borghese. Il loro incontro con !'"elaborata e audace" cucina locale, nella cui peculiare "spinta verso l'estremo" sembrano confluire la crudeltà degli antichi rituali precolombiani sospetti d'antropofagia e l'acceso misticismo della religiosità spagnola, produce, soprattutto nella moglie, un forte risveglio dei sensi a sfondo chiaramente erotico. Osservandola, il marito arriva a comprendere ciò che lei sembrava sapere sin da principio: come, cioè, ogni rapporto d'amore, anche il loro, si modelli sulle forme di un "cannibalismo universale" che si rivela essere l'autentica legge della natura. Nel terzo infine (Un re in ascolto che, in una diversa stesura, aveva costituito la traccia verbale di un'opera di L. Berlo) una narrazione in seconda persona invita insistentemente l'attenzione del lettore a fissarsi sulla figura di un monarca ossessivamente proteso a cogliere, dal proprio trono che mai abbandona, ogni rumore che provenga dall'interno del suo palazzo (o dalla città fuori di esso) per leggervi la conferma del perpetuarsi del proprio dominio o i segnali dell'imminente rivolta che lo detronizzerà. Sarà un'armoniosa e lontana voce di donna a dargli la misura della propria reale impotenza e della vanità del suo esistere. In tutti e tre i racconti dunque il tema narrativo è analogo: la ricerca di una figura femminile sfuggente o lontana condotta attraverso uno sforzo di concentrazione percettiva mostra un esito tragico e pessimistico. La donna è morta, si rivela ostile, fugge col proprio rivale. Il contatto stabilito nella relazione d'amore si rivela geneticamente instabile e precario, il legame non si può rinsaldare, la realizzazione di sè che tale rapporto può garantire non può essere che fuggevole e momentanea. Non diversamente da quanto accadeva in tante opere precedenti - da Il barone rampanJe a Se una notte d'inverno un viaggiatore - l'inafferrabilità della donna suggerisce con limpidezza icastica la sostanziale elusività del reale. Del resto, l'unità d'ispirazione che salda l'opera di Calvino è anche emblematicamente testimoniata dallo stesso progetto di scrivere un libro a tema dedicato ai cinque sensi. In esso infatti risiede in buona misura l'originalità dell'operazione, ma nello stesso tempo pare difficile immaginare una scelta più intimamente coerente con la concezione del mondo dello scrittore, più consona al suo immanentismo antropologico, radicalmente laico e pessimistico. L'interesse per l'esercito stilistico - tipico dell'ultimo Calvino - dimostra cosl di non essere motivato solo da un gusto formale fine a se stesso, ma di possedere uno specifico spessore di pensiero, una rilevanza, vorrei dire, contenutistica. Non è certo casuale, in effetti, che la scrittura calviniana intenda, nel proporre la propria immagine d'uomo, valorizzare quel complesso di facoltà costitutivamente deputate a garantire i legami dell'individuo con il mondo esterno, naturale e sociale: significa piuttosto ribadire ancora una volta come ciò che allo scrittore interessa realmente nell'esistenza del singolo sia la sua tensione ad agire nella realtà, a proiettarsi nell'oggettività delle cose. In questo senso Sotto il sole giaguaro rende immediatamente esplicito, nel suo assunto di base, il disinteresse di Calvino per lavori di scavo introspettivo o, per meglio dire, la sua propensione a presentare la vita interiore degli individui nei termini di un racconto della loro esperienza percettiva. Cosl erano raffigurate le psicologie dei fortunati personaggi dei romanzi degli anni cinquanta: da Pin al barone Cosimo, all'io innominato di La nuvola di s,nog. Ma pure nei suoi libri più apparentemente astratti e meditativi - come Le città invisibili o lo stesso Palomar - la descrizione del procedere di un'attività raziocinante non andava mai disgiunta dall'osservazione di un dato oggettivo (una nuova città, la pancia di un geco): la percezione veniva cosl ad assumere la funzione di promuovere e insieme strutturare la riflessione, ancorandola a una realtà esterna al soggetto. Parlare dei cinque sensi, rendere evidente la rilevanza dell'attività umana del percepire vuol dunque anche dire sottolineare il radicamento sensibile di quella tensione conoscitiva che ha sempre informato, sia pure in modi diversi, le opere dello scrittore ligure. Una tensione conoscitiva che assai più che mirare ad un ordinamento razionaBibliotecaGino Bianco SCHEDE/FALCETIO le della realtà senza residui,prende la forma di una sua ricognizione esplorativa attenta a metterne in rilievo anche le dissonanze e le contraddizioni. A rendere cosl palese come l'illuminismo di cui a lungo si è discorso a proposito di Calvino fosse in fin dei conti un nome non del tutto corretto per indicare la presenza di un elemento razionale che appare piuttosto come empirista, quanto al metodo, e risulta, sul piano della sensibilità, aperto a inquietudini esistenzialistiche. Il ravvicinamento alla dimensione della corporeità insito nel progetto del libro non è tuttavia privo di conseguenze sulla fisionomia delle strategie letterarie. Rispetto alla tendenza di Palomar all'astrazione mentale, la narrazione si fa più corposa: tanto per una caratterizzazione più solida e pronunciata dei personaggi (fa eccezione il terzo racconto), quanto per la materialità di certe situazioni raffigurate (dallo spessore corporale delle descrizioni della vita dell'orda preistorica, alla carnalità sublimata delle scene dei pasti di Olivia). A risultarne precisato sembra essere il materialismo pessimistico e naturalistico che, peraltro, animava già alcune delle migliori pagine di Palomar. Dei tre racconti il più riuscito è forse Il nome, il naso, per il suo saper risolvere felicemente - grazie ad una narrativizzazione più compiuta - un problema cardine della scrittura calviniana: dare a un contenuto riflessivo una forma letteraria capace di tener viva l'attenzione del lettore. Sotto il sole giaguaro vive invece soprattutto della suggestione delle atmosfere messicane e di un notevole personaggio femminile, mentre Un. re in ascolto, il più manieristico e il meno convincente dei tre, si fa apprezzare particolarmente per la nitidissima e studiata orchestrazione stilistica, in un libro che ribadisce ancora una volta le qualità della lingua di Calvino, straordinariamente duttile e precisa. Tuttavia, se vari sono gli elementi d'interesse che vi si possono ritrovare, Sotto il sole giaguaro non pare testimoniare di una linea di ricerca univoca: Il nome, il naso ricorda infatti, nella soluzione dell'intrecciarsi di storie diverse scritte "alla maniera di", Se una notte 109
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==