16 La nostra prima serie di domande riguarda la politica della marginalità. Lei parla di una "Cittadella", espressione della cultura di distruzione, e parla degli outsiders come votati alla conservazione della cultura. Vorremmo sapere qualcosa della forza di questa posizione di marginalità, come può circolare, diventare visibile? Non posso dirvi molto in proposito. Sono una scrittrice, per me solo attraverso la scrittura è possibile rendere visibili gli outsiders, gli emarginati. Penso che la gente si sia resa conto di come negli ultimi anni (io almeno l'ho notato, per esempio, nel movimento per la pace) coloro che non detengono alcun potere possano ottenerlo in certa misura solo se uniti, e la letteratura può dare un contributo a questo processo, dargli priorità. In realtà io non mi sento una outsider e non penso che quanti stanno oggi sollevando importanti interrogativi siano degli "outsiders", anche se non hanno "potere". Non sono degli "outsiders", sono in effetti coloro che veramente contano. Quando lei ha scritto della "cittadella della ragione" sembrava affermare che chi era a/l'interno della cittadella fosse fondamentalmente alienato, intrappolato in una cultura che non gli permetteva di ascoltare, mentre coloro che erano a/l'esterno. erano sì "ai margini" ma capaci di ascoltare.... Gu~_rdi, penso che questa terminologia di "insider-outsider" sia tipicamente ameridrta, non rientra nel mio vocabolario. Non concepisco le cose in questo senso. Potremmo provare una terminologia diversa... Non è solo questione di terminologia, è che io penso in maniera diversa. Almeno in Germania è stato sempre vero che i movimenti intellettuali abbiano avuto qualche effetto (sebbene non sia mai stata portata a termine una rivoluzione). Le 'persone che leggono i miei libri non sono outsiders. Sono insegnanti, studenti, operai, tecnici ... gente normale. Nella RDT i miei libri hanno una vasta diffusione. Mi sembra che nel racconto Mutazione lei abbia creato due mondi, il mondo degli uomini e il mondo delle donne. È come se ipotizzasse due esistenze differenti, e scegliesse consapevolmente quella di "outsider", il mondo delle donne. Lei parla di una cultura separata che non ha punti di contatto con quella degli uomini. Ma la cultura degli uomini non è sempre la cultura del sistema. Alla cultura patriarcale spetta il ruolo di forza decisiva e normativa. Quel racconto è un paradigma, un esempio che in seguito ho arricchito di materiale storico con riferimenti dai Kleist, Gunderrode, Bettina von Arnnheim, Cassandra. Mutazione è stato uno dei miei primi lavori, lì ho creato il paradigma dei due mondi che più tardi ho reso più concreto. Non ho più messo in opposizione il mondo degli uomini e il mondo delle donne ma ho mostrato come essi siano strettamente connessi. In quale rapporto è quindi la cultura della marginalità con quella più ampia, quella del patriarcato? In Mutazione lei parla della sua scelta della cultura delle donne, della cultura degli "outsiders", ma non sembra che intraveda mai per essa il raggiungimento di una posizione di forza. La regola rimane il patriarcato. Non so, non è mio compito rispondere a una domanda del genere. Devo descrivere ciò che è, devo descrivere la realtà così come la vedo. Cambiare la società non penso sia compito degli outsiders ma delle masse. Se ciò accadrà, non so dirlo. Voi non conoscete veramente la RDT, per noi non esiste una cultura degli "outsiders". Ci sono segni della ricerca di nuove strutture di vita da parte della gente, ma questo va inteso in maniera del tutto diversa che, per esempio, a New York. Non è possibile fare paragoni. Se queste due diverse culture, esistono, sono in relazione fra loro? Certamente. Nella RDT le donne sono a un livello economico pari a quello degli uomini, hanno potere economico, sono una forza economica, senza le donne l'economia crollerebbe. (Generale consenso nella stanza - anche qui è lo stesso). Non sono senza potere. L'unico fatto è che le donne hanno considerato per molto tempo loro dovere fare le stesse cose che fanno gli uomini e solo ora iniziano a chiedersi se ciò sia veramente corretto - se è questo che veramente desiderano. Si tratta di uno sviluppo diverso da quello che si è verificato negli USA, perché l'uguaglianza economica è stata ottenuta immediatamente dopo il fascismo con la nascita della RDT. Un gran numero di donne occupa posizioni di rilievo, nelle università, negli ospedali, nelle scuole. È solo a livello politico che il processo trova un punto d'arresto - non si va al di là della carica di sindaco. Nel mio paese il problema del conflitto tra "insiders" e "outsiders" non è più una questione
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==