia rigida, poi giù per il sentiero fino alla "Che ne dici? Potrebbe essere un tempio?" chiese Pat, strada che si addentrava nella foresta. perché i templi che aveva fino allora visitato erano sempre Era una foresta di deodar. Gli alberi erano incommensura- stati traboccanti di pellegrini rumorosi, mendicanti e sacerbilmente vecchi e alti, al punto che mentre i rami più bassi im- doti indaffarati, oggetti di gesso violentemente colorato, mergevano già i piedi nella notte, le cime continuavano a schiamazzo di campane e calendule maleodoranti. Un temsfiorare la luce tarda della sera, e raggi gialli e lanosi cadevano pio silenzioso in una foresta silenziosa - Pat aveva quasi perobliqui tra i tronchi neri come tra le colonne di una cattedrale so la speranza di poter trovare una cosa del genere in quella ombrosa. li tappeto erboso era soffice e irregolare sotto i loro terra sovrappoplata. piedi, gli iris selvatici fiorivano a gruppi, e ciuffi di felci cir- "Potremmo entrare", disse David, dato che lei lo tirava condavano le numerose rocce sparse qua e là. Pat si buttò sul- per la mano, e, dopo aver indugiato un po' sulla soglia, si le fragole selvatiche che crescevano con naturale abbondanza:·::· decisero a togliere i sandali e passare sotto l'alto plinto di - piccole, cosparse di semi, dolcissime. Le poche persone che:-; pietra. incontrarono, uomini e donne del villaggio avvolti nelle belle · L'interno era molto più buio, buio come una caverna scacoperte bianche a righe tipiche della valle, avevano facce scu- vata in un tronco d'albero. Il pavimento però era di argilla, re, color ruggine, dall'espressione calma e cordiale. Invece di liscio, compatto e setoso. Un ripiano di roccia sporgeva dalsalutare o sorridere, si limitavano a osservare Pat e David. la parete scura, e sosteneva una lampada con qualche fiore
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