Linea d'ombra - anno V - n. 18 - maggio 1987

I compagni dietro al cancello. I compagni indietro! Non accettiamo provocazini. Abbiamo bisogno anche di liberare il traffico. Arriva anche un 'awo del sindacato con altoparlante. La situazione sembra sul punto di precipitare. Operaio con megafono: l compagni devono stare dietro al cancello. Devono inchiodarsi al cancello! Poi i carabinieri si ritirano. Ma poco distante la tensione è ancora alta. Sindacalista a/l'altoparlante: Non cediamo alle tentazioni dell'ultima ora dichi vorrebbe vederci scontrati, divisi e battuti. Faccio ancora un appello al senso di responsabilità che ciha caratterizzati tutti quanti in questa difficile e dura lotta. Facciamo attenzione compagni che c'è qualcuno che vuole pescare nel torbido. Sul piazzale antistante la palazzina di Mirafiori, la massa grigia dei capi e degli impiegati è in attesa. Intervistatore (con impaccio): Che cosa fi ha fatti unire? Impiegato: Eh, probabilmente mancava ... quello spirito di coesione ... quella iniziativa di qualcuno per appunto unire tutta questa gente ... Cioè eravamo sparsi ... insomma mancava il eh ... mancava un pastore, qualcosa eh ... quello è stato quella dell'Unionquadri ... è stato ... mm ... un motivo che ci ha legati tutti ... Intervistatore (a un signore ingrisaglia, che ha il tono sicuro di chi gode di una qualche autorità d'ufficio, circondato da un gruppe110 di subalterni): Lei, che sentimenti prova la mattina qui davanti? Credo che sia già venuto qualche altra volta, probabilmente: si trova di fronte lo schieramento del picchetto, lei lo guarda, e qual è la sensazione che prova, l'emozione che prova in quel momento? Signore: Eh ... quello un po' diuna certa desolazione, nel senso di vedere un impianto così ben congegnato, così perfezionato al massimo, e vederlo fermo, vederlo immobile ... È come vedere un corpo senza vita. QUARTA PARTE: DIES IRAE 15 ottobre. Ore 14,30. Cinema Smeraldo. Da una grbn folla di delegati e operai giunti direllamente dai cancelli delle fabbriche, con ancora addosso gli abbigliamenti multicolori e pesanti, e la stanchezza della noi/e, si leva lo slogan ripetuto:' "Lama Carni ti Benvenuto, il posto di lavoro non va svenduto". Un delegalo con megafono (inlervento improvvisalo nell'alrio del cinema): Compagni, scusate, io credo che se questa lotta portata avanti meravigliosamente da tutti gli operai della Fiat uniti, se questa lotta è stata portata avanti in modo così massiccio, noi non possiamo permetterci il lusso che venga svenduta in questa maniera (applausi) ... che diecimila lavoratori vengano licenziati .. Continua insislente il coro "Lama Carni/i Benvenulo ... ". C'è molta tensione, e commozione. E anche molta rabbia. Arrivano i leader sindacali. La plaiea è un mare in 1empes1a. Pio Galli (uno dei pochi dirigenti che ha man1enu10 la stima degli operai), assunta la presidenza, Slenla a prendere in mano la si/uazione. BibliotecaGino Bianco STORIE/REVELLI-PEROTII 79 Pio Galli: Amici e compagni ... (urla e slogans)... amici e compagni .. . (ancora rumori in sala). Per cortesia! amici e compagni! siamo venuti qua per discutere! va bene!?! (ancora rumori) Siamo venuti qua per discutere ... Allora ... Grido isolato: "Fuori la stampa!" Si leva in crescendo il coro: "Stampa, Rai, contro gli operai". Dopo una breve consultazione, i giornalisti e gli operatori vengono pregati di allontanarsi. Viene data la parola a Mallina. Mallina (dà /el/ura con tono burocralico dei lermini della bozza d'accordo, fino a commentare il punto nove): La Fiat, subordinatamente all'attuazione degli impegni assunti ai punti 3 e 7, nel presupposto del corretto funzionamento di tutti gli istituti convenuti, provvederà.arichiamare dalla Cassa integrazione guadagni per il loro reinserimento nell'attività lavorativa quei lavoratori che al 30 giugno 1983 si trovino ancora in integrazione salariale .. . (!orli protesle in sala; è ulite ricordare che alla da/a stabilita, solo poche centinaia di lavoratori sui 23.000 sospesi furono richiamali dalla Cassa integrazione)... Fatemi finire! (ancora protes/e) Fatemi finire! Dovete, ehm, dobbiamo sentire tutto, compagni. Sentiamo tutto e poi ci saranno gli interventi. Ho detto che la Fiat provvederà a richiamare quei lavoratori che ancora .... E comunq~e tutti rientrano, significa ... (farli prolesle). C'è, compagni, equesto è importante, una esplicita rinuncia della Fiat ad avvalersi delle procedure di licenziamento. E, compagni, questo impegno credo che vada valutato in tutta la sua importanza perché innova il contratto collettivo di lavoro, e non vi è dubbio che condiziona lo stesso disegno di legge sulla mobilità che porta il numero 760. Questo è un di più, compagni (abbandonando per la prima volta il fono funzionaria/e).· la rinuncia esplicita al ricorso ai licenziamenti. E quindi l'ipotesi del licenziamento mascherato non c'è più, perché non sono lavoratori - quelli che dovessero andare in mobilità - che attendono all'infinito una sistemazione, ma in ogni caso, a una data, potranno e dovranno rientrare in fabbrica. Perché c'è un impegno esplicito. Dopo altri inlervenli. Pasquale Inglisano (operatore di lega): Non può il compagno Mattina, e anche il compagno Pio. Galli, dirmi: Discutiamo qui stasera e poi domani andiamo a fare le assemblee e decidiamo là. Anche su questo io preferisco essere molto più chiaro con i compagni, anche perché ogni volta che si è chiari con i compagni non ci sono problemi. Anche quando si perde, ma si discute chiaramente, i compagni rimangono nell'organizzazione. Ma quando non si è chiari con i compagni, e si perde, e non si ha il coraggio di dirlo, i compagni si sentono traditi e abbandonano l'organizzazione (ovazione, grida di "bravo!", lunghissimo, interminabile applauso; l'ora/ore si commuove poi riprende) ... Ho molte difficoltà, e vi dico che sono anche molto emozionato. La mia sensazione è che i compagni non vivono solo di cose pratiche; vivono per ideali e anche per sensazioni. Quando io ho sentito questo accordo - l'ho sentito prima, i compagni mi hanno telefonato verso le sette e mezza mentre stavamo ancora in riunione ... io ho provato delle cose ... non tanto di odio per questa organizzazione, ma di impotenza politica, di non sapere cosa fare. (applausi). Quando si inserisce un elemento di impotenza dei compagni all'interno dell'organizzazione politica, significa che noi diamo un segno dal punto di vista politico e la gente si chiede: Ma perché in quella organizzazione in cui io ho creduto e continuo ancora a credere ci devono essere dei meccanismi uguali a quelli contro cui mi batto all'interno di questa società? ... Ma noi sappiamo che cosa è successo ai compagni della Singer .. . (si traila di una fabbrica entrala in crisi alla metà degli anni se11a111al,a quale dopo una lunga lolla con

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