Apocalypsis cum figuris. BibliotecaGino Bianco nessione. È la concezione verticale che ne determina esattamente il valore. Ma 2 con un etnodramma individuale è una cosa difficile a farsi, perché nel lavoro che va in profondità e verso l'alto, dovete sempre passare attraverso la crisi. La prima proposta funziona, poi bisogna eliminare ciò che non è realmente necessario e ricostruirla in maniera più compatta. Passate attraverso fasi di lavoro senza vitalità - "senza vita". È una sorta di crisi, di noia. Bisogna risolvere molti problemi tecnici, per esempio il montaggio come al cinema. Perché non solo dovete ricostruire, rimemorizzare la prima forma, vale a dire la linea delle piccole azioni fisiche, ma anche eliminare i dettagli non necessari. Dovete dunque fare dei tagli e in seguito sapere unire i diversi frammenti. Per esempio potete applicare il seguente principio: linea delle azioni fisiche - stop - eliminazione di un frammento - stop - linea delle azioni fisiche. Come al cinema: la sequenza in movimento si arresta su un fotogramma - taglio - un fotogramma che inizia una nuova sequenza in movimento. Dunque ora voi avete: azione fisica - stop - stop - azione fisica. Ma che cosa bisogna fare del taglio, del bùco? Al primo stop voi siete, per esempio, in piedi, le braccia alzate e al secondo stop seduti, le braccia abbassate. Allora una delle soluzioni è di effettuare il passaggio da una posizione all'altra come una dimostrazione tecnica di abilità, quasi un balletto, un gioco di abilità. È una possibilità fra le altre. Ma, in ogni caso richiede molto tempo per la realizzazione. Dovete anche risolvere il problema che lo stop non deve essere meccanico, ma deve essere come una cascata ghiacciata. li che significa che tutto lo slancio del movimento c'è, ma arrestato. Ed è la stessa cosa per quanto riguarda lo stop all'inizio di un nuovo frammento d'azione: l'azione invisibile deve essere già presente nel corpo se no non funziona. In seguito avete il problema di aggiustamento di audio e video. Se al momento del taglio voi avete una canzone, la canzone viene tagliata oppure no? Dovete decidere. Decidere che cosa è il fiume e che cosa è il battello. Se il fiume è la canzone e il battello le azioni fisiche, allora evidentemente il fiume deve essere ininterrotto e la canzone non deve arrestarsi ma modellare le azioni fisiche. Ma molto più spesso avviene il contrario: sono le azioni fisiche che costituiscono il fiume e che modellano la maniera di cantare. Bisogna sapere qual è la vostra scelta. E tutto questo esempio a proposito del montaggio non concerne che l'eliminazione di un frammento, ma c'è anche il problema di fare gli inserti, quando prendete un frammento da un'altra parte della vostra azione e lo inserite fra i due stop. Questo tipo di lavoro corrisponde ai momenti di crisi. Voi giungete verso elmenti sempre più compatti. Poi dovete completamente assorbire tutto ciò con il vostro corpo e ritrovare le reazioni organiche. Poi dovete ritornare indietro verso il germe, il primo inizio del vostro lavoro e trovare che cosa è che, dal punto di vista di questa prima motivazione, richiede una nuova ristrutturazione della totalità. Allora. il lavoro si sviluppa non già a fianco, a fianco ... , ma verticalmente e sempre attraverso fasi di organicità, di crisi, di organicità ecc ... Diciamo che a ogni fase di spontaneità della vita fa seguito sempre una fase di assorbimento tecnico. In più dovete confrontarvi con tutti i problemi classici dell'arte performativa. Per esempio: ma chi è la persona che canta la canzone? Sei tu? Ma se è una canzone di tua nonna, sei sempre tu? Ma se stai esplorando con gli impulsi del tuo corpo tua nonna allora non sei né tu né tua nonna a cantare. Chi canta sei tu che esplori tua nonna. Cioè tu che esplori la nonna/cantante. Ma forse vai più lontano, verso un luogo, verso un tempo difficile da immaginare, quando qualcuno ha cantato per la prima volta quella canzone. Che cos'è la canzone cantata la prima volta? È la vera canzone tradizionale che è anonima. Noi diciamo: è il popolo che ha cantato. Ma in questo popolo c'è qualcuno che ha cominciato. Tu hai la canzone, tu devi chiederti dove la canzone è cominciata. Forse il momento di alimentare il fuoco in montagna dove qualcuno pascolava gli animali. E per riscaldarsi con questo fuoco qualcuno ha cominciato a ripetere le prime parole. Non era ancora la canzone, era l'incantesimo, il mantra. Era un incantesimo primario che qualcuno ha ripetuto. Tu guardi la canzone e ti chiedi: dove si trova questo incantesimo primario? In quali parole? Forse queste parole sono già sparite e la stessa persona ha cantato con altre parole o con altre frasi, o forse qualcun altro ha sviluppato quello che il primo ha cantato. Ma se hai la capacità di andare verso l'inizio della canzone, ormai non è più tua nonna che canta, ma è qualcuno della tua stirpe, del tuo paese, del tuo villaggio, del territorio del villaggio dei tuoi genitori, dei tuoi nonni. Nel modo stesso di cantare è codificato lo spazio. Si canta in maniera diversa in montagna e in pianura. In montagna si canta da un luogo alto verso un altro luogo alto, la voce forma un arco. Allora tu ritrovi lentamente i primi incantesimi. Ritrovi il paesaggio. Prima c'era questo pezzo di legno, il fuoco, gli animali, forse la solitudine. Hai cominciato a cantare
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