re sto parlando. Amore fisico, quell'impulso che si prova per una particolare persona. E anche amore per l'essere dell'altro, per la sua essenza. Amore carnale e, be', chiamiamolo amore sentimentale, l'attenzione quotidiana per l'altra persona. Ma a volte faccio una gran fatica a rendermi conto di aver amato anche la mia prima moglie, un tempo. Eppure l'ho amata, lo so. Quindi immagino di essere come Terri, in questo senso. Come Terri e Ed." Si fermò un attimo a pensare poi continuò. "C'è stato un tempo in cui pensavo di amare la mia prima moglie più della vita stessa. Ma ora la odio con tutte le mie forze. Davvero. Come lo spiegate, questo? Dov'è finito, quell'amore? È questo che mi piacerebbe sapere, dov'è finito quell'amore. Vorrei che qualcuno me lo dicesse. Poi c'è Ed. O.K., di nuovo Ed. Ed ama Terri al punto che tenta di ucciderla e finisce per uccidersi.'' Me! tacque e prese un sorso dal bicchiere. "Voi ragazzi siete insieme da diciotto mesi e vi amate. Basta guardarvi. Siete il ritratto dell'amore. Ma entrambi avete amato altre persone, prima. Siete stati sposati con altri, come noi. E probabilmente avete amato altre persone anche prima del vostro primo matrimonio. Io e Terri stiamo insieme da cinque anni, siamo sposati da quattro. E la cosa terribile, la cosa terribile, ma anche buona, nel senso che è poi quella che ci salva, è che se domani succedesse qualcosa a uno di noi - facciamo le corna - se, dicevo, domani succedesse qualcosa a uno di noi, l'altro, l'altra persona, piangerebbe per un po', certo, ma poi, dopo un po' di tempo, si innamorerebbe di nuovo, si troverebbe un altro amore, senza dubbio. E tutto questo, quest'amore di cui stiamo parlando, sarebbe soltanto un ricordo. O forse nemmeno un ricordo. Sbaglio? Dico sciocchezze? Perché voglio che mi correggiate, se pensate che queste siano sciocchezze. Voglio sapere. Voglio dire, nemmeno io ne so niente, dell'amore, sono il primo ad ammetterlo." "Me!, per l'amor di Dio," disse Terri. Tese la mano e lo prese per il polso. "Sei ubriaco? Tesoro? Sei ubriaco?" "Terri, sto semplicemente parlando," disse Me!. "D'accordo ho bisogno di ubriacarmi per dire quello che penso. Voglio dire, stiamo semplicemente parlando, no?" disse Me!. Con gli occhi fissi su di lei. "Amore, non ti sto mica criticando," disse Terri. Prese su il bicchiere. "Oggi non sono di servizio," disse Me!. "Voglio ricordarvi che non sono di servizio," disse Me!. "Me!, noi ti vogliamo bene," disse Laura. Me! guardò Laura. La guardò come se non sapesse come classificarla, come se non fosse stata la donna che era. "Anch'io ti voglio bene, Laura," disse Me!. "E voglio bene anche a te, Nick. La sapete una cosa, ragazzi?" disse Me!. "Voi due siete i nostri migliori amici," disse Me!. Prese su il bicchiere. Me! disse, "Vi stavo raccontando una storia. Per farvi capire. È una cosa successa qualche mese fa, ma non è ancora finita, e dovrebbe farci vergognare, dovrebbe farci vergoBibliotecaGino Bianco STORIE/CARVER gnare di noi stessi che parliamo d'amore come se sapessimo cosa stiamo dicendo." "Avanti, Me!, ti prego," disse Terri. "Non parlare come un ubriaco se non sei ubriaco." "Vuoi tacere per una volta in vita tua," disse Me! con molta calma. "Vuoi farmi il sacrosanto favore di tacere per un minuto. Allora stavo dicendo, ci sono questi due vecchi che hanno avuto un incidente d'auto sull'autostrada. Si sono scontrati con un ragazzo e sono finiti in poltiglia e nessuno pensava che ce l'avrebbero fatta." Terri spostò gli occhi su di noi poi tornò a guardare Me!. Sembrava ansiosa, o forse ansiosa non è la parola giusta, troppo forte. Me! stava facendo girare la bottiglia. "Quella sera ero di servizio," disse Me!. "Era maggio o forse giugno. Io e Terri ci eravamo appena seduti a tavola quando telefonarono dall'ospedale. C'era stato questo incidente sull'autostrada. Un ragazzo, ubriaco, era andato a sbattere col camioncino del padre contro il camper di una coppia piuttosto anziana. Sui settantacinque, tutt'e due. Il ragazzo - diciotto diciannove anni - era rimasto secco. Il volante gli aveva sfondato lo sterno. I due vecchi invece erano vivi, capite? Ma ridotti in poltiglia. Fratture multiple, lesioni interne, emorragie varie, contusioni, lacerazioni, ogni cosa possibile e immaginabile, e anche una bella commozio-. ne cerebrale, tutt'e due. Erano proprio mal ridotti, credetemi. E naturalmente il fatto che fossero così vecchi non migliorava certo le cose. Lei era ridotta anche peggio di lui. Aveva la milza spappolata, oltre a tutto il resto. Entrambe le rotule spezzate. Ma viaggiavano con la cintura di sicurezza e questo gli aveva salvato la vita, Dio solo sa come non erano morti sul colpo." "Ragazzi, questa è tutta pubblicità per il Consiglio Nazionale di Sicurezza," disse Terri. "È il nostro portavoce, il dottor Melvin R. McGinnis che vi parla." Si mise a ridere. "Me!," disse, "certe volte sei davvero incredibile. Ma ti amo lo stesso, tesoro," disse. "Anch'io ti amo, tesoro," disse Me!. Si sporse attraverso il tavolo. Terri gli andò incontro a mezza strada. Si baciarono. "Terri ha ragione," disse Me!, tornando ad appoggiarsi alla sedia. "Mettetevi sempre la cintura di sicurezza. Ma quei due vecchietti erano ridotti davvero male, senza scherzi. Quando arrivai in ospedale, il ragazzo era già morto, ve l'ho detto. In un angolo, su una lettiga. Io diedi un'occhiata ai due vecchi e dissi all'infermiera di chiamare un neurologo, un ortopedico e un paio di chirurghi, di corsa." Me! prese un sorso dal bicchiere. "Per farla breve," disse. "Li portammo tutt'e due in sala operatoria e lavorammo come stronzi per tutta la notte. Quei due avevano una vitalità incredibile. È una cosa che capita di vedere, ogni tanto. E così facemmo tutto quello che si poteva fare, e verso l'alba gli davamo il cinquanta per cento di probabilità. Qualcuna di meno, a lei. E la mattina dopo eccoli lì, ancora vivi. Va bene. Allora decidiamo di trasferirli al reparto cure intensive e li lasciamo lì intubati e attaccati a una decina di macchi-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==