economiche e sociali e nei Libri bianchi o nei Saggi. Nota. Resta piuttosto vaga la soluzione da dare alla proposta Lombardini di una serie di opere di economia spaziale. e) Al punto 5(0pera complessiva su/l'economia italiana degli anni '60): la proposta è stata rilevata con vivo interesse. Se ne dovrà particolarmente discutere in una riunione da convocarsi all'uopo, prima dell'estate. Nota. Lombardini è stato largamente informato della discussione svoltasi nella riunione a Roma. Ha avanzato riserve sulla soluzione data al problema dei classici, riserve tuttavia cadute dopo ampie spiegazioni, e sul rifiuto alla proposta di una Collana (o serie) di studi e ricerche «spe rimentali». Sembra, infine, opportuno stabilire per la fine di maggio una nuova riunione (nella quale, tra l'altro, sia data maggiore attenzione ai testi di sociologia) e, più in generale, dare continuità al lavoro del «collettivo scientifico», con riunioni periodiche (all'incirca ogni due mesi). Nell'ottobre del '63 la pubblicazione di un volume dei Saggi già in bozze, L'immigrazione meridionale a Torino di Goffredo Fofi, commissionato due anni prima da Panzieri per La nuova società e curato redazionalmente da Renato Solmi, viene bloccata da Giulio Einaudi. Il libro, che contiene attacchi espliciti alla Fiat e alla "Stampa", è bocciato perché ritenuto «debole, sia sul piano metodologico e critico, sia sul piano politico»9. Einaudi coglie quest'occasione per licenziare Panzieri e Solmi, decisamente favorevoli alla pubblicazione, e considerati non più funzionali alle scelte culturali e produttive, della casa editrice. Il 24 ottobre Einaudi invia a Panzieri una lettera raccomandata nella quale scrive che "questo del libro di Fofi non è che l'ultimo episodio in cui si manifesta una divergenza profonda esistente tra noi circa gli orientamenti e i metodi del lavoro editoriale. Le scelte a cui vengo posto di fronte con atteggiamenti che a volte sfiorano la provocazione, mi sembrano inaccettabili, soprattutto perché ad esse dovrei condizionare esplicitamente o implicitamente tutto l'indirizzo editoriale ... Così, mentre sono sottoposto a critiche per il settore culturale, ho l'amarezza di constatare che quel settore, al quale anche tu collabori, è stato negli ultimi anni il più scarso, contraddittorio e improduttivo dell'intera casa editrice. Senza entrare nel merito dell'attività svolta dalla casa editrice in trent'anni di lavoro, sono però convinto che se questo lavoro ha significato e significa qualcosa lo si deve allo spirito di collaborazione ed alla volontà di dialogo tra tutte le forze che vi confluiscono. A me pare che ormai un dialogo costruttivo tra noi sul terreno delle scelte editoriali, sia diventato impossibile. Lascio a te trarre le conseguenze di questa obiettiva constatazione, pronto tuttavia ad esaminare la concreta possibilità di una nuova collaborazione specifica". Panzieri risponde a Einaudi con questa breve lettera del 5 novembre 1963: Caro Giulio, rispondo con ritardo alla tua lettera, che ho ricevuto a Roma. Prendo atto del tuo invito circa le conclusioni che dovrei trarre. Peraltro, queste riguardano semplicemente il mio rapporto economico con la Casa editrice, non risolvono la questione della mia collaborazione alla sua attività: le tue motivazioni, una per una facilmente confutabili, non mi consentono di rinunciare ai compiti finora attribuitimi. NoQ BibliotecaGino Bianco DISCUSSIONE/PANZIERI prima, almeno, di aver avuto con te (e non per lettera) quella esauriente chiarificazione che da tempo invano sollecito. Cordiali saluti Raniero Panzieri Il 6 novembre Einaudi scrive a Panzieri una lettera che si conclude con queste parole: "Mi si è radicata ancor più l'opinione (certo confutabile a parole) che la casa editrice è da te stata considerata prevalentemente come strumento per una