84 INCHIESTA/MATTOTTI immaturità, per motivi economici etc. solo adesso si ritrova in un momento di grossa libertà e grandi possibilità. Per la sua particolare elasticità, per l'economicità (di produzione) si presenta la possibilità di esplorare campi fino ad ora considerati intoccabili. Il fumetto si trova ad avere un panorama sia storico sia di codici che gli permette di fare delle "grandi intrusioni" nel campo della comunicazione in generale. Mi sembra sia un mezzo aperto e attuale che mi permette di affrontare vari aspetti della mia esistenza. 2) Perché chiedersi quali sono i limiti di un mezzo? Perché mai dover autolimitarsi, perché convincersi che certe cose non le potrai mai esprimere con il mezzo che hai scelto per comunicare? Anche quelle che sono peculiarità di un altro mezzo vi possono quantomeno essere evocate. Non so. Il musicista si lamenta forse di non poter fare immagini con la musica? L'immagine non si evoca forse con la musica? E quante immaBiblioteca Gino Bianco gini riescono a stimolare i cinque sensi del nostro corpo? Normalmente noq mi domando quali siano i limiti espressivi del fumetto. Spesso mi accorgo invece che quando ho in mente altri campi (cinema, letteratura ... ) automaticamente il mio lavoro perde forza, si autolimita, perde identità. Forse i limiti stanno nella diseducazione a leggere il fumetto. Nella incapacità di cercare e scoprire tra i segni i segnali che certi autori ci danno. Segnali della loro cultura, del loro mondo, del loro messaggio. 4) Dipende. 9) Io amo profondamente il fumetto, pur essendo un divoratore di ''tutto il resto". 8) Penso che dai miei lavori sia facile capire quali sono i miei amori culturali e quindi anche quello che decisamente non prediligo. Gli amori e gli odi nascono e muoiono continuamente. E una risposta troppo precisa semplificherebbe e impoverirebbe tutto un mondo non inquadrabile ed etichettabile. Come è il nostro mondo immaginario personale. Lorenzo Mattotti (Brescia 1954), vissuto in molte città, abita da vari anni a Milano. Ha pubblicato i suoi primi lavori su "Re Nudo" (1975) e poi su "Eureka", "Secondamano", "La Repubblica", "Nemo", "Linus", "Alter", "Metal Hurlant", "Il corriere dei piccoli". È autore di diversi libri: Alice Brum Brum (testo di F. Ostani, Ottaviano 1977), Huckleberry Finn (testo di A. Tettamanti, da Twain, Ottaviano 1978), Tram tram rock (L'isola trovata, 1978), ecc. Tra le sue storie: A/è Iran Iran (su "Linus", 1980), incidenti (su "Alter", 1981), Il signor Spartaco (su "Alter", 1982), Doctor Nefasto (su "Alter", 1983), Le avventure di Barbaverde (sul "Corriere dei piccoli", 1983)", Fuochi (su "Alter", 1984). È anche autore di multivisioni tratte da sue storie. GUIDA EDITORI Archivio del romanzo CARLO TENCA Ca' dei cani A cura di Marinella Colummi Camerino pp. I56 Lire 15.000 DIN LING HUANG LUYIN BING XIN Tre donne cinesi A cura di M. Biasco Pref. di E. Masi pp. 208 Lire 18.000 STIG DAGERMAN L'isola dei condannati A cura di V. Monaco Westerstahl pp. 270 Lire 18.000 STIG DAGERMAN L'isola dei condannati
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