74 DISCUSSIONE/PORTELLI labili connotazioni liberal, e sempre alternativo rispetto alla musica dei genitori: insomma, la musica adatta ai ragazzi che passano dall'universo rock and roll della scuola media a quello più elitario e meno programmaticamente fuori del mondo del college. A questa generazione, e a un pubblico da night club di élite con nostalgie bohémiennes, si rivolge il Kingston Trio. Nel 1959, in un night di San Francisco intitolato "Hungry i" ("intellettuali affamati") il trio presenta a un pubblico che accompagna con risate e scuotimenti ritmici di cubetti di ghiaccio nei bicchieri, una canzone "politica" - The Merry Minuet, l'allegro minuetto: Disordini in Africa, fame in Spagna uragani in Florida, siccità in Texas il mondo pu!!u!a di anime infelici i francesi odiano i tedeschi, i tedeschi odiano i polacchi gli italianiodianoglijugoslavi, i sudafricaniodianogli olandesi e a me non piace nessuno granché. Ma noi possiamo stare tranqui!!i, grati e orgogliosi perché l'uomo ha avuto in dono la nube aforma di fungo e sappiamo già che un bel giorno qualcuno spingerà il bottone e salteremo tutti in aria. È la variante rassegnata di un atteggiamento che, in toni cupi, si ritrova in una canzone come Eve of Destruction di P .F. Sloan (1965). Anche qui, si comincia con un catalogo dei mali del mondo ("pensa a tutto l'odio che c'è nella Cina Rossa, poi dà uno sguardo a quello che succede a Selma in Alabama"), attribuiti al fato o alla natura ("quello che non ci fa la natura" dice il Merry Minuet, "ce lo faranno i nostri fratelli uomini"). Non c'è assolutamente niente da fare: non è vero che "tocca alla gente", come diceva Vern Partlow. Alla gente non resta che ridere a crepapelle come i clienti dello Hungry i (debitamente documentati dal disco) o disperarsi come P.F. Sloan: Il mio sangue impazzisce, senza coagularsi io sto qui seduto, non faccio che meditare ... questo pazzo mondo è troppo frustrante e tu continui a dirmi e ripetermi, amico che non credi che siamo alla vigilia de!!a distruzione. La convinzione che invece è possibile fare qualcosa, garantire con l'unione delle forze di tutti non solo un futuro, ma un futuro migliore è l'idea che pervade quello che negli anni '50 resta della musica popolare e della canzone politica nonostante isolamento e discriminazioni. Proprio Pete Seeger (la cui carriera era stata bruscamente interrotta dal comitato per le attività antiamericane) continua a mandare messaggi generosi per quanto generici, con canzoni piene di dignità e orgoglio come The Hammer Song e I Can See a New Day. L'idea che l'uomo è più forte dell'atomo è una delle idee forza di questa fase che precede il revival della musica popolare legato alla rinascita dei movimenti; il rifiuto della paura incarnata dalla corsa all'acquisto dei rifugi antiatomici BibliotecaGino Bianco è il tema di due canzoni pubblicate nel primo numero (1959) di "Broadside", la rivista-bollettino di canzoni politiche, e nei primi anni '60 sarà Bob Dylan a dichiarare "Non andrò a nascondermi sotto la terra" e "voi venditori di rifugi antiatomici, voi non governerete il mio mondo". Anche Woody Guthrie, in una delle sue ultime canzoni, un pezzo "minore" ancora intriso della fiducia nei benefici dell'atomo pacifico, ribadiva i limiti all'onnipotenza dell'atomo contrapponendosi alla retorica rock dell" 'atomic love": Nei prossimi giorni a venire quando la faremo finita con la bomba atomica e useremo pi!!ole di energia per costruire casefino al cielo ci sarà l'energia atomica ma il più grande miracolo che potrai vedere sarà una piccola cosa che l'atomo non può fare: non ti può abbracciare e non ti può baciare non ti può chiamare dolcezza o bocconcino no, questa è una piccola cosa che l'atomo non può fare. Tuttavia, proprio lo squilibrio tra la concreta potenza della bomba e la dimensione ancora generica e volontaristica della canzone di protesta anni '50 fa sì che la bomba atomica. vi figuri relativamente poco, o assorbita in una tematica democratica e antimilitaristica non specifica. Un esempio è questa canzone di Pete Seeger, in cui ogni strofa elenca una "buona causa" che può essere realizzata dall'impegno dei singoli e dalla collettività: Le mani di un uomo solo non hanno la forza di bandire la bomba le mani di due uomini non hanno la forza di bandire la bomba ma se due e due e cinquanta diventano un milione anche quel giorno verrà. 6. Il cambiamento viene dall'Inghilterra. Nella settimana di Pasqua del 1958, decine di migliaia di dimostranti partecipano ad una marcia da Aldermaston (sede di una centrale nucleare) a Londra. Fra loro sono tutti gli esponenti della canzone popolare e politica inglese: fin dalle origini, il movimento antinucleare è un movimento musicale. Il movimento di massa dà una nuova dimensione alla funzione delle canzoni. Ci sono ancora canzoni esortative, inni, come quello di John Brunner che appare subito dopo in un disco di Pete Seeger: Molti anni sono passati da quando furono versatele lacrime di Hiroshima da quando il cielo in fiamme vide morire una città e svanire milioni di speranze. Fu in nome de!!a libertà che quel giorno vennero uccise centomila persone; noi abbiamo guardato i morti e diciamo con forza: que!!a libertà è una menzogna.
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