Linea d'ombra - anno IV - n. 13 - febbraio 1986

18 STORIE/CARVER ne per un paio di settimane. Migliorano contro tutte le previsioni. Allora li trasferiamo in una camera." Me! tacque. "Ehi," disse dopo un po', "facciamolo fuori, questo schifo di gin. Poi andiamo a cena, va bene? Terri e io abbiamo scoperto un posto nuovo. Possiamo andare in questo posto nuovo che abbiamo scoperto. Ma non prima di aver fatto fuori questo schifo di gin." Terri disse, "Non ci siamo ancora stati, a mangiare, in questo posto. Ma ha l'aria di essere buono. Da fuori, voglio dire." "Mi piace mangiare," disse Me!. "Se dovessi ricominciare da capo farei il cuoco, sapete. Giusto, Ter-ri?" disse Me!. Si mise a ridere. Girò i cubetti nel bicchiere col dito. "Terri lo sa che mi piacerebbe lare il cuoco," disse. "Può testimoniare. Ma lasciate che vi dica una cosa. Se dovessi rinascere, in un'epoca diversa eccetera, sapete cosa vorrei? Vorrei rinascere cavaliere. Non doveva esser male, l'armatura. Doveva dare una certa sicurezza. Prima della scoperta della polvere da sparo e del moschetto e della pistola non doveva esser male, fare il cavaliere." "A Me! piacerebbe girare a cavallo con la lancia," disse Terri. "Con i colori della sua dama," disse Laura. "Meglio con la dama," disse Me!. "Vergogna," disse Laura. Terri disse, "E se rinascessi servo della gleba? Non gli andava mica tanto bene, ai servi della gleba, a quei tempi," disse Terri. "Ai servi non gli è mai andata bene," disse Me!. "Ma d'altra parte anche i cavalieri erano sempre vascelli di qualcuno. Non è così che funzionava? E anche adesso è così che funziona. Che ne dici, Terri? Ma quello che mi piaceva, dei cavalieri, a parte le dame, era che giravano sempre con l'armatura, sapete, ben protetti, e non era facile ferirli. Non c'erano le auto, a quei tempi, capite? Non c'erano ragazzini ubriachi a romperti il culo." "Vassalli," disse Terri. "Che cosa?" disse Me!. "Vassalli," disse Terri. "Si chiamavano vassalli, non vascelli." "Vassalli, vascelli," disse Me!, "che cazzo di differenza fa? Lo sai cosa voglio dire, no? Hai capito benissimo. Va bene," disse Me!. "Sono ignorante. Lo so. Sono un cardiologo, io, sono un tecnico. Sono capace solo di sistemare il cuore della gente. Merda," disse Me!. "La modestia non ti si addice," disse Terri. "È solo un umile segaossa," dissi io. "Ma a volte soffocavano, dentro quelle armature, Me!. Quando faceva troppo caldo o erano troppo stanchi, sfiniti, gli veniva un colpo. L'ho letto da qualche parte. Cadevano da cavallo e non riuscivano più ad alzarsi perché erano troppo stanchi. Non ce la facevano a stare in piedi con quell'armatura addosso. E finivano calpestati dai loro cavalli, ogni tanto." BibliotecaGino Bianco ''Ma è terribile,'' disse Me!. ''È una cosa terribile, quella che dici, Nicky. Immagino che restassero là per terra ad aspettare che arrivasse qualcuno a farli a fettine." "Qualche altro vascello," disse Terri. "Proprio così," disse Me!. "Arrivava qualche altro vassallo e gli infilava la lancia nello stomaco in nome dell'amore. O di quel cazzo per cui combattevano, a quei tempi." "Delle stesse cose per cui combattiamo oggi," disse Tern. Laura disse, "Non è cambiato niente." Laura aveva ancora le guance belle colorite. Gli occhi splendenti. Alzò il bicchiere alle labbra. Me! si versò da bere. Esaminò attentamente l'etichetta come se stesse studiando una lunga fila di numeri. Poi mise giù la bottiglia, lentamente, e altrettanto lentamente prese su l'acqua tonica. D quei due vecchi?" disse Laura. "Non hai finito di raccontarci la storia." Laura stava facendo una gran fatica ad accendere la sigaretta. I fiammiferi le si spegnevano in mano uno dopo l'altro. La luce del sole nella stanza era diversa, ora. Stava cambiando, stava scemando. Ma le foglie del pioppo davanti alla finestra luccicavano ancora, e io mi misi a guardare il disegno che formavano sui vetri e sul ripiano di formica. Due disegni diversi, naturalmente. "Sì, cos'è successo ai due vecchi?" dissi io. "Vecchi ma saggi," disse Terri. Me! la guardò fisso. Terri disse, "Finisci la tua storia, tesoro. Stavo solo scherzando. Cos'è successo ai due vecchi?" "Terri, certe volte," disse Me!. "Ti prego, Me!," disse Terri. "Non essere sempre così serioso, tesoro. Non ti piacciono le battute?" "Quali battute?" disse Me!. Col bicchiere in mano, teneva gli occhi fissi sulla moglie. "Cos'è successo?" disse Laura. Me! spostò gli occhi su Laura. Disse, "Laura, se non amassi tanto Terri, e se Nick non fosse il mio migliore amico, mi innamorerei di te. Ti porterei via con me, tesoro," disse. "Finisci la tua storia," disse Terri. "Poi andremo tutti a mangiare in quel locale nuovo, O.K. ?" "Q.K.," disse Me!. "Dov'ero rimasto?" disse. Abbassò gli occhi sul tavolo e ricomiIJCiòa parlare. "Passavo a dare un'occhiata a quei due tutti i giorni, anche due volte al giorno, se dovevo fare qualche altra visita lassù. Gesso e bende, da capo a piedi, tutt'e due. Come nei film, proprio come nei film. Li avete visti, no, nei film, quei malati che sembrano mummie? Buchi per gli occhi, per il naso e per la bocca. E lei aveva anche le gambe in trazione. Be', il marito era quello più depresso. Anche dopo aver saputo che sua moglie se la sarebbe cavata era molto depresso.

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