Linea d'ombra - anno IV - n. 15/16 - ottobre 1986

86 Una scena di Non riconciliati. BibliotecaGino Bianco nessuna testa pensante sta davanti al televisore (perché quelli lì si svegliano sempre troppo tardi), sono sempre 200.000 televisori accesi come minimo, il che significa un po' più di gente. JMS. Concretamente, malgrado l'amicizia, chiediamo a Natoli, a Nicolini, chiediamo a Goffredo Fofi, chiediamo a Giorgio Baratta se hanno visto Fortini/Cani la sera che è passato in televisione... E che cosa vuol dire 3200 persone per un successo mondano a Roma del Kafka in rapporto a 800.000 televisori accesi sino alla fine per un film come Fortini/Cani che è ancora più estremo nella sua costruzione, nel suo modo di raccontare, di narrare che il Kafka. Cosa vuol dire? È incommensurabile! Cronaca di Anna Magdalena Bach fino ad oggi è circolato a Parigi in vari cinema, e si può dire senza esagerare che un po' più di 100.000 parigini hanno visto sinora questo film nei cinema a Parigi... E allora la storia romana del Kafka ci fa piacere ma non vedo dov'è la grande novità. La domanda da farsi è perché quella gente, quando Dalla nube alla resistenza è rimasto nel cinema Archimede di Roma una settimana nel 1983, non è andata a vederlo (eppure lo hanno visto più di 3000 persone) ... Fofi, parliamo di Fofi, se questa cosa sarà stampata sulla sua rivista! Lui non ha visto Dalla nube alla resistenza, ci vuole una bella cattiva volontà ... Tutto sommato è un po' triste che questo piccolo successo mondano sia avvenuto per un film tedesco. Perché in fin dei conti Rapporti di classe è un film tedesco e a noi avrebbe fatto molto più piacere se fosse accaduto per Dalla nube alla resistenza e se la stessa gente che ci ha attribuito un successo di stima per il Kafka, non avesse rimosso proprio i film italiani quando venivano distribuiti dall'Italnoleggio in varie città italiane un anno prima dell'operazione televisiva. DH. È accaduto come una pietra che cade nel fondo di un pozzo. JMS. Una rimozione enorme è stata attuata contro... con Dalla nube alla resistenza e con Fortini/Cani, che sono proprio i film che abbiamo fatto per la gente di qui, a parte gli altri come Othon che è stato girato in francese o Lezioni di storia e Mosè ed Aronne girati in tedesco (però girati comunque in Abruzzo o nelle Apuane, un po' a Firenze ecc. e che appartengono anche all'Italia). Qui è avvenuto il contrario di quel che è successo in Germania dove, dopo un anno o due, i film che erano stati vittime all'inizio della stessa violenza o dello stesso rifiuto, hanno cominciato a circolare e sono stati recuperati, cioè accettati e usati dai tedeschi. DH. Ma non si tratta dello stesso fenomeno. Perché qui non è la violenza, è un'altra cosa. JMS. Sì, qui è diverso, non si può dire che è violenza; è una specie di indifferenza o di rimozione. Bisogna considerare che Dalla nube alla resistenza è stato fatto in un momento in cui la rimozione aveva radici oggettive, in un clima di sconfitta politica e culturale di tutta la sinistra, quindi di perdita di tensione. DH. Sì, ma che cosa dirai di adesso? JMS. Fortini/Cani e Dalla nube alla resistenza sono due film italiani che riguardano la realtà italiana in modo molto diverso, complementare. Questi film sono stati rimossi dalla borghesia che doveva avere la funzione di farli conoscere a quello che si chiama il grande pubblico. Per di più essi riguardano due tra gli scrittori più interessanti dell'epoca contemporanea. Non mi sembra esatta l'espressione "rimossi dalla borghesia", perché se i film sono concepiti controco"ente, è chiaro che la borghesia si pone contro la controcorrente, e quindi semmai chi li rimuove è... DH. È sempre una parte della borghesia che fa quello che si chiama il successo o che fa conoscere qualcosa, non sono mai gli altri perché gli altri non hanno nessun potere in mano. È l'ala illuminata della borghesia, quella che io chiamo un po' cattivamente le teste pensanti, che va a vedere Rapporti di classe e poi ne parla (perché così si fa un successo all'interno di quel piccolo mondo, che è sempre piccolo). JMS. Il problema è che la borghesia in Italia, la borghesia intellettuale e non, non si è mai interessata al cinema ... Il successo è sempre uri.fatto borghese, limitato, di famiglia. Il successo di Rapporto di classe è un successo di esotismo, ma quando un prodotto non è un prodotto esotico e riguarda la realtà propria del paese, non c'è più la possibilità di esotismo, la possibilità di interessarsi a qualcosa di diverso da questa realtà e dal film.

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