34 STORIE/CAZZOLA e chiedi ragione di quei bei pomelli - oggi in fondo non fa freddo e l'aria non pizzica - eppure loro son lì, rubizzi e un poco campagnoli. LUPUS, ... LATINO MEDIEVALE, PROPRIAMENTE "LUPO", PER ALLUSIONE AGLI EFFETTI DELLA MALATTIA - COSÌ nella Treccani, su cui corsi a informarmi appena sentii quel nome da tua sorella; anche lei, come te, in esilio, anche lei, come te, reduce dalla carcere - come ti sei sempre ostinata a dire, sino al tuo ultimo giorno di agosto. E nella carcere, fra le scariche elettriche là dove all'inizio, sapendolo, tremavo nell'avvicinarti, e le botte, il medico della Marina Militare non si curava certo dei tuoi lupomi. LUPOMA: LESIONE PRIMITIVA PROPRIA DEL LUPUS VOLGARE. È FORMATO DA UN AGGLOMERATO DI TUBERCOLI ELEMENTARI E SI PRESENTA COME UN NODULO DI VARIA GRANDEZZA, PIANO O LIEVEMENTE SPORGENTE SULLA CUTE, DI CONSISTENZA MOLLE, DI COLORITO ROSSO .. CHE È STATO PARAGONATO ALLO ZUCCHERO CARAMELLATO. Plastici, ghiotti eufemismi da enciclopedia. LUPUS: TERMINE TRADIZIONALE CON IL QUALE SI DESIGNA LA FORMA PIÙ TIPICA E IMPORTANTE DI TUBERCO1 LOSI CUTANEA, CARATTERIZZATA DALLA PRESENZA DEI COSIDDETTI LUPO MI (V. LUPO MA) - già visto, grazie - E DA UN DECORSO CRONICO CON TENDENZA DISTRUTTIVA. PUÒ LOCALIZZARSI IN QUALSIASI PARTE DEL CORPO, MA LA SEDE DI GRAN LUNGA PIÙ FREQUENTE È LA FACCIA, SPECIE INTORNO AL NASO E ALLA BOCCA - come Lella, appunto, ma lei, più sulle guance - I LUPOMI ... ABITUALMENTE CONFLUISCONO INSIEME DANDO LUOGO A CHIAZZE DI VAR:A GRANDEZZA ... LUPUS: DISSEMINA TUS, EXEDENS, NON EXEDENS, PLANUS, TUMIDUS. QUANDO INFINE I FENOMENI DISTRUTTIVI SONO MOLTO VASTI E PROFONDI, SI PARLA DI LUPUS VORAX, NEL QUALE SI OSSERVANO LE PIÙ GRAVI MUTILAZIONI. Lupus VORAX, come nelle fiabe per ragazzini, come una angoscia filogenetica, lupus vorax, Lella, licantropa di te stessa, donna dei lupi, donna del lupus eritematoso: MALATTIA A SISTEMAZIONE NOSOGRAFICA INCERTA PER LA SUA GENESI NON ANCORA CHIARITA, A DECORSO CRONICO, SUBACUTO O ACUTO. NELLA MAGGIORANZA DEI CASI L'EVOLUZIONE È CRONICA E LE MANIFESTZIONI MORBOSE APPARISCENTI SONO SOLTANTO CUTANEE: PER LO PIÙ SI TRATTA DI CHIAZZE ROSSASTRE ... LOCALIZZATE DI SOLITO ALLE GUANCE ... - proprio come te, Lella, proprio come le tue guance, sotto quei tuoi occhi andini a mandorla e i tuoi capelli folti, ricci, a volta d'albero; quando ti conobbi, a quella festa, in una villa della campagna che circonda la città, pensai: "le manca solo una cesta di vimini al braccio con la merenda, o le mele e i fiori per la nonna, sembra uscita da una favola per ragazzini, non dalle carceri militari". ... IN ALTRE FORME CLINICHE, PER LO PIÙ, A DECORSO BibliotecaGino Bianco SUBACUTO O ACUTO, LE ALTERAZIONI CUTANEE SI ACCOMPAGNANO A LESIONI A CARICO DI ALTRI ORGANI (RENI, ARTICOLAZIONI, SISTEMA NERVOSO, SIEROSO ECC.): ALLORA L'ERYTHEMATODES ASSUME DECISAMENTE IL CARATTERE DI MALATTIA GENERALE; A PROGNOSI GRAVE - reni, reni ha detto anche il medico di guardia all'ospedale, reni, ha detto per consolarmi, se anziché il cuore avesse colpito i reni, saresti morta comunque, ma in un mese, fra dolori atroci, non in pochi minuti; il tempo di darmi il bambino, che tenevi in braccio, crollare a terra, rantolare sul sedile posteriore della R4 che sobbalzava nel discendere le strade lastricate del paese, labirintiche, intasate, dove non avanzavamo di un passo, e io urlavo e piangevo e suonavo il clacson e la gente guardava con astio e non capiva, e io non trovavo l'ospedale e tu eri già blu, blu le guance, blu le labbra, blu il collo, il petto, le spalle. I reni; per fortuna ha colpito il cuore e non i reni. ffl o, non riesco a mettermi in lutto: prevale ancora uno 1M stupore che blocca la mia spontaneità. Il solo attimo di tregua concessomi da un addestrato autocontrollo ha il suono secco della prima zolla. Riecheggia in me il suo infrangersi sul legno della bara, il suo scomporsi in grumi più piccoli. Circondano il cimitero - separato dal paese da una ripida serpentina - carrubi, fichi, cespugli di lamponi. Scendendo al mare ne raccoglievamo sempre un po', sostenevamo che così il mangiare sa di buono. Sputavamo con enfasi i semi di carruba. Abbraccio mia madre e finalmente piango al tonfo. Sbrigate le faccende burocratiche, mi sorprende una sorta di perversa vanità: la coscienza di essere, ora, diverso dagli altri. Conto sulle dita il vorticoso andirivieni degli ultimi anni fra casa e anagrafe. E in mezzo a quei movimenti, come una condanna, c'è un atto che mi dice padre. Ora sono diverso dai miei amici. Ma ciò che mi stordisce è l'incalzante avvicendarsi di trasformazioni senza intervalli, senza una pausa in cui io possa cercare, almeno in parte, una connessione con l'evento: tutto mi scorre di fronte come una pellicola dai fotogrammi dimezzati. Questa mia diversità andrà ad alimentare il narcisismo o saprò negarla con superiore dissimulazione, come se ogni cosa fosse al suo posto di sempre? E diverso appaio, o inventerò giorno per giorno (e con Alvaro?) questa alterità forzata? ffl on so dire a che categoria d'afflitti io appartenga. 1M Il grido di mia suocera riecheggia lungo il cavo transoceanico; annunciato da un incalzante rotolio giunge all'orecchio con percettibile ritardo. Sento come una colpa questa calma, questa insidiosa paralisi di affetti. D'improvviso mi si parano dinanzi agli occhi le immagini a colori trasmesse dal telegiornale: vedo donne palestinesi battersi sul petto, farneticare incomprensibili gia-
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