Linea d'ombra - anno IV - n. 13 - febbraio 1986

DUEPOESIE Andrea Zanzotto Un mio parente eremita in cui m'identificai più che parzialmente scrivendo il lungo poemetto "Biglia" San Gal sora la sòn fu l'ultimo tuo compagno nell'auscultazione di certi sistemi del silenzio di certe microvocalità stellari dentro "la celluzza sospesa sospesa sospesa su nell'altissimo dei colli alati" Il mio caro parente scendeva in paese a portar nuove del vicinissimo eppure smarrito come in baratri di prospettive Sanctus Gallus Lo avviarono poi alla casa di riposo giù in pianura, dalle spalle gli tolsero il prezioso sacchetto in cui molto egli questuando accoglieva di ciò eh' è benigno nel prossimo nostro per devolverlo a profitti senza misura entro i celesti caveaux. Ora - Sancte Galle - per terrazzi di sogni e soprassogni non sempre soleggiati ma non sempre piovosi e sdrucciolevoli e pur sempre di nevi consapevoli a te salgo talvolta a te che il minimo e birichino sonno concedi ai bambini incattiviti, ai neonati bisbetici, che poi per tua grazia chinano il capo sul collo della madre e sorridono al sorriso di lei, ciascuno come dentro la sua propria Egloga Quarta, come nel presentimento di ogni più strabiliantissimo e rasserenatissimo evento S.G.: sia il sonno in cui tu mi ricuperi delicato impossibile elegante come l'attuale tuo modo di esistere Note - "San Gal ecc." - "San Gallo che protegge il sonno" (dial.) e inoltre guarisce anche da disturbi come il sonnambulismo ecc. Il lungo poemetto "Biglia", è nella mia raccolta "Pasque" (1973). BibliotecaGino Bianco Già-mutismi, nomi dispersi, attoniti, a sciami là dove pare balugini attirando il segnale di = Ma il torrente disseccato e, chissà come, fin qui arrivato, tra pochi sassi per voi lascia vivi in pozza d'acqua lumi di motivi E - lo dico sotto la più bassa ipotesi di voce confidente - si sappia che quello è l'immortale cielo si sappia che Apollo in quella in quel giacimento/ipnosi - persino inesistente - si permette molto, Egli; e non un atomo delle sue mille possibili corde vocali dà tradimento, per la finzione più oscena e più eccelsa imprime l'unico possibile accento. Azzurro di speranze e spemi c'è nella pozza-filtro. Ne fuoruscì anche un mio giustificare, io, irrimediabile, ne uscì sconvolse pigramente l' iòwv dell' iòiwµa e fu trascinato via (pare) verso le apnoiche giostre della poesia Eh sì, trascinato come il foglio gualcito Già-mutismi ma caro allo spazzino ch'è buon raccoglitore e se ne sta appiattato dietro il senso-vietato, sazio di scuoiare i suoi, per nulla convinti di vincere, competitori. Anzi li ama, Egli, ama - in una carta aggrovigliata e in nessuna serie di valori accolta - accolta dal vento della vallata MAPEYAE Note - L' "LOwv" ecc. (l'idion dell'idioma) è il "proprio del proprio", della particolarità - idioma. Nel vocabolo "idioma" convergono l'idea dell'apertura linguistica in cui si esprime il gruppo e nello stesso tempo della chiusura massima, fino alla privazionedeprivazione (idiozia). MAPEY AE: Marsia, antagonista di Apollo nel creare poesia-cantosuono.

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