Hemy Ru1h nel 1964 (supra) e nel 1985 (a des1ra) BibliotecaGino Bianco dell'artista di quel periodo, l'artista distaccato. Tuttavia, penso che alla lunga questo si rivelasse insufficiente - questo star sospeso, questo distacco. E poi, certo, grandi forze sociali erano attive - una vasta Depressione, miseria e scontento diffusissimi, marce degli ex-combattenti per i buoni congedo, tendopoli di tuguri negli appezzamenti incolti, una radicalizzazione rampante. Sembrava che la grande rinascita, la soluzione, fosse quella di diventar tutt'uno (in questo caso) con le masse americane verso la realizzazione di un sogno socialista. Ma lo sai, non sembra si possa diventare tutt'uno con l'intera umanità, si possa diventare tutt'uno con una entità concettuale così vasta, si possa ... Diventa troppo astratta. Appunto, diventa troppo astratta. Non la si può ... abbracciare. In realtà, ci possiamo avvicinare all'universale soltanto attraverso l'identificazione con una parte. In altre parole, non possiamo identificarci con l'intera razza umana a meno che non ci si identifichi con una sua qualche parte. Ritengo che poi, da qui, sia possibile andare oltre - e che sia proprio a causa di questo che tanti altri socialisti, italiani come polacchi, o russi, abbiano magari potuto raggiungere, o di fatto raggiunsero, un senso di identificazione, o di contatto, con l'intera umanità: perché questo senso già lo avevano, fortissimo, nei confronti della loro gente. E perciò penso che quello attuale sia il mio ultimo stadio. non saprei concepirne altri. E non mi sorprenderebbe se, prima che si esaurisca o prima che io diventi troppo vecchio, accidenti!, finissi per trasferirmi in Israele. Potrebbe essere interessante, chi sa. E questo è connesso con quanto sto scrivendo. Ma è una cosa molto singolare, perché sembra volgere le spalle, in parte, all'unica cosa che sapessi fare - la narrativa, l'arte della narrativa. È qualcosa che sembra brancolare in campi che direi non essere meramente sociologici, ma anche internazionali: la politica, e un sacco di roba di cui ho scarsissima esperienza. E tuttavia non esito a offrire le mie reazioni a queste cose. Né mi limitano - anche questo è singolare. Si direbbe che sia capace di spaziare, e al tempo stesso di includere passato ed esperienze miei personali. È molto buffo, come tipo di scrittura. Nel complesso, direi, tende a andare avanti ... non ha una forma definita ... ma se si vuole una definizione, tende a andare avanti come un diario. Voglio dire, un certo giorno c'è una riflessione su questo, il giorno dopo su quest'altro. A volte c'è una connessione, a volte non c'è. Ma ho anche uno schema, e questo è quanto devo ancora scoprire: se funzionerà. Ho i miei dubbi, che possa funzionare, che io riesca a far funzionare una narrazione insieme alla dimensione quotidiana dell'autore. È tutto da vedere. (... ) Comunque, per tornare al tuo lavoro. Mi ricordo che l'anno scorso, quando venisti, mi dicesti cheproprio prima di partire per New York avevi avuto un periodo molto produttivo - che in un paio di settimane, se no'nmi sbaglio, avevi scritto quella che poi risultò la prima stesura di un lavoro ... Infatti. 31
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