Linea d'ombra - anno V - n. 18 - maggio 1987

POESIE Giorgio Manacorda L'io degradato che io L'io degradato che io porto dentro il mio io chi è, dio? L'ultima scommessa del senso è che sia sensato riconoscersi finito prima d'aver cominciato. L'Asma L'asma è come la vita o il suo fantasma l'asma non ti conosce: ti plasma a immaginare e somiglianza di una qualche lontananza. L'asma non è una passione è la sua cancellazione. L'asma è il dolore, la mia identità. L'asma è la morte. Tutte le volte che viene l'asma è il mio amore. L'asma mi piange, sono suo figlio, io dell'asma conosco le pieghe del corpo, l'asma invecchia mentre ci faccio l'amore. L'asma ha un sapore maledetto, un aspetto da vecchia baldracca o sirena. L'asma mi fa pena, è una serpe in seno, un leggero vampiro: l'asma è il respiro che manca, la stanca bonaccia, l'asma è una bisaccia, un mastodontico mantice. L'asma è un lenzuolo sulla bocca un filtro di stagno tra l'esofago e il cuore BibliotecaGino Bianco un tappo in gola e il buio negli occhi: "Non toccare, non aprire!" Il mio petto è una fogna, suda d'acque nere, d'innominabili corpi. filamenti capelli paste viscose, liquidi marciti nei bronchi per anni. Catarro cola mieloso malato, molle espressione della mia passione: sapere e non potere respirare. L'asma è come un velo o un sipario, si mette di traverso nel mondo e al di là della scena qualcuno recita il mio doppio di turno. Cl PENSANO,DI NOI STESSI... Stefano Coletta * * * Ci pensano, di noi stessi, le ironiche parti raffigurate a fornire, intendevo, un senso prolungato della nostra fanciullezza, ma sì! come se ancora giovani amassimo pensarci. Alcuni lo fanno, così si sono fissati e gli· specchi casualmente hanno rimato le finali sillabe degli occhi con le ombre di quanto speravano di rivedere. Anime che mai più a loro sarebbero appartenute, credimi .... Ma io faccio finta di essere sordo, o d'essere un altro cui a malapena le parole giungono come insensati regressi della storia: della storia nostra, di quei pochi ai quali quanto meno siamo interessati ad appartenere. Non è disprezzo, non vive sotto forma di così acuti ricatti, di tanto accesi riconoscimenti di inimicizia, questa lotta che in silenzio componiamo ogni mattina, di essa nessuno saprebbe darti l'esauriente definizione: non è niente: niente di più di una passeggera irritazione umorale, e niente di meno che un vorticoso senso del passaggio: di mète nessuno fa parola, la gioia di vivere è semplice gioia di esistere. Quanto sia questa 37

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==