16 SCIENZA/SEGAL in atto quello che io vorrei descrivere come il mondo dello schizofrenico. Nella psicosi si cancellano i confini fra realtà e fantasia. L'onnipotenza è diventata reale, solo però l'onnipotenza distruttiva. Così, premendo un bottone, possiamo annientare il mondo. E in questo quadro di primitiva onnipotenza, il problema non è quello dei desideri di morte e della paura della morte, che attengono piuttosto al mondo depressivo ed edipico, dominano invece i desideri di annientamento del sé e del mondo, con i terrori a essi associati. Lifton mette in rilievo, secondo me in modo molto convincente, che l'annientamento atomico distrugge la possibilità di sopravvivenza simbolica. Con la morte naturale o persino con la guerra convenzionale gli uomini, almeno quelli che hanno raggiunto una certa maturità, muoiono con una qualche convinzione di sopravvivenza simbolica nei figli, nei nipoti, nel loro lavoro o nella stessa civiltà di cui sono stati parte. Venire a patti con la prospettiva della propria morte personale è un passo necessario per giungere alla maturità e dare pieno significato alla vita. L'esistenza delle armi nucleari e la prospettiva della guerra nucleare impediscono un graduale sviluppo dell'accettazione della morte e della sopravvivenza simbolica. La prospettiva di morire in un conflitto atomico lascia un vuoto inimmaginabile e produce un terrore di genere diverso. Nello sviluppo normale, come è stato descritto da Freud e ulteriormente elaborato dalla Klein, l'eros, la forza vitale, riesce a integrare e a domare le pulsioni distruttive e autodistruttive convertendole in aggressività al servizio della vita. Ma nelle profondità del nostro inconscio tali desideri e terrori non integrati continuano a esistere. Tutti quanti siamo sani solo in parte e determinate circostanze, quali quelle che attualmente prevalgono, mobilitano le parti più primitive di noi stessi. Il fascino dell'onnipotenza è forte, come pure, allo stesso livello, il fascino della morte. c-::1 utti dicono che nessuno vuole la guerra atomica. Ma è lii vero questo? "La rivista 'Family Weekly' notava che molti credono che l'ordine sociale stia crollando e che l'Armageddon sia alle porte.- Tuttavia l'approssimarsi dell' Armageddon non dovrebbe essere motivo di timore, ma di autentica speranza! E perché? In quanto l' Armageddon è la guerra di Dio per ripulire la terra da ogni malvagità, spianando la strada a un ordine nuovo, fatto di luce e di prosperità! La Bibbia spiega che i giusti 'possiederanno la terra e troveranno la perfetta letizia nell'abbondanza della pace' (Salmo 37; 11). Una volta sparite per sempre le condizioni del male ogni giorno della vita sarà allora una gioia. Neppure le malattie o la morte guasteranno la felicità della gente. Dio 'cancellerà ogni lacrima dai loro occhi, e non esisterà più la morte, neanche il lutto, il pianto o il dolore esisteranno più (Rivelazioni 21; 4)." (da una Circolare dei Testimoni di Geova, 1982). Disgraziatamente, alcuni dei nostri governanti sembrano condividere almeno in parte questi punti di vista: "Io non so su quante generazioni future possiamo contare BibliotecaGino Bianco prima del ritorno del Signore." James Watt, ex Segretario di Stato americano per gli Affari Interni (sottolineatura mia). "Jerry, qualche volta credo che stiamo dirigendoci molto rapidamente verso l'Armageddon proprio adesso". Presidente Ronald Reagan, citato in James L. Franklin, The Religious Righi and the New Apocalypse, "Boston Globe", 2 maggio I982. "Ho letto il libro della Rivelazione, ebbene sì, credo che il mondo stia andando verso la fine - spero per un decreto di Dio - ma ogni giorno penso che il tempo stia per scadere ... Ricordo la seconda guerra mondiale e quanto tempo ci volle per prepararla, per convincere la gente della necessità del riarmo bellico. Ho paura che non saremo pronti. Penso che il tempo manchi ... ma ho fede". Caspar Weinberger, Segretario americano alla Difesa, intervista al "New York Times", 23 agosto 1982. Qui l'onnipotenza distruttiva dell'istinto di morte appare quasi a nudo, soltanto idealizzata sotto la maschera del volere di Dio. I Cristiani Rinati dichiarano di sperare nell'avvento del- !'Armageddon perché distrugga l'opera del demonio, cioè la Russia sovietica, salvando invece le anime dei giusti. Un'inchiesta del "Guardian" valuta che 35 milioni di Americani siano iscritti alla setta dei Cristiani Rinati. Questi desideri deliranti sono espressi a livello conscio. Ma tali tendenze nichilistiche devono essere attive nell'inconscio della maggior parte di noi per permettere il grado di collusione con cui accettiamo la corsa agli armamenti e tutte le sue conseguenze. I desideri distruttivi e autodistruttivi sarebbero però neutralizzati dalla nostra autoconservazione, dall'amore per gli altri e dai sensi di colpa, se non fossero scissi, negati e in vario modo mascherati. Ancora una volta, i documenti del governo inglese degli anni cinquanta sono rivelatori. Quando Attlee avviò la costruzione della bomba A lo fece tenendo all'oscuro non solo il Parlamento, ma addirittura i membri del suo stesso Gabinetto. Quando intraprese la costruzione della bomba H, il governo Churchill sapeva che il progetto avrebbe incontrato sostanziali opposizioni e una commissione governativa tenne celata l'estensione del programma atomico occultando la spesa sotto la voce "altre spese correnti" e "ricerche straordinarie". Né l'opinione pubblica né il Parlamento furono mai informati dell'eventualità di usare bombe atomiche contro la Cina. Sicurezza è la parola sacra, ma la segretezza, come si evidenzia in quelle note governative, non è quasi mai dettata dal motivo di non doversi scoprire rispetto al nemico. Prima o poi le potenze sanno tutto delle rispettive ricerche. Una nota preparata per la commissione diceva che la pubblicità poteva danneggiare gli interessi di difesa dell'Occidente, non perché i Russi avrebbero potuto apprendere qualcosa di nuovo, ma per le ripercussioni su/l'opinione pubblica. Quando riusciamo a mascherare e a nascondere a noi stessi la nostra aggressività, "per ragioni di sicurezza", vengono incrementati i meccanismi proiettivi e la paranoia. I Russi sono ora presentati come il diavolo. La Thatcher parla di nostro nemico ereditario. Perché mai? A partire dalla guerra di Crimea del 1854 i Russi sono stati alleati dell'In-
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