32 Ci stai ancora lavorando? È qualcosa che scrissi in forma narrativa - ma è proprio questo il problema che mi pongo: addirittura, se sia compatibile con ... o diciamo, se si possa usare quella forma insieme al livello del presente, il nostro livello presente, un livello di... un atteggiamento, il livello del mio attuale atteggiamento emotivo nei riguardi di Israele. In altre parole, posso unire queste due cose insieme, queste due cose fatte l'una indipendentemente dall'altra? E la ragione per cui dico questo è che sono convinto che quando qualcosa è talmente potente come lo è il mio attaccamento per Israele, io non posso starmene lì seduto a scrivere un pezzo che ne sia avulso, come se la realtà dell'artista non esistesse, ma esistesse soltanto la realtà del personaggio. È un problema che mi sono posto - non credo di poterne trovare la soluzione - la troverà qualcun altro, immagino. Ma di una cosa sono sicuro, ed è che con gli eventi mondiali così drammatici e così fatidici per tutti noi, non soltanto per chi è ebreo oppure è orientato verso Israele, non si può in realtà separare - non si deve, moralmente, separare - la realtà che l'artista ha davanti agli occhi dalla realtà del suo prodotto. È certo, come ho detto, che ogni giorno egli passa attraverso esperienze che sono di primaria importanza - e non può star lì e dire, come una volta facevo, come una volta ero capace di fare, Be', non hanno importanza. E come faceva Joyce ... vediamo, era nel bel mezzo della prima guerra mondiale, vero? e era capace di escludere tutto quanto ... Anche la seconda guerra mondiale . ... e anche la seconda guerra mondiale, per non parlare dell'aspra lotta dei suoi concittadini per l'indipendenza dall'Inghilterra. E tutto questo, perché stava scrivendo qualcosa - fece Finnegans Wake, no? È questo che intendo, capisci? Ora, quello che voglio dire è che, Cristo, la realtà che ci viene addosso ... mi sto ... (rumori, scariche) ... Siamo verso la fine del nastro. Ma basterà. Mi sto confondendo, in altre parole, sto confondendo cose che, in realtà, non hanno niente a che vedere l'una con l'altra? Queste due masse di materiale - le hai messe insieme? No, non le ho messe insieme. Devo tornare a casa e... provare a farlo. Tutto qui, in due parole. Non ho idea di che cosa riuscirò a trovare, o se riuscirò a trovare qualcosa. È concepibile, per esempio, che uno scrittore tenga un diario. Credo che Gide facesse qualcosa del genere: scrive un diario, scrive un romanzo, e in qualche modo le due cose si intrecciano. Se guardi certa pittura moderna, il pittore sembra fregarsene della ragione per cui, in queste cose astratte, mette un eleFoto di anonimo dalla collezione Andreas mento accanto a un altro. Be', io mi domando: perché devo dare il mio assenso Brown, 1910118. sulla base delle probabilità? Se la cosa mi piace, per me è sufficiente. Esattamente. Basta che uno sia convinto. Sembra che in realtà ciò che ti stai domandando sia se possa piacerti qualcosa per cui non hai un modello. Proprio così. Il modello allora devi inventarlo tu. Sì - il modello devo inventarlo io. E devo riuscirci. E poi, certo, c'è tutto quanto avviene alla luce della terribile lotta che si svolge dentro di te a proposito della tua gente - se riesci a sopportare la favola che avevi creato prima che tu arrivassi a questo punto di identificazione con la tua gente. In altre parole, se puoi accettare la sua ... la sua relativa scarsa importanza. Sembra quasi futile. Per esempio, la gente, le relazioni personali, e così via. In che rapporto è, questo, con la terribile battaglia per la sopravvivenza, con la questione di vita o di morte là nel deserto, in cui è coinvolto un popolo che tu hai appena cominciato a conoscere. È tutto molto ... singolare. Non puoi avere l'una cosa senza l'altra. È proprio così. BibliotecaGino Bianco
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