Linea d'ombra - anno IV - n. 15/16 - ottobre 1986

di Barthes e di Lukàcs, con frequenti spostamenti dal piano della critica letteraria a quello della storia (o della sociologia) della cultura. Il tutto con un piglio narrativo brioso e vivace, che rende la lettura oltremodo piacevole. ILROMANZO ELEIDEE Luca Clerici È possibile scrivere un romanzo privo di idee? Sicuramente la domanda è tra le prime che si pone il lettore del saggio di Mary McCarthy Il romanzo e le idee (Sellerio, pp. 97, L. 10.000), recentemente tradotto in italiano da Sandra Gorresio. L'autrice sembra convinta di sl e, per chiarire e insieme esagerare un po' le posizioni, chi scrive ritiene di no. Innanzitutto è necessario intendersi senza equivocare, e qui iniziano subito i primi guai: "Se il 'romanzo di idee' non figura nella Reader's Guide to Lit;rary Terms forse è perché gli autori della guida non erano sicuri dell'esatto senso del termine. Esso non è chiaro neppure a me, lo riconosco", nonostante "oggi invece questa espressione si usa con tale sicurezza e cosl frequentemente" (p. 24). Si tratta allora di ricostruire il profilo di questo "genere" proprio muovendo dalle pagine è dell'autrice americana, ovvero dall'insieme di esempi addotti come tipici "romanzi di idee", e dal confronto delle considerazioni che Mary McCarthy dedica alle idee presenti nei testi narrativi che esamina. Ebbene, mi pare che i due estremi, i confini dell'insieme, vengano segnalati da due concezioni estreme e antitetiche: dalla concezione di idea come ideologia politica e dalla riduzione del concetto di idea a idea platonica. Da una parte l'antistalinismo dell'Orwell di 1984 è visto come la distruzione sistematica di "un gruppo di idee" (p. 94), dall'altra si rimprovera agli scrittori ottocenteschi "l'abitudine a occuparsi degli umili" che "predispone il romanziere a diffidare delle generalizzazioni, per esempio a prendere le parti del caro Fido, e non della razza canina" (p. 95) o, per meglio dire, della 'caninità'. Tra l'idea archetipica fondata antoloBibliotecaGino Bianco ~\i ') ì·- ~. " ~ o ~-I '\ G~~~ l ~\ ~- ----~-L-~ I rQ~ ' ,,,,/~ 1!i!1J , ____ () a. (Ue./74,g_ ~- ,U:~JUrl'b. c. die..A.ug~1v d. J}.z/.!tr.tli.rcltclJeq/,kcli:. u Porltr>(IIL. c. tfrr/rol'Usdu~,oda drL .,,,l(a}v-dhenA/LtJJ.cl J aa.,~e}(ìnn mlflr«tk. ru:Jc/r.'1/llf'U:W/Jllr,i«m« dc} !f-fft:uaplirtcHa:are ockr {ie,;,/u,ifclutnu.ngtn, h. .f,n.,ff,z/.ftudv· ,;..I:,"-l(rag,n,. k .f,nfi..al.:.crermet md f1Ji/Lk.1Utr11c1tm rat,.nv L J)erlhdc:tllÌJart oder .<ioernàchl1gc G,dtuzkoi 1 a.nu Au,1uuutht1:Jm,. ! 111, i:1,;,.Afe,,mrtopheie,ffW,f/,:, odcr/f.arl,gzeru.,/fvrd4uf- 1 fk,ctà-ede.J Tl.UJd,I'. · :{/::oltr odr.r:JGeiJfc1"J" •: Lw6rt,_rdunwier !!•· i: JtQlt nodi. ver.tl.ar.tien.1t1Qrd. . 1 , p. fht«: .JQ roeiter I· Autoritratto umoristico di E. T.A. Hoffmann. gicamente e l'insieme di idee organizzate in ideologia politica che come tale investe la prassi e regola i comportamenti sociali, vengono menzionate molte altre concezioni e forme di idee che in diverse epoche hanno avuto a che fare con l'istituzione romanzesca. Di volta in volta vengono considerate idee: il commento ai fatti (p. 13), le descrizioni e le riflessioni generali del narratore (p. 23); la precettistica e gli insegnamenti morali (anche se, secondo l'autrice, avrebbero uno statuto un po' più debole delle idee propriamente dette, dei non meglio definiti "concetti universali") (p. 62); verso un'idea propende il "romanzo a tesi" che l'autrice definisce "missionario" (p. 30), ma idea è anche la convinzione-guida del comportamento del protagonista (p. 69); d'altra parte La montagna incantata, Punto contro punto, Il cammino della libertà sono romanzi "i cui personaggi standosene seduti oppure passeggiando avanti e indietro enunciano e discutono delle idee" (p. 24). Per raccapezzarci in un insieme cosl allargato (che per comodità abbiamo riproposto solo in parte) è forse utile sottolineare due fra le tante affermazioni dell'autrice; la prima: "Certo, vi sono romanzi missionari che non sono romanzi di SCHEDE/CLERICI idee. La capanna dello zio Tom ne è un esempio. Benché animato da ferme convinzioni, esso non 'entra' nella disputa sulla schiavitù" (p. 28); la seconda: "In un romanzo, se si vuol dar corpo alle idee, è necessario un portavoce" (p. 32). Harriet Beecher Stowe non discute della schiavitù né si esprime esplicitamente intorno alla sua liceità, ma chiunque abbia letto il romanzo non può non scoprirsi solidale con il povero negro perseguitato, impersonificazione patetica e perciò tanto più convincente di un'idea precisa: l'ingiustizia e l'immoralità della deportazione. In questo caso l'autrice del romanzo ha esattamente dato corpo a un'idea senza ricorrere ad alcun portavoce, piuttosto trasformando un'idea in personaggio emblematico, per mezzo di un tipico procedimento di poiesis letteraria In modo analogo - e lo nota la McCarthy, chiamando idea-forza questo tipo di modello 'mitico' - la figura di Napoleone, definita icasticamente da Hegel "un'idea a cavallo", risulta impersonata nella grande tradizione romanzesca francese per esempio da Julien Sorel e da Lucien de Rubenpré. Il problema non sembra dunque affrontato nel migliore dei modi e con la dovuta lucidità, e si potrebbe riproporre nei seguenti termini: quali sono le vie, o con altra immagine, i confini e i limiti di compenetrazione fra romanzo e idee? Entra in gioco la capacità di mediazione dell'organismo narrativo, la sua permeabilità al pensiero astratto, a cominciare dal problema di ardua definizione dello statuto di esistenza degli oggetti mentali suscitati dalla lettura letteraria nel fruitore del testo. Quale, ad esempio, la differenza tra un'idea (devo combattere Oceania con tutte le mie forze), un'immagine fantastica (l'ippogrifo) e un concetto astratto (la forza di gravità ne Il giro del mondo in ottanta giorru)? Sembra che l'autrice distingua intuitivamente in base ad un criterio di maggiore e minore complessità e articolatezza, ma è facile osservare come in realtà la questione si riveli spinosa tenendo presente il fatto che l'opera letteraria viene apprezzata esteticamente a partire da una attività - e in una dimensione - squisitamente poetica. La McCarthy sembra comunque igno119

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