86 da TUTTO PASSA Amir Ghilboa * * * signore di me stesso morirò dopo me no strascico ancora no a copertura solo una nubetta fatta di tristezza intatta girerà torno torno nel cerchio del giorno * * * Ecco Gerusalemme qui fuori della finestra Gerusalemme di selciato bagnato e certo si può anche senza di ciò rimare e il cuore è attristato ma, no. Si tratta dell'occhio che vede che sempre resterà sbarrato come l'occhio della pastorella che vede l'agnella che i denti del lupo hanno sbranato e da allora è anche quello che la martora per sempre insiediato nella sua dimora e nei suoi sogni e nel suo calore finché il suo ultimo giorno non sarà arrivato e con lui l'ultimo fiato spirato avrà tratto. l'Autore di questi versi si chiama A mir, che in ebraico significa "chioma d'albero", la parte più alta, la "vetta" della chioma dell'albero. Si noti anche che questo modo di "firmare" riprende l'antico modo tradizionale ebraico della conclusione di una lettera; anche che il gioco di parole e di allitterazioni tra il nome de/l'autore dei versi e i versistessi è anch'esso parte de/l'antica tradizione poetica ebraica. Amir Ghilboa nacque in Russia nel 1917, ed è morto di crisi cardiaca nel 1984, in Israele dove risiedeva dal 1937. È stato BibliotecaGino Bianco Non solo per non lasciare la carta bianca Dicono ci attendano giorni più duri più di quelli che abbiamo passati finora ed ecco qui continuano a tirare avanti e sono convinti che il Paese d'Israele appartiene a loro in forza di Verbi e invece com'è possibile che non ricordino il Verbo che ci ordinò IL RICORDO mattino e sera e giorno e notte. Chi sono e che cosa sono mai io se io non chiamo anche me e anche te e ti dico vieni aguzziamo i loro orecchi e se è necessario tagliamo i loro orecchi per apportar pace a questo Paese e ai suoi figli. Ma è mai possibile che solo ed unico sia il posto in cui sapranno tacere. Terrore. firmato: da me l'umiliss. Appartato che da un giorno all'altro ha ripudiato da sempre e fino a questa data e la sua chioma ha svettato nel suo nome - e-nelle-lettere di cui è formato. (traduzione dall'ebraico di Gaio Sciloni) operaio agricolo, sfaccettatore di diamanti, redattore in una casa editrice, volontario della seconda guerra mondiale. Dal 1942a oggi sono usciti sette suoi importanti raccolte poetiche. le tre poesie tradotte fanno parte del volume postumo Tutto passa. Appunti di diario. Sono comprese in un'ampia raccolta dellapoesia ebraica-israelianadi oggi (scritta da ebrei e anche da arabi israeliani che hanno adottato l'ebraico come lingua di scrittura) di prossima uscita presso la casa editrice laboratorio di Poesia, a Modena, per la scelta e traduzione di Gaio Sciloni.
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