Linea d'ombra - anno V - n. 18 - maggio 1987

mente oratorio): Compagne ... lavoratrici e lavoratori ... compagne e compagni ... una delle ragioni, forse la ragione fondamentale ... politica e morale ... per cui ho voluto venire qui ... (lunga pausa) è per dirvi non solo che avete ragione, ma per prendere di fronte a voi un impegno che la Segreteria e il Comitato direttivo della Federazionne CGIL-CISL-UIL procla-me-rà lo sciopero generale dei lavoratori di tutte le categorie ... e lo farà ... (tra gli applausi). Potete essere certi che nel movimento sindacale italiano vi sono forze, coscienze... (lunga pausa) e dirigenti che guideranno la lotta di tutti i lavoratori, che saranno con voi, da ieri, a oggi, a domani... fino in-fon-do (applausi). E quando dico questo non dico soltanto fino in fondo nella lotta, ma dico anche un'altra cosa: fino in fondo a partecipare insieme dell'andamento della discussione e delle trattative; a decidere insieme le forme di lotta e gli sbocchi che deve avere la trattativa, le soluzioni che dobbiamo cercare e quelle che si vanno preparando. È vero, lavoratrici e lavoratori, compagni e compagne, vi sono state e vi sono difficoltà nel rapporto fra le varie Organizzazioni sindacali e i lavoratori, e come sempre, quando vi sono difficoltà, le responsabilità non sono mai dei lavoratori, sono sempre dei dirigenti sindacali. Ma questa è una grande occasione che abbiamo tutti quanti insieme per uscire da queste difficoltà. · 22 settembre. Il Consiglione discute le forme di lotta. Un delegato: Riteniamo quindi necessario arrivare ad un coordinamento reale delle lotte tra i vari stabilimenti. Prepararsi anche all'occupazione delle fabbriche, non escludendo a priori momenti, se necessario, di autogestione di pezzi di produzione ... Qualcuno legge un documento sulla "comunicazione operaia": Di fronte alla richiesta di fronteggiare i problemi dell'informazione, portata avanti da alcuni delegati, è stata proposta la costituzione di una postazione permanente di informazione e documentazione operaia davanti alla porta 5 di Mirafiori. Questa postazione permanente ha la funzione di collegamento e coordinamento, dato il momento particolare: I) con tutti i reparti di Mirafiori; 2) con le altre fabbriche in lotta; 3) con le trattative a Roma. Per un rapporto più immediato e diretto tra il movimento e i compagni della delegazione si sta valutando anche la possibilità di fare un ponte radio diretto 4) con i quartieri della città. Questa iniziativa potrebbe essere un primo passo per far si che Mirafiori non sia solo il motore propulsore della lotta ma anche del dibattito politico. Questa struttura dovrebbe essere composta, ci1sono già trattative in corso, con un pullman in disuso che dovrebbe essere messo a disposizione dall' ATM. 25 sett~bre. Sciopero generale nazionale dei metalmeccanici. A Torino, in Piazza San Carlo manifestazione nazionale. Uno dal palco, tra un assordante rullo di tamburi e un coro di slogans: Compagni, la Fiat ha voluto lanciare una sfida al Movimento operaio, e noi la raccogliamo. Pierre Camiti (in una tempesta di fischi e di urla): Agnelli è forte, ha amici potenti, ma noi tutti uniti ... (la sua voce naufraga nel frastuono della piazza mentre cresce il coro: "Stampa, Rai, contro gli operai!") 26 settembre. Il segretario generale del Partito comunista, Enrico Berlinguer, porta la sua solidarietà agli operai in lotta. Slogan da parte di alcune migliaia di operai radunati davanti alla porta 5 di Mirafiori: "Non c'è lotta, non c'è conquista, senza il grande Partito comunista" (ripetuto). "Enrico, Enrico!". "È ora, è .ora, è ora di cambiare ... " BibliotecaGino Bianco STORIE/REVELLI-PEROTII Enrico Berlinguer: ... non soltanto i comunisti di Torino, ma tutto intero il Partito comunista italiano è schierato con la massima decisione a fianco dei lavoratori della Fiat. Io sono qui a Torino non soltanto per portare ai lavoratori della Fiat la solidarietà e l'impegno del Partito còmunista, ma anche rendermi conto più da vicino, più direttamente, dei vostri problemi, dei vostri sentimenti, e anche dei problemi che si porranno per quanto riguarda il proseguimento della lotta e la sua intensificazione ... A un delegato, liberato Norcia, delle Carrozzeriedi Mirafiori, che gli chiede quale al/eggiamento avrebbe assunto il PCI in caso di occupazione della fabbrica, Berlinguer risponde: Enrico Berlinguer: L'eventualità che trovandosi di fronte a un ritardo nella soluzione della vertenza, a una intransigenza che rimanga da parte dei dirigenti della Fiat, si debba giungere a forme più acute di lotta, comprese forme di occupazione ... (applausi) ripeto che queste forme di lotta, come del resto è avvenuto nelle settimane passate, come avviene credo quasi ogni giorno, dovranno essere discusse e decise dai lavoratori stessi nelle loro assemblee. Se si giungerà a questo, è evidente che ci dovrà essere un grande movimento in tutto il paese, oltre, naturalmente, nella città di Torino, per sostenere i lavoratori che saranno impegnati in queste più acute, più stringenti, e anche più pesanti forme di lotta. E in questo senso, potete esserne certi, vi sarà l'impegno politico, organizzativo e anche di idee e di esperienza del Partito comunista ... 27 settembre. Cade il governo Cossiga. La Fiat annuncia la sospensione dei licenziamenti. CGIL CISL e UIL revocano lo sciopero generale. PARTE SECONDA: GUERRA DI POSIZIONE. LA MORALE OPERAIA. 30 settembre. Mentre al Teatro Nuovo è riunito il Consiglio di fabbrica per discutere la prosecuzione della vertenza, giunge la notizia che la Fiat ha deciso unilateralmentela messa in cassa integrazione a zero ore per 24.000 lavoratori. Un delegato (davanti al Teatro Nuovo): Il padrone c'è ancora, anche se il governo si è dimesso. Questo è il problema. Quindi, bisogna andare allo sciopero generale, riprendere la tematica dello sciopero generale e delle altre forme di lotta. Altro che distensione .. Alla porta 3 di Mirafiori. Marco Gialli (parla a una folla di operai silenziosa e atierita): I criteri che sono stati usati si possono sinteticamente così riassumere: ci sono molte donne, ci sono molti inidonei, ci sono soprattutto molti delegati e lavoratori combattivi, le cosiddette avanguardie. Compagni, ci sono squadre in cui i delegati non ci sono più; oppure ci sono squadre in "Cuiè rimasto il delegato ma gli si è fatto il vuoto attorno. Cioè, in sostanza, quell'obiettivo che la Fiat voleva raggiungere con i 14.000licenziamenti, se ne è cambiata la forma, ma rimane intatta la sostanza. Ed è per questo, compagni, che noi proponiamo come iniziativa di lotta, in coerenza con questo giudizio politico, già da ieri l'abbiamo deciso, il presidio dei cancelli di tutti gli stabilimenti della Fiat, auto, Teksid, Veicoliindustriali, di tutto il gruppo nel suo complesso, e ne chiediamo l'estensione a livello nazionale, come prima risposta di lotta. Alle 15, dagli stabilimenti già circondati dai presidii, si fanno uscire gli impiegati. Porta 16, Presse Mirafiori. Vociare confuso, fischi, qualche grido di scherno; voce isolata: "Domani 73

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