Linea d'ombra - anno IV - n. 14 - maggio 1986

56 I Il di John, interrotto dalle proteste dell'amico che si sente oggetto di un'invidia e di un odio comprensibili quanto immeritati. Perfino l'ultima e la più significativa di questa serie di finzioni dentro la finzione, la rappresentazione dell'Antigone, un momento di coraggiosa denuncia politica all'interno del carcere nel quale John riesce faticosamente a coinvolgere Winston, finisce (e con essa il dramma) in un'inutile e disperata corsa dei due protagonisti legati per le caviglie, come all'inizio, e inseguiti dall'urlo della sirena. Forse, dopo quella recita provocatoria, in obbedienza alla legge di Creonte e contro quella dell'umanità, John non sarà più scarcerato: impossibile prevedere un qualunque futuro di liberazione dall'aberrante situazione che opprime un intero popolo, oltre ai due protagonisti. La straordinaria efficacia di questo testo, la sua profonda verità, si spiegano in gran parte con il fatto che è stato scritto e messo in scena da Fugard in un particolare momento del suo itinerario creativo, quello in cui, dopo la scoperta delle tecniche di Grotowski, decise di sperimentare, insieme al gruppo dei Serpent Players (del quale facevano parte gli attori negri John Kani e Winston Ntshona, che avevano davvero subito un periodo di carcerazione per motivi politici, e che vengono citati come coautori del testo); un nuovo tipo di teatro basato sull'improvvisazione. Si trattava, spiega lo stes46 + so17 + RELAZIONE Signori e signore, 1 = 3 = 56 47 47 - 26 = 47 35 - 34 + 46 = 47 1, 6 + O,4 + 45 = 47 23 + 22 + 1 + 1 = 47 23.679 - 23.632 = 47 so Fugard nell'introduzione a Statements, Three Plays (OUP, 1974), anch'essa tradotta nel volume edito dalla CLUED, di riempire lo spazio e il silenzio del palcoscenico tramite l'attore, visto come artista creativo e non solo interpretativo. Altre due esperienze in questo senso vennero fatte con la stesura di Sizwe Banzi is Dead e Statements after an Arresi under the lmrrwrality Act. Dopo queste sperimentazioni, i cui protagonisti avevano "come unico capitale la verità personale" (riuscitissime, peraltro, se Fugard può affermare che la totalità di presenza degli attori era paragonabile a una forma di spontaneità Zen), il coordinatore si spaventò davanti al rischio che l'intensità dell'esperienza degenerasse in un pericoloso psicodramma e tornò al rapporto solitario con la pagina bianca. L'edizione italiana del testo de L'isola è arricchita, oltre che dalle traduzioni dei due interventi di Fugard sopra citati, da alcuni documenti che sono il risultato di una serie di manifestazioni e incontri sul tema Sudafrica organizzati dal Teatro dell'Elfo, che ha curato la riduzione e la rappresentazione in Italia de L'isola, . in collaborazione con il sindacato CGIL CISL UIL. Tra di essi non si può fare a meno di citare la documentata ed esauriente introduzione di Paolo Bertinetti al teatro sudafricano, oltre che al testo di Fugard. 3 + 18 - 4 + 15 + 17 - 2 = 47 127 + 8.954 - 9.016 - 18 = 47 1. 000 + ( 5 X 5 ) - 984 + 6 = 47 605 + 3 . 624 - 4. 195 + 13 = 47 28. 794 - 25 .468 - 3.335 + 56 = 47 78 - 61 + 463 - 430 - 4 + 1 = 47 ' Tutto ciò dimostra incontestabilmente che il 47 è il più grande numero del mondo! BibliotecaGino Bianco LIMERICK Donella Giacotti Una signora di Parigi dava la milza ai gatti grigi, a quelli neri poca corata, ai miei bianchi una pedata, quell'ingiusta signora di Parigi. C'era un omino di Calvignano con sette dita per ogni mano; da bimbo a scuola fu senza eguali, ma non capiva i decimali, spina al maestro di Calvignano. C'eran due sposi alla Chaudana con una mucca un po' puttana e raramente la notte dormivano per il trambusto che in stalla sentivano gli insonni sposi della Chaudana. In un'equivoca casa di Birmingham sostava spesso il duca di Buckingham, per consumarvi con lady Cheltenham della composta dHrutta d'Elsenham, nell'accogliente casa di Birmingham. Una clarissa a Canicattl si profumava col paciull, ma quando svenner proprio alla messa settanta suore e la badessa ella non v_gllerestar più ll, la smonacata di Canicattl. C'era un dl un vescovo a Gavinana che andava a spasso con una rana. Poi questo svago dové cessare ché si sfiniva troppo a saltare lo,stanço vescovo di Gavinana. Un cardinale di Forlimpopoli aveva un cane di pochi scrupoli che bazzicava spesso i postriboli e bestemmiava davanti ai pargoli, il dl che al tempio sottrasse gli oboli pianse il prelato di Forlimpopoli.

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