Linea d'ombra - anno IV - n. 15/16 - ottobre 1986

to che ella porgeva a coloro che a frotte tentavano l'avventura americana. Se ancora però vi è rimasta la curiosità di ascoltare una voce dissenziente, di esaminare più da vicino quale fosse davvero la vita degli immigrati ai primi del secolo, senza incorrere nei necessari abbellimenti d'occasione e le inevitabili deformazioni che il ricordo apporta alle vicende, prendete (o riprendete) in mano le pagine con cui si apre Chiamalo Sonno di Henry Roth di cui annunciavamo su queste pagine l'imminente pubblicazione (Garzanti, 1986), nella traduzione rivista e corretta di Mario Materassi. "Il disco ruotante del tardo sole pomeridiano le scendeva dietro obliquo, e per quelli a bordo che la guardavano, i suoi lineamenti erano neri d'ombra, le sue profondità svuotate, le sue masse livellate ad un unico singolo piano. Contro il cielo luminoso i raggi della sua aureola erano aculei di tenebra che speronavano l'aria; l'ombra appiattiva la torcia che essa brandiva in una croce nera contro la luce purissima - l'elsa annerita di una spada spezzata. La Libertà." Minacciosa ed enorme la statua accoglie l'arrivo nella Golden Land del piccolo David Schearl e di sua madre Genya venuti a raggiungere nel maggio del 1907 (come precisa il prologo del romanzo) Albert, il capofamiglia che li aveva preceduti in cerca di lavoro e di sistemazione. Questa prima impressione di violenza e di tenebra proseguirà poi per tutta la narrazione, complicata dalle angosce e dalla confusione della mente del piccolo protagonista, i cui sentimenti e sensazioni fungono da lente di lettura di tutta la vicenda. L'opera prima, e per ora unica, di Henry Roth si ambienta nel periodo di maggior immigrazione ebraica dall'Europa, quegli anni 1907-1914 che ci sono ormai famigliari grazie alla pubblicazione anche in Italia di numerosi saggi e romanzi sull'immigrazione. L'ambiente è quello squallido e degradato in cui si inserivano i greenhorns. Provenienti dall'Est europeo, gli ebrei si stabilivano prevalentemente nelle città dove con altri numerosi gruppi etnici, contribuivano a formare il grosso della manodopera industriale statunitense. Oggetto prevalente della letteratura nei primi decenni del secolo diventava la riflessione sulla società, in particolare le conli Lower East Side di New York agli inizi del secolo. SCHEDE/COHEN dizioni di vita dure e disumane dovute all'avanzare spietato dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione. Ed è allora che fece la sua comparsa lo scrittore ebreo americano, il quale, con la sua esperienza di vita cittadina, vissuta nei ghetti europei e trapiantata non senza traumi in America, aveva ora qualcosa da raccontare. Qualcosa che non interessava più soltanto il suo gruppo di appartenenza, ma che diventava l'esperienza comune di tanta gente che subiva quoditianamente le miserie e lo squallore della vita nei quartieri poveri delle grandi metropoli. Sfondo, dunque, di queste tematiche è la città, deformata e violenta, teatro dei più grandi cambiamenti sociali e culturali del secolo. Nella produzione letteraria degli Anni Trenta alla quale appartiene anche Chiamalo Sonno se non altro per la sua data di nascita, episodi di violenza erano molto frequenti tanto che Leslie Fiedler dichiara in Aspettando la fine, che anche se non furono gli Anni Trenta a seminare il terrore nella letteratura, in quegli anni si verificarono due trasformazioni importanti nell'uso tradizionale della violenza come argomento letterario. La prima fu l'inurbarsi della violenza, la sua trasposizione da un ambiente naturale a uno sociale, la seconda fu il nobilitarsi della violenza e la sua giustificazione come "levatrice della Storia". La città diventava un luogo di educazione, in essa gli abitanti imparavano a convivere, ad adattarsi alle caratteristiche delle nuove realtà ambientali e per le ragioni suddette sembrava naturale che fosse proprio lo scrittore ebreo a farsi portavoce di questi disagi. Egli era, nelle parole di Fiedler "metropolitan at home, though expert in the indignities rather than the amenities of urban life". In Chiamalo Sonno, la New York del Lower East Side (dove si trasferirà la famiglia Schearl dopo una pemanenza a Bronzeville, Brooklyn), filtrata attraverso gli occhi del bambino protagonista, ha un ruolo particolare: non solo è un luogo fisico contro il quale si deve lottare - David è nauseato dai suoi acri odori, dai suoi rumori ossessionanti, teme i corridoi bui e stretti per i quali scappa rincorso dai monelli del quartiere - ma diviene 105

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