e io seguirò la vostra bara in un pallido pomeriggio starò a vedere mentre vi calano nel vostro le/lo di morte e resterò in piedi sulla vostra tomba finché sarò sicuro che siete morti. Il "pallido" (pale) pomeriggio di morte in Masters of War ha lo stesso colore del pale horse, il pallido cavallo della morte cieli'Apocalisse. E in una canzone che fa della catastrofe nucleare la metafora unificante di tutte le apocalissi avvenute o possibili, la gemle rain, la dolce pioggia di Malvina Reynolds si trasforma nella hard rain, la dura pioggia che sta per cadere. È A Hard Rain's a-gonna Fai/, la più bella canzone di Dylan e uno dei testi fondamentali della cultura americana-degli anni '60. Il protagonista è un blue-eyed boy - il ragazzo innocente di tante ini;,:iazioni americane - che attraverso la scoperta dell'universo della catastrofe scopre il mondo. Esplora un territorio di montagne nebbiose e strade contorte, penetra nelle tristi foreste e nei morti oceani, sprofonda per dodici miglia nella bocca di un cimitero, e torna con immagini di orrore e sfacelo negli occhi e nelle orecchie, sotto la dura pioggia che sta per cadere: un neonato circondato da lupi, una strada di diamanti dove non cammina nessuno, alberi lacerati e sanguinanti, uomini coi martelli che bruciano e le lingue strappate, il ruggito di un'onda capace di sommergere il mondo, il rullo di cento suonatori di tamburi con le mani fiammeggianti, centomila sussurri che nessuno ascolta. E si inoltra di nuovo nel buio della foresta, nelle acque avvelenate, nella casa diventata prigione dove il boia ha il volto nascosto, nero è il colore, zero è il numero. La dura pioggia che sta per cadere è ineluttabile, forse è già caduta. Ma in Dylan non produce cinismo: disperazione forse, ma ancora un furioso desiderio di sapere, capire, parlare. L'artista non rinuncia al suo compito: E lo dirò, ne parlerò, ci penserò, lo respirerò e lo riflel/erò dalle monragne perché ogni anima veda mi ergerò su/l'oceano finché comincerò a sprofondare ma saprò bene la mia canzane prima di cominciarea cantare: e una dura, dura, dura pioggia sta per cadere. In un'altra canzone dello stesso album, Dylan usa ancora le immagini dell'incubo nucleare, sotto forma di una visione di sogno. Ma l'assurdo non sta nel fatto che la guerra ha distrutto il nostro modo di vita, come nelle canzoni di Malvina Reynolds e Fran Minkoff: la catastrofe sta nei "normali" rapporti attuali, e il mondo dopo la bomba è solo lo specchio del mondo prima della bomba. In Talkin' World War lii Blues, il protagonista sogna di vagare solo per una città deserta: una città panoramica ("vidi un tizio accanto al carretto degli hot dogs e gli dissi, salve amico, ci siamo rimasti solo noi. Quello cacciò uno strillo e scappò via: forse mi aveva preso per un comunista''), dove il tempo si era fermato in voci meccaniche e ripetitive. Sono la voce di Rockaday Johnny, riassunto di tutti i vuoti teen-idols del rock and roll adolescenziale, che canta alla radio "dì a papà, dì a mammà, che il nostro amore crescerà" - e nessuno e niente crescerà più dopo la catastrofe, come nessuno BibliotecaGino Bianco DISCUSSIONE/PORTEL7L7I cresce mai nel chiuso universo degli eterni teenagers delle canzoni; o la voce dell'annunciatore telefonico che ripete "quando sentirete il segnale saranno le tre" - ma lo ripete per più di un'ora e il segnale non viene mai. I sopravvissuti alla guerra nucleare saranno soli in un universo spopolato; gli esseri umani contemporanei sono soli in un universo popolato di gente sola: "è passato del tempo ma adesso sembra che