GLI80 ANNI DI SAMUELBECKETT La "Revue d'Esthétique" pubblica nel suo numero speciale su Beckett - un enorme volume pieno di saggi, foto, interviste sul grande scrittore di cui si sono appena festeggiati gli ottant'anni - un breve testo di Harold Pinter, il brano di una lettera da lui scritta a un amico nel lontano 1954. Ecco cosa dice di Beckett l'allora ventiquattrenne e non ancora esordiente Pinter, due anni dopo la prima rappresentazione di Aspettando Godot: "Più si spinge lontano e più lo apprezzo. Non ho bisogno di filosofie, di volantini, di dogmi, di credenze, di trucchi, di verità, di risposte: non voglio niente di quanto mi viene offerto in svendita nelle cantine del negozio. Beckett è lo scrittore più coraggioso, il più spietato che ci sia e, più mi sbatte il naso nella merda, più gli sono riconoscente. Non mi prende in giro, non mi mena per il naso, non mi fa nessuna strizzatina d'occhio. Non mi propina nessun rimedio, nessuna soluzione, nessuna rivelazione, e nemmeno una manciata di briciole da piluccare. Non mi vende niente che io non voglia comprare. E d'altra parte se ne frega assolutamente del fatto che io compri o no: non dice: 'affare fatto!'. Ma io compro in blocco, amo, lenza e piombo, perché scava negli angoli più riposti, e non trascura nessun tipo di esca." Su Beckett e la sua opera, "Linea d'ombra" conta di offrire assai presto testimonianze e riflessioni. (Foto di J. Haynu, da "Revue d'Esthétique") BibliotecaGino Bianco
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