STORIE/REVELLI-PEROTTI dei terroristi? Loro, che stamattina sono marciati sembrava che facevano la marcia su Roma, va bene? Che ci hanno aggrediti come tanti bastardi! Perché non ho vergogna, anche che mi licenziano dalla Fiat, non ho vergogna di dirglielo. Perché quello che hanno fatto stamattina, solo i fascisti potevano farlo.,. Capo: Ehhh ... è tanti anni che siamo in ... si dice lotta, anche se io non la condivido ... mi sono trovato tante volte in difficoltà nell'officina, che mi son corsi dietro con i .. .i ... fazzoletti quà ... gente che lavoravamo insieme ... per me finisce tutto lì, bon. Finito il coso, finito il discorso, non stiamo lì a dare del. .. come ... o del fascista o del bastardo ... non si dicono quelle cose lì, bon ! IO ottobre. Sciopero generale nazionale. A Torino parla Giorgio Benvenuto. Giorgio Benvenuto: Cosa dicono le compagne e i compagni? Dicono: 'Ma questo sciopero non poteva essere fatto il 2 ottobre? Perché le Confederazioni lo hanno revocato? È una critica che è giusta. E io devo dire, compagne e compagni, che quando la Fiat, al momento stesso in cui cadeva il governo, ha sospeso i liéenziamenti ci ha ingannato, come ha ingannato tutti i partiti politici, come ha ingannato ... (applausi) come ha ingannato le autorità locali qui a Torino. Ci ha imbrogliato. Ha detto che era disponibile a fare la trattativa, noi siamo venuti qui alla trattativa e ci siamo trovati non con la procedura dei licenziamenti ma con la messa in Cassa integrazione, con un fatto compiuto, con dei licenziamenti mascherati. Ci ha imbrogliato. Abbiamo sbagliato. Ma ne teniamo conto e ne terremo conto (applausi)... E diceva questo compagno: Come finira? Io gli ho detto: I casi sono due: o molla la Fiat o molliamo noi (dallafolla:"Nooo!") Questo compagno mi ha risposto ... mi ha dato una risposta bellissima. Ha detto: Hai ragione, i casi sono due: o molla la Fiato la Fiat molla! (applausi) E allora su questo non ci deve essere nessun dubbio ... 11 ottobre. Manifestazione nazionale degli studenti a fianco degli operai Fiat. Slogan: "Piove piove piove, può anche nevicare, nessun licenziamento deve passare" "Compagni della Fiat, tenete duro, l'attacco padronale non ha futuro". Voce dall'altoparlante: Migliaia di giovani, oltre trentamila sono venuti qui, alla Fiat Mirafiori ... Una studentessa: Secondo me è importante venire non solo a solidarizzare con gli operai, ma perché i problemi in fondo degli operai ci riguardano, anche per un nostro futuro, no? Perché secondo me è importante far vedere alla Fiat che noi ci siamo, che siamo contro di lei, che è rimasta isolata. Secondo me è una lotta meravigliosa, questa ... Coro sul fondo: "Compagni della Fiat, tenere duro, l'attacco padronale ... Sergio Garavini parla agli studenti. Sergio Garavini: Vedete, compagne e compagni, qui in questa città, in queste fabbriche, c'è stata scritta molta storia del movimento operaio italiano che sta nei nostri cuori e nelle nostre menti. Nella primavera del 1920, sessant'anni fa, iniziò alla Fiat uno sciopero ad oltranza che aveva al centro uno stesso problema di potere, di forza dei Consigli di fabbrica, che ha questo sciopero. Allora il gruppo dirigente del moBibliotecaGino Bianco vimento sindacale e operaio torinese chiese alla Confederazione generale italiana del lavoro di allora di proclamare uno sciopero generale intorno agli operai della Fiat di Torino in lotta. Quello sciopero generale non fu proclamanto. Isolati, dopo settimane di lotta, gli operai dovettero piegare il capo e tornare al lavoro sconfitti, e un grande dirigente operaio, Antonio Gramsci, scrisse sull'Ordine nuovo un articolo intitolato "Uomini di carne ed ossa" dove diceva agli operai che tornavano in fabbrica sconfitti: Siete sconfitti perché il bisogno vi ha sopraffatti, ma domani alzerete nuovamente la vostra bandiera di unità e di lotta ... TERZA PARTE: GLI "ALTRI" Con lunedì 13 ottobre si apre la settimana decisiva, quella del confronto finale. Fin dalla notte di domenica si era accentuata la pressione ilei capi sui presidii. I muri della fabbrica vengono vigilati dagli operai, dì notte, anche nei punti meno accessibili. Voci soffocate, trambusto, rumore di passi nel buio. Primo operaio: Sono come i ladri ... porca puttana! Secondo operaio: Son questi, vedi, li han beccati. Son qui, son qui ... Terzo operaio: Adesso li portiamo a fare il picchetto con noi. Passi cadenzati. Si marcia verso la tenda del presidio. Primo operaio: Non erano quattro? Secondo operaio: Tre ne hanno presi. Primo operaio (rivolto a uno dei "prigionieri": Quanti eravat~? Terzo operaio: Mettono vergogna! Primo operaio: Carichi di sassi! Carichi di sassi! Qualcuno fischiella "When the saints go marching on", mentre continua lo scalpiccio della camminata. Si giunge vicino alla tenda. Quarto operaio: Bisogna identificarli. Tesserino ... Tesserino, forza! Quinto operaio: Cosa hanno fatto questi qua? Secondo operaio: Erano dentro. Quarto operaio: Facci vedere! Prendi i nomi. Secondo operaio (guardando i tesserini): Sono operai! Primo operaio: Cazzo! Ma vi rendete conto? Vi rendete conto che· cazzo fate? Ma fate schifo, ragazzi! Fate schifo! (dopo una pausa) Adesso ve ne andate e se vi becchiamo di nuovo, a calci in culo arrivate fino a casa, eh! Fate attenzione, andate a casa e andate a dormire. 14 ottobre. Ore IO. Corso Massimo d'Azeglio. Voce metallica da un al1oparlante (tono fortemente spersonalizzato): I quadri intermedi Fiat si fanno interpreti della volontà di operai, impie-
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