Linea d'ombra - anno V - n. 18 - maggio 1987

STORIE/REVELLI-PEROTTI mesi di occupazione, venne chiusa). Luciano Lama lo interrompe. Pasquale lnglisano: li compagno Lama spiegherà poi perché è falso. (applausi) Luciano Lama (interrompendo di nuovo): Dico soltanto (forti, prolungati fischi) ... dico soltanto ... (tra salve di fischi) ... dico soltanto ... dico soltanto ... che se gli operai della Singer avessero avuto questo accordo, sarebbero rientrati alla Singer (fischi e urla prolungati) ... Liberato Norcia (delegato Mirafiori Carrozzeria): Io aspettavo veramente, dopo dodici anni di militanza e di lotta, aspettavo questo momento. Che ci fossero tutti qua, e stasera ci sono ... Ci sono tutti i dirigenti (applausi) ... Ci fosse Lama, ci fosse Camiti, ci fosse il compagno Mattina. Ogni contratto che abbiamo fatto, da quando faccio la militanza di dodici anni, non ho sentito mai che qualcuno dei dirigenti abbia firmato un contratto e non abbia detto che non c'erano dei punti positivi dentro. Il fatto è che i compagni della dirigenza ... (viene interrotto da qualcuno al tavolo della presidenza) non ti preoccupare, perché io non mi commuovo per nessuno. Stai calmo e tranquillo, non vi agitate che io sono da tanto tempo agitato (risate in sala) ... per il fatto che devono capire che il delegato, quando entra alle sei e mezza dentro la fabbrica , porta i problemi suoi famigliari, si scontra con i problemi degli altri lavoratori all'interno della fabbrica, si scontra con i problemi del lavoro e con il padrone, e deve sopportare anche le malefatte che ci fanno i dirigenti con le loro dichiarazioni (applausi scroscianti). Questo momento lo aspettavo da dodici anni (tra gli applausi) per dirvelo a tutti quanti. Perché non c'è nessuno più che all'interno della fabbrica, con queste condizioni, può andare avanti ... Dopo altri interventi. Angelo Caforio (licenziato Fiat nel settembre 1979 con altri sessanta operai): C'è un problema concreto: con chi! con chi si confronteranno nelle scadenze di cui si parla all'interno di questa proposta? Con chi contratteranno quando con questi 23.000 avranno fatto fuori la parte più importante della classe operaia Fiat? Quale struttura consigliare resterà in fabbrica! Quale controllo operaio e sindacale avremo in fabbrica? (applausi). Allora è cartaccia questa? ... Accettare questo accordo così com'è significa piegarsi lo stesso, ma questa volta col consenso, con lo sfrangiamento dell'organizzazione, con lo smarrimento dei compagni, con la sfiducia, con la fuga dal sindacato, con le denunce, coi licenziamenti, nuovamente con gli anni duri, compagni. Perché la lotta è di tutti, e la battaglia è la battaglia per la nostra democrazia; per la democrazia degli operai che non vogliono perdere, è la nostra organizzazione, è il nostro sindacato. (applausi) Dopo altri interventi. De Montis (delegato del Lingotto): Perché pensate quale valenza ha, fare un accordo, per giunta come questo che a mio avviso è perdente, all'indomani della manifestazione dei capi. Sapete cosa dimostra all'opinione pubblica? Che loro con una manifestazione sola hanno sconfitto 35 giorni di lotta degli operai (applausi) ... si tratta di uno sbaglto clamoroso del sindacato_, e va detto con chiarezza alle assemblee ... perché, compagni, è criminale, è criminale che un accordo non si concluda con il rientro in fabbrica dei licenziati e con il ritiro delle denunce. (applausi, "bravo!"). Qua non c'è scritto, ed è criminale questo! (tra gli applausi) Io lo dico onestamente, compagni: io, agli anni Cinquanta BibliotecaGino Bianco non ci voglio tornare, e se il sindacato fa un errore di strategia e sbaglia