battaglia ideologico politica, il che ti ha fatto troppo spesso dimenticare che la cultura è sempre rivoluzionaria". Finisce in questo modo la vicenda einaudiana di Raniero Panzieri. Un ultimo tentativo di collaborazione esterna da lui fatto nell'estate del 1964 - un vasto progetto di opere scelte di Marx - fu bocciato da un parere negativo di Delio Cantimori. NOTE I. Panzieri lavorò per la casa editrice Einaudi come impiegato di prima categoria dal I O agosto 1959 al 30 settembre 1960. Dall'aprile al luglio del '59, e dall'ottobre del '60 all'ottobre del '63, data del suo licenziamento, ebbe contratti di consulenza. 2. Comandante ad Auschwitz. Memoriale autobiografico di Rudo/f H6ss, traduzione di Giuseppina Panzieri Saija, Einaudi, Torino 1960 (33 edizione 1965). li libro di Walter Lippmann era Competere per coesistere, Einaudi, Torino 1959. 3. Per la morte di sua madre. 4. Pochi mesi dopo, scrivendo ad Alberto Asor Rosa, Panzieri userà toni assai diversi: "E per questa volta vi risparmio le consuete descrizioni del campo di concentramento neo-capitalistico nel quale vive e piange la mia onesta famiglia (sempre più meridionale)" (lettera del 17 dicembre 1959). "Personalmente, siamo sempre pieni di freddo, di difficoltà, di piccoli guai personali (anche piccole malattie dei bambini e Pucci a lavorare sola, senza • nessun aiuto domestico, alla casa, ai bambini, alle traduzioni - e 15° sotto zero e il gelo della gente)" (lettera del 14 gennaio 1960). 5. La "Universities & Left Review", di cui uscirono in tutto 7 numeri fra il '57 e il '59, era una rivista della giovane sinistra, prevalentemente dei colleges universitari di Oxford, Cambridge e Londra. Sospese le pubblicazioni per dare vita, all'inizio del 1960, alla prima serie (12 numeri) della "New Left Review". Dei libri citati da Panzieri in questa lettera a Birnbaum, e in una successiva, La tromba suonerà di Peter Worsley uscì nella Nuova società nel 1961 e Ricchezza e potere in America di Gabriel Kolko uscì nei Libri bianchi nel 1964. The /nsiders, cioè il ceto manageriale che controlla e dirige l'industria britannica, era un panflet pubblicato nel '57 (e ristampato sul n. 3 di "U&LR") dal gruppo di "U&LR" come risposta critica a un documento del Labour Party, Industry and Society, sostanzialmente apologetico del capitalismo inglese. The Controllers di Michael Barratt-Brown, pubblicato nei nn. 5, 6 e 7 di "U&LR", e Power at the Top di Clive Jenkins, pubblicato nel '58 dall'editore McGibbon and Kee, erano ricerche sull'élite del potere economico inglese, pubblico e privato. 6. li libro di Daniel Mothé, Diario di un operaio (1956-1959), uscì nei Libri bianchi, tradotto da Danilo Montaldi, all'inizio del 1960. Si veda in proposito la Cronologia della vita di Raniero Panzieri cit., p. XXV. 7. Di una lettera contenente queste osservazioni non ho trovato traccia nell'Archivio Einaudi; né Antonio Giolitti, da me interpellato, conserva o ricorda sue lettere concernenti l'attività editoriale di Panzieri. 8. Sul n. 53-54 di "Nuovi Argomenti" (novembre 1961- febbraio 1962) Calvino ne pubblicò circa 25 pagine con il titolo Diario americano 1960: "mi pare la parte conclusiva del libro non pubblicato" (comunicazione epistolare di Italo Calvino del I O febbraio 1985). 9. L'immigrazione meridionale a Torino fu pubblicato nel 1964 da Feltrinelli per iniziativa di Solmi e di Danilo Montaldi, a quell'epoca redattore della casa editrice milanese. Alla fine del 1982, la stessa sorte del libro di Fofi toccherà a un volume già stampato e annunciato fra le novità nel catalogo Einaudi del dicembre '82: Le schedature Fiat. Cronaca di un processo e altre cronache di Bianca Guidetti Serra (il libro è poi uscito nel 1983 per i tipi di un altro editore torinese, Rosenberg e Sellier). 75
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