ognuno stia facendo lo stesso sogno ... ognuno vede se stesso che va in giro senza nessuno intorno ... Senti: io ti lascio entrare nel mio sogno, se tu mi lasci entrare nel tuo". In una strofa precedente, anche Dylan aveva ripreso il canonico riferimento al mito di Adamo/ Atomo ed Eva/E vii, mescolandolo con la visione pop-sessuale di Thirteen Women: Vidi una ragazza, e prima che mi scappasse le dissi, vieni andiamo a giocare a Adamo ed Eva la presi per mano, e il cuore mi ba/leva ma lei mi disse, sei mallo, o che? Non hai visto com 'è finita l'ultima volra che ci hanno provato? IO. Intorno al 1960, la liberalizzazione dei costumi arrivava anche in America. Le ragazze cominciavano timidamente a mettersi il due pezzi, e poi cercavano di non farsi vedere. Brian Hyland ebbe un successo da un milione di copie con la storia della ragazza che non voleva più uscire dall'acqua perché "aveva paura che la gente vedesse" il suo lrsy Bitsy Teenie Weenie Yellow Polka Dor Bikini, il piccolissimo minuscolissimo bikini che aveva addosso. Tra Chernobyl, Montalto, Caorso, Three Miles lsland e Borgo Sabotino, molte piccolissime Bikini, magari a pallini gialli, sono in preparazione per il nostro futuro. Come continua a dire Pete Seeger, dipende da noi. A10111icCock1ail. Jesus Hi1s Like a11A1011180111b.Whe111he A10111Bo111hFell. A10111icPrH,1er. Ada111 and /:.'\lii, S{(fe/li1e Baby, Awmic Love. A rom 80111/JBahy. Spu111iksa11dMu111iks sono antologizzate nel disco A1U111iCc afè, Roundcr 1034 (sussidiario al documentario dello stesso titolo, che ha circolato anche in Italia). L'intervista con padre Zabelka è in Studs Terkel. "The Good War". An ora/ his101y o/ World War Il, New York. Ballantine, 1985. p. 532. Talking A10111icBlues è cantata da Vern Panlow nella compilation ElektraFolkways, The Folk Box; la versione dei Sons of the Pioneers è in A10111icCafé. The Meny Minuel è in ... .fì-01111heH11ng1y i - The Kings1011 Trio.Capitai TI 107. O11eLiii/e Thing 1/u111heA10111Ca11'1Do, mai pubblicata su disco, è in Woody Gu1hrie Folk S011gs, Ludlow Music, NY 1963: One Man's Hands (di cui non ho ritrovato il disco) è nel libro di Petc Seeger, The Bells o/ Rhy111ney, Oak Publications, NY 1964. Pete Secgcr canta The Eas1erMarcher.1· di John Brunncr nel disco Gaze11e, Folkways FN 2502. There's Be11erThings 10 Do e Bro1her Pe11erGel in 1he Li11e di Peggy Seeger e Ewan McColl sono nel elisco The New Bri1on Gaze11e, Folkways FW 8732. Firsl Things Firs1e The You11gC.N.D. di Alex Comfort sono pubblicate nel libro di Pete Seeger, The /11co111p/eF1eolksinger, Simon & Schuster, NY 1972, p. 203 e 228; la seconda è cantata da Nina Simone (Nina Si111011ien Co11cer1. Philip PHS 600-135. col titolo Go Limp). Le canzoni del movimento antiPolaris sono nel disco Ding Dong Dollar, Folkways FD 5444. S1ro111iu111 90fu pubblicata originariamente in '"Sing Out 1 " nel 1959, poi in "'Il Nuovo Canzoniere Italiano'", 3, settembre 1962. Wha1 I-fave They Done 10 1he Rai11 di Malvina Rcynolds è nel suo libro Li11/eBo.res. Oak Pubblications, NY 1963. Joan Baez la canta in Joan Baez in Concen. Vanguard VRS 9114. Judy Collins canta Come Away, Meline/a in Judy Collins 3, Elektra EKL 7243. Mas1ers of War. A Hard Rain 'sa-gonna Fai/, Talking World 1'Var lii Blues son in The Free,vheelin' Bob Dylan, CBS BPG 62193. Creai Balls o/ Fire, Eve of Des1ruc1ion, ltsy BitS)' Teenie l•Veenie... , Thirteen IVomen vengono da 45 giri (la prima è inclusa in diverse raccolte di Greatest Hils di Jerry Lcc Lcwis. delle altre non conosco versioni in lp).
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