le sue scelte e mi ci vuole portare, io non butto via la tessera, ma chiedo ai dirigenti di andarsene ("Bravo!", applausi prolungati: poi, dalla sala, sempre più forte, scandito ripetutamente: "La lotta è dura e non ci fa paura!) Dopo altri interventi Giovanni Falcone (delegato di Mirafiori): Un compagno, poche sere fa, mi diceva: È un fatto storico, un altro compagno come noi aveva parlato nel '69, stavolta parli tu, dice, e si chiude un'epoca. Allora si apriva, ora si chiude. Mi lascia l'amaro in bocca questo. Perché per me dodici anni di lotta non sono stati semplicemente dodici anni di lotta così, ma è stata una lunga esperienza politica, lo è stata per tutti. Ci pensate? Un emigrante che viene su dalla campagna come tanti altri, non riusciva a dire una parola ... tanta timidezza, in parte ce l'ho ancora, ma molta è superata, riuscire a fare dei discorsi politici. Voi pensate che la Fiat possa ancora tenere- uno come me all'interno della fabbrica? Possa ancora richiamarlo? ... Qui non ci sono delegati che sono stati per principio contro il sindacato. Non ce n'è nessuno credo, in questa sala. Ci sono invece dei delegati che vogliono il massimo quando il livello di lotta esprime il massimo. Questa è la differenza che c'è tra chi porta le difficoltà qui, oggi - che ci sono state nel movimento, nessuno le nega, ci sono state le difficoltà - ma c'è chi viene qui facendosi scudo delle difficoltà, e anche del corteo dei capi, per giustificare un accordo che a noi ci fa fare dei passi indietro. Ci sono degli accordi (applausi scroscianti) ci sono degli accordi che non ti fanno fare dei passi avanti, che magari ti fermano sulle posizioni che hai acquistato. Dopo le difficoltà riprendi il cammino. Ma questo è sicuramente un accordo che ci fa fare molti passi indietro ... lo credo che questi capi di ieri, quando hanno fatto la manifestazione al Teatro Nuovo, non l'hanno fatta così. .. (Viene interrotto da Mariane/li, dalla presidenza, che lo invita a chiudere per ragioni di tempo) Non _tipreoccupare, compagno. Ho anche il diritto, dopo dodici anni mi cacciano fuori, ·concedetemi almeno di parlare ancora (applausi), perché io credo ... credo ... (tra gli applausi) che la possibilità come operaio Fiat, come delegato Fiat, non ce l'avrò mai più. Almeno ho la soddisfazione di avere concluso in bellezza, e sono contento di tutte le lotte che ho fatto, al di là che il padrone non mi riprenda più ... (applausi scroscianti) Giornalista al TG/: Vi dicevo degli umori della base, se volete contrastanti, con prevalenza di critiche. Quali sono le critiche ai vertici sindacali? Sono due: la prima è di aver accettato la Cassa integrazione. Aver accettato questa Cassa integrazione, per il sindacato, significa farsi mettere fuori della fabbrica. Sono alcune delle critiche mosse ai vertici. Il riferimento è soprattutto al fatto che tra gli operai in Cassa integrazione ci sono molti delegati sindacali. La seconda critica è a tutto il vertice sindacale in generale, secondo alcuni responsabile di non avere capito quale era la posta in gioco, qual è lo scontro in atto tra sindacato e padronato. Ecco, questa è l'atmosfera che si respira qui, mentre Lama, Camiti e Benvenuto stanno ancora ascoltando quello che dicono i delegati. Io credo che se ne avrà fino a tardi, si dice che ne avremo fin oltre mezzanotte. Ad ogni modo da qui, da Torino, da questo cinema di periferia tra i delegati della Fiat, ho concluso. Linea allo studio. PARTE QUINTA: LA CADUTA 16 ottobre. Ore 7. Assemblee a Mirafiori Lo spiazzo davanti alla palazzina delle Presse è occupato da una folla

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