nessuno abusi della nostra pazienza. Ai nostri dirigenti diciamo: state attenti, facciamo lotte dure e meno cedimenti". Secondo invalido(conaccentocalabrese): "È un problema di dignità. Perché io ancora ho dignità. Io ho una famiglia, non voglio essere assistito, che vado lì, prendo lo stipendio e me lo porto a casa, come fanno parecchi capi della Fiat, che vanno lì si prendono lo stipendio e se ne tornano a casa. Quindi io quelle cose lì non le voglio. Voglio contribuire assieme ai miei compagni di lavoro. Terzo invalido: A 'sto punto qua, noi operai non è che vogliamo l'assistenzialismo, né da parte dello stato, né da parte dell'azienda. Noi voglia-· mo entrare in fabbrica e svolgere, parlo come invalido o come persona sana, svolgere la mansione di lavoro compatibile con le mie possibilità, e, come invalido, col mio handicap fisico. Non ho bisogno della Fiat che mi faccia l'elemosina. Non l'ho mai accettata da nessuno e tantomeno l'accetto dal padrone. lo non chiedo l'elemosina! Quarto invalido: Questo servirà come esempio a mio figlio che non deve essere con i padroni ... Essere uniti, ogni giorno che passa per me è una vittoria. E io anche se starei 4 anni, 5 anni, 3 mesi, l mese, un domani per me io ci starei sempre qua. Ci starei perché non lo vorrei mai far vincere il padrone ... E se noi perdiamo questa forza qua, siamo perduti. A riprendere quella forza che abbiamo adesso, mai e poi mai. Coro:" Ai partiti chiediamo, impegni e decisione, di star con gli operai, e meno coi padroni. E tutti quanti uniti, lottiamo con fermezza: sconfiggerem padroni, "sta razza maledetta". 6 ottobre. Entrata del primo turno. È la giornata decisiva. I lavoratori non posti in Cassa integrazione sono stati richiamali al lavoro dall'azienda. I 24.000 cassaintegrati sono stati diffidati dal porre piede in fabbrica. Il rischio di una divisione drammatica è forte. Le organizzazioni sindacali hanno dato indicazione a tulli di entrare e, senza varcare la soglia dei reparti, attestarsi sui cancelli e presidiarli. Un delegalo (con voce sommessa): Compagni, mi raccomando, non entrate a bollare. È il gesto più amaro che noi possiamo sopportare dopo giorni di lotta. Non si bolla la cartolina. Presentare il tesserino, avviarsi verso la palazzina centrale ... Ore 9. Porta 5 di Mirafiori. L'operazione ha avuto successo. Non vi è staia la temuta divisione. Una gran folla di operai, giunti anche da altri slabilimen\i, è raccolta sul piazzale. Parla il sindaco Novelli. DiegoNovelli: Amici, compagni lavoratori, qualcuno potrebbe dire 'Arrieccoli'. Sì, siamo di nuovo qui ... Arrieccoci. Il massimo esponente degli industriali torinesi mi ha pubblicamente criticato sui giornali cittadini, e non è uno scandalo, dicendo che così facendo io non potevo più esser considerato il sindaco di tutta la città, ma mi ero schierato soltanto da una parte. Ebbene, se qualcuno pensa che il sottoscritto possa essere il sindaco di chi intende gettare sul lastrico migliaia e migliaia di lavoratori, ebbene (tra applausi scroscianli) non ho mai avuto la pretesa di essere anche il sindaco di quella parte!. .. Sospendono i licenziamenti, e poi chiedono l'applicazione della Cassa integrazione per 24.000, 23.000 operai senza accettare il principio della rotazione. Ma perché soltanto 23.000 devono subire questo provvedimento? A ogni momento ci impartite lezioni di democrazia, di giustizia, fate i gargarismi, ecco, sull'uguaglianza, sulla giustizia, sulla fraternità. Ebbene, ma se un provvedimento deve essere preso, perché esiste effettivamente una crisi che nessuno nega, ma perché devono essere soltanto 23.000 a pagarla? Sia distribuita equamente su tutti i lavoratori ... BibliotecaGino Bianco STORIE/REVELLI-PEROTTI 9 ottobre. La rete dei presidii intorno alla fabbrica si fa sempre più stretta, mentre si verificano i primi tentativi di sfondamento da parte di gruppi di capi. Alla porta 31 di Mirafiori si contano alcuni feriti. Nel pomeriggio viene bloccato un vice-capo officine che tenia di uscire scavalcando il muro. Visibilmente spaventato viene portato da un gruppo di operai furibondi in un tenda del presidio, e interrogato. Operaio: "Ma tu pensi domani di provare a fare quello che hai fatto oggi?" (Voce di donna sul fondo: "Sempre!") Capo: Sempre, sempre ... domani, ehhh, è un giorno particolare ... Io ve lo dico: ho sempre fatto così. Adesso voi mi condannate, ma io ·ho sempre fatto così. Operaio: Quindi tu ritieni giusto che anche quando c'era sciopero bisognava entrare? Capo: Nella mia opinione ... sono sempre entrato. Operaio: Tu non hai mai fatto sciopero? Capo: Mai fatto un'ora di sciopero. Operaio: Mai in vita tua? Capo: Mai in vita mia. Operaio: Per quale motivo? Capo: Per nessun motivo. Ditemi quello che voglio .. io non ho .. Voce di uomo sullo sfondo: "Però i vantaggi li hai avuti!" Voce di donna: "Perché ti da sul 't salvavi la Fiata scavalché i canceiL ... Bastard ca 't ses nen d'autr! ". Secondo operaio: Sì, ma questi qui, stanotte, non son venuti a dialogare. Hanno sfondato il picchetto, hanno menato! Capo: Ah, eh, eh ... senta, io, nella mia veste non condanno niente. Né condanno voi, né condanno niente. lo, mi piacerebbe essere un interi. .. (si impappina) non son tanto ... di poter parlare insieme alla gente ... Secondo operaio: Uno che vuole dialogare non salta il muro. Viene davanti al picchetto e discute. Capo: Come faccio io quando entravo dalla porta: Posso entrare? Beh, posso entrare. Secondo operaio: Non si salta il muro. Capo: No, io stamattina ho saltato il muro. Bon ... io son sincero ... Bon, eh!, cosa vuole che le dica ... Interviene un operaio ferilo nella collullazione del ma/tino. Terzo operaio: Senta (in tono mollo polemico), io le voglio chiedere una cosa, va bene? Come mai quando facciamo una cosa gli operai, facciamo una cosa del genere che hanno fatto loro stamattina, sia~o giudicati dei briganti, siamo giudicati degli assassini, siamo giudicati 75
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