Ora c'è più quiete. Arriva il silenzio.Chiudo gli occhi e mi passano innanzi frammenti di immagini, in parte conosciute in parte no. Mi stringono il petto, tanto che mi sento soffocare. Davanti alle palpebre chiuse fluttuanomacchie iridescenti... Apro gli occhi: sempre la stessa lampada, e sulla poltrona, sotto la lampada, lei: la parte superioredel suo viso è in ombra: la bocca socchiusaè illuminata;nel buio, attraversole palpebre abbassate,mi perseguitanocome prima quegli occhi sempreebbri. Una volta, cercando di sfuggire alla propria anima, egli passeggiavaper le vie più silenziosee più pulite. Ma l'anima lo seguiva ostinatamente,per quanto fosse difficile per lei, malconcia,tener dietroal suo passogiovanile. D'un tratto sopra il tetto di un'alta casa, nel grigio crepuscolo·invernale,apparveun volto. Lei gli tendeva le bracciae diceva: - Da molto tempomi tendo a te dallepure e silenzioseregioni del cielo. L'acre fumo della città mi avvolgedi una sudicia pelliccia. I fili del telegrafomi taglianole mani. Smettidi chiamarmi con nomi diversi - io ho un nome solo. Smetti di cercarmiovunque- io sonoqui. Nessuna risposta ai suoi tristi lamenti. Soltantouna fontana zampilla;e profumanole lungheerbenel cristallosottile. Per tutta la notte egli vagò lungo un fiumenero, e al mattino giunse a una chiesa.Una trojka sonnolentaattraversavala INMEMORIADIV.F.KOMMISSARZEVSKAJA L'anima di un uomo autentico è il più complesso, il più tenero e il più melodioso degli strumenti musicali. Al mondo poche sono queste anime. Una di esse era colei che abbiamo recentemente accompagnatoalla tomba. Ci sono violini scordati e violini accordati. Un violino scordato distrugge sempre l'armonia del tutto; il suo urlo stridulo irrompe come una nota molesta nella musica armoniosa dell'orchestra universale; esso tremola sempre, non canta; si abbandona all'isteria, non piange; implora servilmente ciò che non è necessario, non esige severamente, non chiede imperiosamente l'indispensabile. Cosl in un ristorante d'infimo ordine l'orchestrina, nell'ebbra mezzanotte, rallegra la folla pezzente e volgare col tremulo singhiozzodi cattivi, striduli violini. Ma un uomo non deve piangere lacrime ubriache, vomitare BibliotecaGino Bianco STORIE/BLOK piazza copertadi neve, passando attornoal sagrato:ai lati erano appesi a grappoli sei ufficiali e dame, ubriachi.Era chiaro che nessuno avevada lamentarsi e non c'era nulla a cui pensare. Decisedi tornarea casa prima che lei si svegliasse. - Ogni sera faccio il giro del giardino. Vicinoallo steccato di fondo c'è un punto, fra il sorboe il biancospino,dovedi giorno il sole scaldaparticolarmente.Ma di sera ho già visto diversevolte in quel punto... - Che cosa? - Là c'è un uomoinginocchiato,che scavanel terreno,volgendomi le spalle. Dopo aver scavatoper un po', si porta le mani intornoallaboccae dice con vocesorda,rivolgoallafossa aperta:"Ehi, voi, sbrigatevi". - E allora? - Poi io non guardopiù e non ascoltopiù: è così insopportabilmentepaurosoche corro via senza voltarmi, tappandomi le orecchie. - Ma sarà il giardiniere. - Una volta gli risposeroperfino;molte voci disserodalla fossa: "Faremo sempre in tempo". Allora egli si alzò, senza fretta,e senzavoltarsiversodi me scivolòdietrol'angolo. -Ma che c'è di strano? Il giardiniereparlavacon deglioperai. Tu lavoritroppodi fantasia. - Oh, voi non sapete,non sapete. (19 marzo 1921) bestemmie, abbandonarsi all'isteria, mendicare e turbare con l'urlo stridulo della sua anima stonata la grave solennità dell'orchestra universale. E al mondo ci sono uomini che rimangono seri e tragicamente dolenti quando tutto, intorno, vola nel vortice della follia; essi guardano attraverso le nubi e dicono: là c'è la primavera, là c'è l'alba. Tali uomini vengono comunemente chiamati pazzi o decadenti, ma non è esatto: bisogna chiamarli soltanto artisti. Questa parola non costituisce forse la peggiore delle ingiurie per l'uomo contemporaneo? Perché allora cercare altre parole? - Fatica sprecata. Ora a molti piace porre una domanda oziosa: che atteggiamento aveva V.F. Kommissarzevskaja nei confronti dell"'arte nuova"? La risposta è semplice: solo l'atteggiamento che può avere un artista verso l'arte in generale. Non c'è arte che non sia nuova. Nei nostri giorni non esiste arte all'infuori del simbolismo. Simbolista è sinonimo di ar-
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