Linea d'ombra - anno II - n. 12 - novembre 1985

3) Opere «in cerca d'autore»: Gli Enti di riforma; Struttura dei monopoli; La figura dell'imprenditore; La disoccupazione; La funzione dell'impresa pubblica. d ) Problemi internazionali e dello sviluppo tecnico, economico e sociale: I) Opere in preparazione: Sylos Labini, Oligopolio e progresso tecnico; Perroux, La coesistenza pacifica; Pietranera, Le teorie dello sviluppo capitalistico; Pizzorno, Israele; Sweezy, Marxismo e capitalismo contemporaneo. 2) Opere in esame o in fase di impostazione: Gerschenkron, Lo sviluppo economico della Russia; Dobb, La pianificazione economica; Baran e Sweezy, Il capitalismo americano; Lange, I problemi dello sviluppo nel capitalismo e nel socialismo; L'efficienza degli investimenti nelle economie pianificate (a cura di Amaduzzi); Macchioro, Industrialismo ed economia politica; Storia delle dottrine e degli istituti di economia in URSS (a cura di L. Foa). 3) Opere presso altri editori: Les implications sociales du progrès technique (antologia a cura dell'Unesco). e ) Problemi istituzionali: I) Opere in preparazione: Berle e Means, Le società per azioni; Dobb, I salari; Le strutture della democrazia diretta in Iugoslavia. 2) Opere in esame o in fase di impostazione: Pianificazione e classi sociali in Polonia (antologia di inchieste); Blau [?], La burocrazia industriale; Trotzki, Burocrazia e pianificazione (saggi di sociologia). a) Numerose opere sono state rifiutate dopo esame, ivi comprese alcune inizialmente indicate (ad es.: Bendix, Work and Authority in Industry; Lipset and Bendix, Socia! mobility in industriai society, ecc.). b) Mi pare indispensabile, per dare più giuste dimensioni e più evidente significato alla collana, includere la pubblicazione di alcune opere che si possono ormai considerare classiche, ma sono alla base della problematica e degli sviluppi più recenti: ad esempio, per la sezione a) Durkheim, Pareto, Weber; per la sezione d) Schumpeter; per la sezione e) Veblen. Assai opportuna sarebbe l'inclusione dell'Accumulazione del capitale di Rosa Luxemburg. c) Debbo sottolineare l'ottimo contributo di consulenza fornito da Lanternari e da Pietranera (quest'ultimo a titolo gratuito). d) È necessario convocare con una certa regolarità un ristretto «consiglio editoriale» («informale») per la collana (De Martino, Lanternari, Sylos Labini, Pietranera, Giçilitti, Pizzorno, Momigliano). . e) E possibile considerare la possibilità di qualche ristretto convegno di studi per la discussione di alcuni temi? ( ... ). Le due lettere a Giulio Einaudi, del 13 e del 27 ottobre 1960, preBibliotecaGino Bianco DISCUSSIONE/PANZIERI sentano motivi d'interesse: fanno il punto sulla situazione della collana quando i titoli pubblicati erano tre (A. Pizzorno, Comunità e razionalizzazione; E. Peggio - M. Mazzarino - V. Parlato, Industrializzazione e sottosviluppo; L. Diena, Gli uomini e le masse); manifestano l'intenzione di Panzieri di fare ritorno a Roma e la sua decisione, formalizzata da un accordo del I O ottobre, di cambiare il rapporto di collaborazione con la casa editrice; contestano una serie di rilievi critici al programma della collana comunicati a Giulio Einaudi da Antonio Giolitti. 13/X Caro Giulio, ecco il piano che dovrebbe servire di «base» per il mio nuovo contratto. Come tu avevi richiesto è compilato con criterio cronologico di preparazione, non sistematico. Risulta tuttavia abbastanza evidente, mi pare, che si è cercato di mantenere un certo equilibrio tra i diversi «filoni» o «strati» che compongono la collana. In particolare, mi sembrano abbastanza soddisfacenti i contributi che riguardano (in rapporto alla impostazione iniziale): i problemi internazionali e dello sviluppo; le ricerche sociologiche; le ricerche di antropologia culturale ed etnologiche. Presentano invece lacune rilevanti il settore dei problemi italiani, quello dei problemi istituzionali (ma per le questioni dei sindacati, almeno sotto il profilo della storia e pratica salariale, sono previsti lavori importanti), e infine la serie dei «classici» (relativamente allo sviluppo delle correnti contemporanee). La difficoltà più grossa, e più grave, concerne il contributo di studiosi italiani su questioni italiane. Come vedrai dalla Nota al programma, faccio il tentativo di assicurare qualche collaborazione «organica» con gruppi di ricercatori e istituti -cosa non facile, sia per ragioni di orientamento e necessaria selezione (non si può digerire tutto ciò che un istituto produce) sia per motivi organizzativi e finanziari (essendo ovviamente da noi sostenibile soltanto il normale onere editoriale). Il rilievo che mi è stato mosso, circa il ritardo della collana, è giusto. C'è da precisare, o da aggiungere, che il ritardo nella consegna dei singoli volumi è, oltre che da fattori particolari, anche dipeso dal fatto che ho più volte proceduto a modificazioni del programma iniziale. È inutile che io protesti per ritardi non dipendenti da me. Lo farò, se ancora si verificheranno, quando sarò io stesso perfettamente puntuale. Non è, peraltro, che si sia rimasti alla fase della «ideazione». Si è forse dato un peso eccessivo - a scapito della preparazione delle prime opere - al lavoro di allacciamento di contatti e collaborazioni, in campi nei quali le Edizioni avevano per un certo tempo segnato il passo. Di tale attività, che è la costruzione di una base per un lavoro non soltanto immediato, si può, credo, fornire un giudizio nel complesso positivo. Ora, la fase di impostazione e di «assestamento» dovrebbe essere superata - comunque non interverranno nella realizzazione sostanziali modifiche al programma. Qualche particolare cambiamento sarà, eventualmente, segnalato con tempestività. 71

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