Linea d'ombra - anno V - n. 18 - maggio 1987

CANCELLAZIONE E FINE Marina Mariani Pioveva. Tentavamo di salvarci, saltando, dalle pozzanghere. Cercavamo tetti, evitavamo precipizi di grondaie. Ma sapevamo tutti che - lontano - scorreva il fiume tranquillo. Vedevamo - lontano - luci di stelle, paesi notturni in collina. La casa era lontana ma c'era, o c'era stata, o ci sarebbe stata. Accampavamo diritti di proprietà. 2 E non erano luci ammantate di scialli di seta, erano terse stelle, notte nitida, gobba di luna. erano giocattoli abbandonati perché scavalcati dall'età ... erano ginocchi rugosi, voci che cambiavano ... L'acquisto della gomma durò una vita. Non si volevano riapparizioni. Si dichiarò guerra al fantasma. Si apprezzava la funzione dello specchio purché consultato quotidianamente. Alle edicole era possibile procurarsi dosi di soccorso. Ma non poteva durare a lungo. Incombeva il richiamo delle sirene, erano stati scavati i rifugi. 3 Bisognava aspettarselo, che gli alberi mortificati rivendicassero la loro nobiltà di sfondo a nobili figure in visioni incorniciate nobilmente. Tutti avevamo eletto un cane a compagno: a testa alta, chiamato all'improvviso da chi sa quale sentore nell'aria del quartiere, ci rimandava a distese ampie - ci chiedeva conto e ragione delle sortite frettolose tra una pozzanghera e l'altra. Sul video gli uomini si spostavano lentamente tra i pianeti. Ci avvolgeva una nuvola di musica composita - sbriciolature cadute, avanzi-rifiuti dei secoli. BibliotecaGino Bianco 4 Qualcuno propose la fuga: ma in forma di eroismo, ma nel nome della scienza, ma in virtù della tecnica, ma verso mete prevedibili, onorevoli e rassicuranti. Nella navicella spaziale: ma addestrati lungamente, corpi obbedienti per regolari e ripetuti esercizi. Bisognava adeguarsi ai tempi, conformarsi alle aspettative, aderire alla situazione, e non deludere i padri. Pugni si aprivano garbatamente, lasciavano perdere, lasciavano cadere il sovrappiù. 5 Una guerra era stata dichiarata. La annunciavano gocce di suoni in concerto. Dedicarsi all'ascolto era di prammatica, nell'oscurità della sera. Messaggi enigmatici · erano decifrati da rozzi burocrati, ma il popolo non percepiva i motivi della contesa e sulla piazza invocava l'apparizione salvifica. Monarchi si succedevano sul trono dorato, angeli in fuga intonavano inni. Il clamore, l'acclamazione, l'invocazione stavano sulla piazza come banchi di nebbia: le navicelle spaziali sopra le nuvole sfrecciavano, s'intrecciavano. Gli astronauti si segnavano a dito, si riconoscevano. 6 Altri restavano nel quartiere. Distribuivano la corrispondenza? Andavano di casa in casa. I portinai li scacciavano. Recavano borse gravose; inciampavano. Non avevano antenati. I figli li disconoscevano. 7 I figli si mascheravano. Acquistavano costumi costosi, affrontavano selezioni severe. Offrivano il volto ai ceramisti. Si vòltavano indietro. Scavavano tra le macerie, estraevano giocattoli. All'appello non rispondevano: si appiattivano, si seppellivano. 25

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