30 Jean-Luc Bideau, Bulle Ogier e Jacques Denis in La salamandre ( 1971). ~- ~ ~#-.. t: ,f Le retour d'Afrique (1973), scena del sogno eliminata al montaggio. BibliotecaGino Bianco che non li capisco più molto bene_ Son passato dal padre al figlio... Sarà un film ambientato vicino a Ginevra, nel punto in cui il Rodano esce dalla Svizzera e va in Francia, e in un paese in Italia, una borgata molto bella e con tracce ancora molto forti del passato. Poi c'è una parte che si svolgerà a Parigi, e un'altra parte che verrà girata oltreoceano, forse negli Stati Uniti, non so ancora bene. Non è per far vedere i grattacieli, li abbiamo già visti centinaia di volte. Ho solo bisogno di un posto che sia molto lontano dall'Europa e dove si parli un'altra lingua, e gli Stati Uniti sono la soluzione più semplice. In qualche rrwdo sembra che tu sia attratto dalle lingue straniere. Nei tuoi film c'è sempre qualcuno che parla con un accento straniero, per esempio. Sì è vero. In Le milieu du rrwnde, per esempio c'è un'italiana. Ma non era una cosa strana: nella Svizzera romanda c'era un'epoca in cui nei caffè lavoravano quasi unicamente gli italiani o comunque gli stranieri. In Svizzera ci sono moltissimi emigranti. Negli anni settanta un salariato su tre era straniero: italiani, spagnoli... Si può quindi arrivare a dire che statisticamente, se prendi tre personaggi, ce n'è sicuramente uno che parla la lingua con un accento straniero. Anche in Dans la ville bianche c'è uno straniero; è uno straniero che arriva in un paese straniero. Ma è uno svizzero ... Sì, è svizzero perché Bruno Ganz è svizzero, e ha l'accento svizzero tedesco quando parla francese. Avrebbe potuto essere di un'altra nazionalità se fosse stato un altro attore. Comunque è vero. Anch'io sono stato arruolato nella Marina svizzera, e quindi ci sono anche molti miei ricordi personali. Non mi dispiaceva che fosse svizzero, dunque, ma quel che volevo non era parlare di uno svizzero all'estero, bensì di uno straniero che arriva a Lisbona senza sapere il portoghese_ Non ci siamo mai preoccupati di che lingua si dovesse parlare nel film. Ogni personaggio parlava la sua, o una terza lingua che aveva in comune con l'altro. Abbiamo sempre utilizzato le lingue come le si usa nella realtà, quando ci si trova all'estero. È vero, comunque, che mi piacciono molto gli accenti. Non ci sono rrwlti altri film in cui questo aspetto, rrwlto reale, della comunicazione venga trattato in rrwdo realistico. È vero, si doppia tutto. Quando la Gaumont italiana voleva comprare il film, nel contratto ho preteso che non fosse doppiato. In Italia è una cosa impossibile, doppiano tutto, parlano tutti italiano; se un tipo entra in un bar e gli chiedono: "Che lingua parla?" e lui risponde "Francese" in italiano, diventa tutto un'assurdità. Comunque alla fine hanno accettato i sottotitoli, e il film non è andato poi così male_ Musica, testo, montaggio È vero che la cosa da cui parti nei tuoi film è la musica? Non è proprio così. Spesso però la musica è la prima cosa che faccio, parallelamente alla fase di scrittura. Il principio è quello di avere la musica già pronta durante le riprese. Per No Man's Land la musica è stata fatta ancor prima della sceneggiatura perché Terry Riley era in Svizzera in quel momento, e mancavano otto mesi alle riprese. Quindi ascolti la musica sul set? No, non proprio durante le riprese. La ascolto molto la sera, per esempio. In No Man's Land non avrei mai pensato di utilizzare le inquadrature di paesaggio come interruzione se non avessi avuto la musica. Non mi sarebbe mai venuta l'idea di filmare dei paesaggi vuoti. Per essere sicuro di una musica per un film, inoltre, ho bisogno di conoscerla a memoria e mi ci vogliono almeno sei mesi. Più tardi però, in fase di montaggio, è molto più facile trovare la sua vera funzione, il suo posto. Molto più che con una musica fatta a posteriori. Non mi piace che i compositori guardino il film. In generale questo li porta a supporre di dover accompagnare il film o cose simili, e questo è sbagliato. E meglio parlare di musica e ascoltare insieme della musica; non ricavarla dal film. • Si può dire quindi che un tuo film viene costruito anche sulla musica? A monte c'è sempre la prima idea del film. Per esempio in No Man's Land l'idea era la frontiera, i sogni nella testa della gente, ecc. Ho, sentito una musica, per caso, a un concerto e ho capito che era quello che ci voleva. E unicamente una cosa di intuito, completamente soggettiva, non posso assolutamente spiegare perché. Non sapevo quello che il film avrebbe raccontato in realtà, sapevo solo dove sarebbe stato ambientato e che tipo di tonalità o di emozione avrebbe espresso. Per Dans la ville blan-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==