78 STORIE/GORRET gli ordini suonano i tacchi degli stivali: dieci treni aspettano di ripartire: i fischi s'incrociano sopra i binari: il grande orologio scendé sulle quattro della notte: ci sono stazioni abbandonate il treno passa senza vederle dietro i vetri rotti i gatti aspettano l'ombra che fa tremare le rotaie: ci sono le stazioni dove il treno s'infila e sparisce dietro i muri e ciminiere in mezzo all'odore di carbone e catrame: ma questa invece è una stazione come nat'a nel mattino: il fumo sale da una stufa grande e nera s'incrocia con quello del treno si allontanano insieme in direzione del sole che è un buco giallo nelle nuvole cariche di neve posate il piede sul mucchio di neve mentre dalla stazione sbucano a guardarvi: due nuovi soldati arrivati da lontano: e le vostre pistole si fanno fotografare nere in mezzo al bianco generale chi riconoscerà il mio cappello e riderà della piuma così stanca e storta? chi guarderà questa fotografia potrà mettersi a pensare a indovinare cosa è successo quali sono i pensieri che ci attraversano la testa quale è il paese dove siamo quali rumori ci vengono in-· contro appena scesi: dei camion che salgono verso la caserma oppure dei soldati che ridono: achtung attenzione: e la moto che prova il motore nel gelo e sega il mattino come un tronco d'abete ecco perché le vostre mani sembrano di fantasmi arrivati per sbaglio nel paese del ghiaccio e i vostri cappotti grandi uccelli scuri e rapaci scesi sulla neve a cercare ancora qualcosa da divorare: e il treno annoiato si prepara a partire: vi spruzza addosso di fumo vi solleva da terra I SETTESOLDATIPENSOSI.OTTOBRE1944 fermiamoci qui: al confine dell'ombra col sole dove il fiume rimane tranquillo si allarga in riposo ci regala la spiaggia come un porto al sicuro in mezzo ai salici colle radici nell'acqua ai cespugli: ripari di uccelli specialmente mi piace guardare il villaggio seduto all'ombra e tranquillo sapendo che nessuno ci può vedere dall'alto delle loro finestre: pensare che siamo nascosti: soltanto ci potrebbe guardare qualcuno che scende colla barca sul fiume io penso: che viaggio sarebbe scendere piano nell'acqua a nuotare passare i ponti vedere dal basso le piante i sassi le canne seguire le curve del fiume: i vestiti poco poco per volta diventerebbero scaglie e pinne brillanti gli scarponi una coda robusta e il fucile una spada appuntita sopra la testa che regalo poter trovare in questo posto al sicuro una casa di legno: il tetto fatto di canne una finestra che guarda nel bosco e un'altra in sospeso sull'acqua: allora entrare chiuder bene la porta appendere al muro i fucili rimanere aspetBibliotecaGino Bianco tando per tutta la notte a fumare e raccontarci la guerra: ci sarebbe anche legna e un camino: chi passa di qui penserebbe alla casa dei nani che stanno filtrando le erbe guardo gli scarponi: i più sporchi sono quelli di francesco i miei invece sono lunghi e larghi che potrei camminare sull'acqua e non bagnarmi: quando cammino entrano dentro formiche terra e pezzi di erba: porto con me i ricordi dei prati del bosco e delle strade: adesso invece si riempiono di sassi e di sabbia: d'estate si stendono al sole a scaldarsi per essere pronti d'inverno a pestare in silenzio la neve il sole batte sulle onde leggere le illumina una per volta sale sulle mie stellette le fa sprizzare di giallo: sarò di sicuro il punto più illuminato di tutta la foto: a casa la guarderanno vedranno che rido senza capire perché la mia musica è stanca ma servirà lo stesso a farvi più allegri: e il signor fotografo sarà più contento: mi avete fatto suonare tutta la mattina: il labbro è sanguinante di note guardate l'altra riva del fiume e tu che stai in mezzo amedeo spostati avanti: così: le vostre teste salgono e scendono come le cime delle montagne che non potete veden~ dietro di voi: la più alta è già coperta di neve sarà per questo che stanotte ho fatto un sogno d'inver-- no: sentivo arrivare l'odore dei mandarini su tutto il paese e insieme scendeva neve rossa e sottile: uscivo per strada strisciando a serpente e dall'alto piovevano addosso voci sparate dai tetti: le mani diventavano sempre più dure fin quando si sono staccate camminando da sole sulle unghie e le dita stamattina ho incontrato nel bosco l'uomo con tre mani a passeggio: parlava ai funghi alle castagne e le pietre chiamava le piante per nome mentre passava scendeva col sacco pieno di erbe sarà che è sceso addosso a me l'angelo della febbre che ogni sera mi colpisce sotto e comincio a morire: e non mangio non bevo e non ho fame e la lingua non la sento più quando suona mezzanotte scompaiono le orecchie: allora mi sento sollevato e portato via e vogliono vestirmi: così al mattino sono un guanto vuoto che ha bisogno di una mano per riempirlo pensate: possono succedere le cose più strane ma noi saremo al riparo della nostra fotografia: anche se la montagna si spaccherà in mezzo e scenderanno i draghi dalle caverne e una rovina si accumula sull'altra: e quando i sassi riempiranno il fiume e seccheranno le fontane: potremo sempre guardare l'acqua scintilante le.trote nuotatrici le sette ombre dei fucili allungate sulla sabbia: potranno sempre vederci quasi sorridenti sulla spiaggia chiedere chi siamo: e dov'erano diretti il fotografo chi era e perché son fotografati in questo posto dove pianteremo la tenda questa notte? vicino al bosco che nasconde un prato: puoi vedere e nessuno può vederci far la sentinella al buio sul villaggio ascoltando i fischi degli
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