BRECHT,BECKETTEUNCANE Hans Mayer Ein Hund ging in die Kiiche Und stahl dem Koch ein Ei Da nahm der Koch sein Hackebeil Und schlug den Hund entzwei. Da kamen die andem Hunde Und gruben dem Hund das Grab Und setzten ihm cinen Grabstein Der folgende Inschrift hat: Ein Hund ging in die Kiiche ... Bertold Brecht, Trommeln in der Nacht * Un chien vint dans l'office Et prit une andouillette. Alors à coups de touche Le chef le mit en miettes. Les autres chiens ce voyant Vite vite l'ensevelirent Au pied d'une croix en bois blanc Où le passant pouvait lire: Un chien vint dans l'office ... * A dog carne in the kitchen And stole a crust of bread. The cook up with a ladle Samuel Beckett, En attendant Godot And beat him til1 he was dead. Then ali the dogs carne running And dug the dog a tomb And wrote upon the tombstone For the eyes of dogs to come: A dog carne in the kitchen ... Samuel Beckett, Waiting for Godot r:, gni ragazzino tedesco conosce la filastrocca del cane che l.ilentra in cucina e il suo tragico destino. La si può ripetere all'infinito, cosa che ai bambini piace perché il loro principio estetico ubbidisce alla coazione iterativa, non agli allettamenti di continue novità. Inoltre - e questo i bambini non lo sanno, mentre Brecht ne aveva tenuto conto intenzionalmente - la terribile storia ha una leggera sfumatura di oscenità. L'uovo rubato non è esattamente un prodotto del pollaio. Per tutta la vita Brecht non riuscì a liberarsi di questa cantilena infantile. Nella prima versione del dramma Tamburi nella notte (1923), il cane è già presente nel testo, sia pure come velata allusione e reminiscenza di una storiella che tutti conoscono. Andreas Kragler non canta la ballata del cuoco e del cane, si limita a citarla nel dialogo con Glubb nella distilleria di grappa: "Allora il cuoco prese la sua accetta / e tagliò il cane in due". BibliotecaGino Bianco Com'è noto, Brecht amava la mistm:a popolaresca di sesso e sangue. E poi gli piacevano le sentenze severe che in una società autoritaria fanno espiare in modo sorprendentemente rigido ogni comportamento contrario alle norme. Nel corso degli anni mi raccontò per due volte la stessa storiella. E per due volte, alla fine, rise rumorosamente: un padre sta passeggiando con il figlioletto. Mette il bambino su un muro abbastanza alto e gli dice di saltare giù. Il piccolo ha paura ma viene tranquillizzato: "C'è qui tuo padre pronto a prenderti, non ti succederà niente". Il bambino salta, non viene afferrato, cade a terra e si mette a piangere. E il padre: "Così capirai che non ci si deve fidare di nessuno". E Brecht a questo punto scoppiava in una gran risata. Sembra di sentire il giudice Azdak o l'operaio Kalle, che nei Dialoghi di profughi racconta del maestro Herrnreitter, il quale fin dal primo giorno di scuola insegna ai figli dei poveri che nella vita non è lecito avere sfortuna. Molti anni più tardi, negli Esercizi per attori, Brecht riprende la storia del cane e dell'uovo, del cuoco e della lapide. Questa ballata truculenta nella sua fissità e nel continuo ripetersi di un inizio bizzarro-spaventevole, venne inserita a ragione dal Berliner Ensemble nella messa in scena di L'acquisto dell'ottone. Nel marzo del 1954 Brecht dette finalmente l'autorizzazione alla ristampa dei suoi drammi giovanili e, volendo prenderne le distanze, ne stilò la prefazione dal titolo Rileggendo i miei primi drammi. In essa si mostra particolarmente scontento di Tamburi nella notte quando scrive: "In Tamburi nella notte il soldato Kragler riconquista la sua ragazza, seppure 'avariata', e volta le spalle alla rivoluzione. Questa è decisamente la più meschina di tutte le possibili varianti, tanto più che si potrebbe intravvedervi l'approvazione dell'autore". Di conseguenza si sarebbe tentato di porre rimedio alla grettezza politica del testo originario con qualche cauto ritocco. Viene menzionato l'antagonista proletario, di cui peraltro si parla soltanto, nipote dell'oste Glubb, e che, per quanto invisibile, è indicato come alternativa alla miseria piccolo-borghese di Kragler e dei suoi. Invece Brecht ha rielaborato molto più in profondità la nuova versione di quel quarto atto dove in origine il cane compariva solo come breve citazione. Adesso Kragler, incattivito e ubriaco, canta tutta la triste vicenda fino al verso da cui inizia l'eterna ripetizione, dimostrando con ciò, secondo la volontà dell'autore e rielaboratore, un atteggiamento per l'appunto fatalistico e piccolo-borghese. Quando Brecht, probabilmente nel corso del 1953, si accinse alla rielaborazione del dramma giovanile, era già apparso Aspettando Godot di Samuel Beckett e ne esisteva persino una versione tedesca di Elmar Toplwven. Brecht l'aveva letta. Tra le sue carte è stata trovata un'edizione del dramma beckettiano con modifiche al testo scritte di suo pugno. in origine Brecht aveva intenzione di rielaborarlo per sé e forse per una messa in scena allo Schiffbauerdamm. Le annotazioni e gli schizzi lasciano capire queli fossero gli scopi di questi interventi: calare il dramma in un contesto sociale concreto. L'apparente astrattezza dei clowns di Beckett non piace al drammaturgo marxista. Egli trasforma Vladimir in un "intellettuale" e Estragon in
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