66 STORIE/TSUKIYAMA pa gli attraversò il corpo. "Gus sta cercando un nuovo Re, l'ultimo che ha avuto non andava poi tanto forte." Denise si rivolse a Gus. "Beh, che ne dici?" "Mah, se prima non lo sento cantare ... " "Eh, lo sentirai, lo sentirai ... " La risposta impaziente di Denise aveva anticipato la sua reazione. La donna congedò bruscamente Gus con un'occhiata torva. Con una vaga nozione di ciò che stava accadendo egli si rimise lentamente seduto. "Coraggio, finisci di bere, così possiamo andare da te e cominciare subito le prove." Gli fece l'occhiolino maliziosamente. ~ h, ma che bel posto che hai, comodo, spazioso. Invece I.iii io abito in una topaia, una stanza e basta.'' Annuì senza dir nulla. Era strano avere di nuovo un elemento estraneo nel suo appartamento, dopo tutti gli anni passati a preservarne la separatezza del resto del mondo. Buttò il soprabito sopra una sedia e si voltò verso Denise. Lei gli si avvicinò e gli diede un lungo bacio senza passione. Poi fece un passo indietro, cancellò le tracce di rossetto che gli aveva lasciato sulle labbra e gli chiese, "Non mi offri niente?". "C'è del gin, in cucina." Alzò appena un braccio per indicare la direzione, ma Denise era già partita canticchiando allegramente. La guardò scomparire oltre la soglia della cucina poi si diresse lentamente verso lo stereo per mettere su uno dei dischi del Re. "Quanto mi piace 'sta canzone!" esclamò Denise emergendo dalla cucina con due bicchieri e la bottiglia del gin. "Hai una cucina enorme, mi piace un sacco!" "Grazie." Prese il bicchierequasi pieno di gin che lei gli porgeva. Non fece in tempo a portarselo alle labbra che lei aveva finito il suo in due sorsate e se ne stava già versando un altro. "La sai cantare questa? Quando mi piacerebbbe sentirtela cantare! Dai, bello, perché non me la canti, eh?" Mise giù il bicchiere e lo incoraggiò a piazzarsi in piedi davanti a lei. Dapprima esitò un momento, poi lentamente e deliberatemente chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalla musica. Non avrebbe saputo dire dopo quanto tempo cominciò a muovere le anche e a cantare come aveva fatto tante volte da solo davanti allo specchio. I suoi movimenti erano fluidi, la voce modellata esattamente su quella del Re. Mai, prima, si era sentito così, tutto in perfetta sincronia Poi, lentamente come l'aveva invaso, lo spirito del Re cominciò a lasciarlo. C'era qualcosa, un elemento estraneo che non riusciva a individuare, che lo disturbava come non gli era mai capitato prima. Aprì gli occhi e si accorse che Denise stava ridendo. Dapprima sommessamente, ma via via sempre più forte, fino a perdere qualsiasi forma di controllo. Gli ci volle un attimo per capire quel che stava succedendo. Rideva di lui? del Re? Sentì un fiotto caldo di sangue salirgli alla testa. Rideva di lui, del Re! Senza neanche pensarci un secondo si buttò in avanti e con un colpo le fece cadere di mano il bicchiere. "Vattene! Fuori di qui, brutta puttana!" Per poco, trascinato dalla foga, non BibliotecaGino Bianco le cadde addosso. Denise lo schivò con agilità e mosse rapidamente alcuni passi verso la porta. "Aho'! Matto! Mi sa che sei proprio tutto matto! E canti che fai schifo! Che faccia tosta, vuol fare il Re, lui! Sai che ti dico? Non vali neanche un soldo, in confronto a lui!" Si fermò sulla soglia per insultarlo ancora, poi riprese a ridere come una pazza. Neanche un attimo dopo aveva già sbattuto la porta ed era scomparsa. Rimase fermo dov'era, come impietrito a fissare lo spazio vuoto dove era stata Denise. Poi lentamente si mosse e andò a sedersi sul sofà macchiato di gin; per molto tempo tenne gli occhi chiusi. La cosa migliore era cercare di scordare quello schifo di serata, rimuoverla dalla testa come un brutto sogno. Ci sarebbero state un sacco di altre occasioni, e locali migliori, con gente che avrebbe capito cosa voleva dire per lui fare il Re. Questi pensieri gli infusero di nuovo il senso della sua missione: attraverso di lui, il Re sarebbero tornato in vita! In fondo, di questo si trattava, era evidente. Il mondo se ne sarebbe accorto presto! Si alzò rapidamente per mettere lo stereo a tutto volume, e si abbandonò sul divano, lasciandosi invadere di nuovo dallo spirito del Re. (traduzione di Riccardo Duranti) Copyright Gai! Tsukiyama 1986 ISTITUTO/SOCIOLOGIA EANTf/OPOlOGOIEAllEAf/TI UNIVEf/S/OTA/LECCE ' f MEOITEflf/ANEA TEATF/OlABOTf/OARIO LECCE ISTASALENTO'87 INTERNTAIONASLCHOOLFTHEATARNETHROPOLOG O/RETTOERUEG· ENBIOARBA TRADIZIONE DBl'ATTORE EIDENTDITBÀJ.SOPETTATO DIALOGTEHAITRAL 1-14SETTEMB1R9E87 ORGANIZZAZIMOENDEI-TERRANTEATROLABORA T IO POSBTOX295 -1310L0ECCE -/TALY - TEl.0832I 41433
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