92 SCHEDE/COHEN ~~- ~, puntuale definizione reciproca della fisionomia dei fenomeni chiamati in causa, lasciando pesare sui risultati dell'analisi non risolte oscillazioni concettuali. Innanzi tutto proprio quella tra melodramma e melodrammatico. Ma sono anche altre le linee di demarcazione che non vengono segnate con sufficiente esattezza: il melodramma viene posto con grande abilità al centro di una complessa costellazione - che ne sottolinea l'importanza - della quale entrano a far parte a vario titolo la tragedia, la narrativa gotica, il romanticismo, la psicanalisi, il romanzo realista; ma alcuni rapporti restano più che altro accostamenti suggestivi non pienamente risolti, e altri lasciano perplessi, come quello con la psicanalisi definita un po' affrettatamente "realizzazione sistematica dell'estetica del melodramma" (p. 263) (mentre l'avvicinamento della retorica del sogno a quella del melodramma appare senz'altro più convincente). Altre relazioni infine - come quelle con l'opera lirica e il romanzo d'appendice - che ci si attenderebbe di veder indagate sono invece pressoché ignorate. L'immaginazione melodrammatica è, in conclusione, un libro ricco di spunti suggestivi che mettono in evidenza le notevoli doti d'intuizione e il gusto per le affinità culturali del suo autore, qualità purtroppo non sempre sorrette da un'adeguata lucidità sistematica. UNGRANDEROMANZO EPOIIL SILENZIO Regina Hayon Cohen Credo che a tutt'oggi siano poche in Italia le persone che hanno avuto occasione di leggere l'unico romanzo di Henry Roth, Cali lt Sleep. Esiste una traduzione italiana (Chiamalo sonno) del 1965 a cura di Mario BibliotecaGino Bianco Materassi per la Lerici, in una collana diretta da Romano Bilenchi e Mario Luzi, ormai introvabile da anni. Scomparsa la Lerici, i diritti per la ristampa di Chiamalo sonno hanno vagato per tanto tempo nei cassetti di vari direttori editoriali per approdare alla fine, come sembra, alla Garzanti che si appresterebbe a pubblicare il libro nel corso del 1986nella traduzione rivista dallo stesso Materassi. Ripetendo la stessa operazione editoriale compiuta da Einaudi con Lontano da dove di Claudio Magris, pubblicando cioè saggi critici su di un autore non ancora riproposto al grande pubblico (Joseph Roth, in quel caso), la Giuntina presenta prima ancora della riedizione del romanzo, i saggi critici sulla sua opera. Rothiana è appunto un'antologia di saggi italiani di Mortara, Materassi, Fink, De Biasio, Contenti e Poole, a cura di Materassi. Quest'ultimo per oltre vent'anni, insieme a pochi altri, ha cercato di creare un pubblico per l'opera di Roth e ha pure il grande merito di aver fornito una ricca bibliografia (anche se non completa, mancano infatti all'appello tre racconti) degli scritti di Roth e della critica inglese e non. Rifacendo brevemente la storia del romanzo, ricordiamo che Cali lt Sleep, pubblicato nel 1934 negli Stati Uniti presso la O'Bailou, narra le vicende di un ragazzino ebreo a Brooklyn e nel Lower East Side di New York nei primi anni del secolo. L'ambiente è quello rievocato anche nel recente film di Sergio Leone, C'era una volta in America e proposto anche nell'interessante libro di lrving Howe La terra promessa, Ebrei a New York (Milano, Comunità 1984). Fin dalla sua pubblicazione, il romanzo è stato ben accolto dalla critica americana, se si esclude parte della stampa di sinistra che considerò il romanzo troppo intimista e per nulla aderente ai canoni del "romanzo proletario" in voga in quegli anni. Seguì poi un lungo periodo di silenzio dal quale Cali lt Sleep riemerse solo negli Anni Sessanta, per interessamento di Leslie Fiedler e Walter Allen, nell'ambito della ricerca sulle origini del romanzo ebraico americano. E da allora periodicamente Cali lt Sleep torna alla ribalta con tutti gli interrogativi che ha continuato a lasciare in sospeso. Primo fra tutti l'intrigante quesito del perchè Roth non abbia più scritto altro che qualche racconto, che certo non ricorda la grandezza artistica del romanzo. Cali lt Sleep presenta infatti caratteristiche uniche per la perfetta ideazione e attuazione, per l'amalgama di temi lirici e simbolici, per l'ispirazione mistica che sottende tutta la narrazione, per la grande concretezza delle situazioni descritte, per l'inverosimile ricerca del particolare, per la simmetria perfetta nei richiami e nei giochi di parole, per la costruzione di effetti a diapason e infine per il magistrale altenarsi di lingue e registri linguistici diversi. Le diverse angolazioni dei saggi raccolti in Rothiana ben rispecchiano la complessità di quest'opera e le diverse chiavi di lettura che essa offre. Materassi e Mortara dedicano ampio spazio all'analisi del racconto riconducendo il processo di crescita psicologica e intellettuale del piccolo protagonista al filone del romanzo d'educazione o bildungsroman. Mortara pone inoltre l'accento sui caratteri ebraici di questa "educazione" rilevando le tensioni a cui David è esposto per il continuo interferire delle credenze e tradizioni familiari nell'apparente facilità del nuovo stile di vita americano. Questi conflitti, tipici delle prime generazioni di immigrati ebrei in America, sono il tema di gran parte dei romanzi ebraicoamericani, ed è a questo filone che Fink ricon'duce Cali lt Sleep, proponendo una lettura molto stimolante del prologo (nel quale è descritto l'arrivo della famiglia Schearl a Ellis Island) ponendolo come "inizio paradigmatico del viaggio letterario e non del1'ebreo in terra americana." Sull'esperienza di Roth, il cui background culturale appartiene a due mondi diversi, e sui riflessi che di essa si riscontrano nel romanzo, si appunta l'attenzione di De Biasio, Contenti e Poole. Rifacendosi al clima sociale e culturale degli Anni Trenta, De Biasio mette a confronto Roth e la sua opera con le correnti letterarie che ruotavano intorno alle riviste "New Masses" e "Partisan Review". Seppure ideologicamente vicino all'impegno che si proponevano gli scrittori proletari, Roth non seppe però aderire al loro modello coercitivo di scrittura e creò un romanzo che, pur veicolando un implicito messaggio di critica sociale, si distanziava sia linguisticamente sia strutturalmente da esso. Contenti, invece, cerca di mettere in luce le motivazioni psi- .cologiche del rifiuto di Roth della propria identità culturale, che si risolvono però nel romanzo in rievocazione nostalgica del passato. Poole, privilegiando il tessuto simbolico di Cali It Sleep, pone l'accento sul sovrapporsi della cultura americana agli originali motivi religiosi ebraici che informano il romanzo. Sempre al valore simbolico, del sonno in questo caso, si rivolge il secondo saggio di Fink. Mentre l'ultimo saggio di Materassi è un tentativo di analisi del testo volto a evidenziare i procedimenti formali
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