Linea d'ombra - anno II - n. 12 - novembre 1985

68 DISCUSSIONE/PANZIERI pegnato a fornire precise proposte sulla base dei criteri fissati, e in particolare, nell'ambito di specifica competenza. Panzieri Una lettera indirizzata in casa editrice a Daniele Ponchiroli il 24 luglio da Lavinio, una località di mare vicino a Roma, conferma il fervore editoriale di Panzieri in questo periodo. Dopo aver dato a Ponchiroli le ultime indicazioni per la stampa de La cancrena (un «Libro bianco» da lui curato sulla repressione francese in Algeria), così prosegue: Sto anche terminando il dibattito Nenni - Mendès France - Bevan, è un lavoro abbastanza lungo e complicato perché le traduzione di Mondo Operaio - che è la più completa fra quelle italiane - taglia orribilmente il testo. Dovresti dire a Giulio Einaudi che io resterei qui finché non ho finito questo volumetto, poi passerei a Roma per vedere Sylos Labini e Caracciolo (quest'ultimo per il «libro bianco» sulla III Int.), e anche, se ci sarà, De Martino. Se Einaudi crede che la cosa sia utile, potrei fermarmi a Roma per cercare di «concludere» qualcosa con questi contatti, ed eventualmente con qualche altro (ad es. con Colletti). Se invece è «di rigore» il «rientro in sede», posso tornare a Torino alla fine del mese, e poi prendere gli appuntamenti per una data succesiva. Il «rientro in sede» è «di rigore», come testimonia questa lettera, una delle più belle di tutta la sua corrispondenza, scritta a Torino il 31 luglio e indirizzata alla figlia. Carissima Susanna, da quando sono ripartito da Roma l'ultima volta ho sempre avuto il desiderio di scriverti una lunga lettera - anche per Davide e Daniele, si capisce, ma tu sei la più grande e hai il compito di leggerla anche ai fratelli e magari di spiegare loro qualcosa - ma ho avuto tante cose da fare, per il lavoro nuovo, che avevo interrotto, ·per la casa nuova da preparare in modo che la mamma la trovi bella, lucida, tutta pulita, e per tante altre cose. Volevo scriverti, dunque, soprattutto per dirvi quanto siete stati cari con me, e affettuosi, e intelligenti quando io ero tanto triste e sconvolto3. Avete dato una prova di comprensione e di bontà che mi ha fatto sentire orgoglioso di voi e che non dimenticherò mai. So che siete stati molto bravi perché volete molto bene al vostro papà, ma non soltanto per questo: anche perché sapete che la bontà, la generosità, la comprensione degli altri sono la cosa più importante della vita e siete già decisi a rispettare sempre questa regola, adesso che siete ancora piccoli e quando sarete grandi. Forse Daniele non pensava tutte queste cose, ma seguiva volentieri il vostro esempio, come ogni cucciolo che si rispetti segue l'insegnamento dei fratelli più grandi (magari facendo di nascosto qualche piccola birichinata). Adesso, cara Susanna, dovete godervi il sole, il mare, il bosco, la compagnia degli amici. Dovete godere di tutte queste cose meravigliose, comprese le more, in piena libertà e senza preoccupazioni, mantenendovi ubbidienti in quelle cose che i grandi vi dicono per la vostra sicurezza e la vostra salute: non fare il bagno da soli, non prendere freddo sulla BibliotecaGino Bianco spiaggia e la sera, e le altre cose che vi diranno Laura e Isa (e anche Betty, Nicola, Filippo e tutti i grandi e buoni amici cha abbiamo a Lavinio). Con la necessaria prudenza, mi raccomando (questo vale per Susanna e per Davide) di imparare a nuotare: quando c'è vicino un grande che sa nuotare non c'è nessun pericolo, e alla vostra età i ragazzini intelligenti devono già saper nuotare. Cercate anche di leggere qualche buon libro, perché senza letture il cervello si arrugginiscé come una macchina che stia ferma e non sia lubrificata. La spiaggia, poi, è un luogo meraviglioso, non soltanto per correre, saltare, respirare l'aria del mare e sentire il proprio corpo libero, ma anche per fare giuochi intelligenti, come, ad esempio, costruire con la sabbia barche, navi, castelli grandi e bellissimi, e altre cose che vengono suggerite dalla fantasia. Se vi fa piacere, potete anche un poco fantasticare sulla nostra nuova vita a Torino. Staremo di più insieme, molto di più, papà non dovrà partire e tornare continuamente. La mamma avrà una stanza sua per lavorare, voi avrete una terrazza bellissima per giuocare. E avrete anche due stanze, ormai è proprio necessario perché tu, Susanna, sei grande e ne devi avere una per te. Sono due stanze molto belle, con la finestra che guarda su un panorama grande, con tanti bei palazzi e giardini e viali alberati. Certo, queste vostre stanze le dovrete tenere pulite e in ordine, per questo, se la mamma sarà d'accordo, stabiliremo una specie di gara tra voi con quache piccolo premio. Pensa, Susanna, che ci sono già degli amici che vi aspettano. C'è Daniela Garavini, una bambina di otto anni, bella, buona e intelligente, che vi aspetta con impazienza. Ha un bellissimo gattino, che si fa coccolare dalla padroncina tutto il giorno, e che speriamo diventerà amico del nostro, se ce ne faremo uno nuovo. Ci sono anche ragazzine e ragazzini, più grandi e più piccoli, e così potrete fare ciascuno la scelta degli amici più adatti. Avrete anche le scuole vicine, e con questi amici vi organizzerete per andare e tornare insieme. Certamente Daniele sarà orgoglioso quest'anno di andare a scuola - per ora all'asilo - anche lui. Insomma sono sicuro che anche a Torino vi troverete bene. Certo, la gente è un po' diversa da Roma, non così vivace e socievole come sono i Romani. Ma anche i Torinesi hanno le loro buone qualità: sono seri, riflessivi, non parlano a sproposito. Quest'ultima è una buona qualità che Susanna farà bene a imparare, vero? Anche la città non è bella né grande, né con tanti monumenti meravigliosi come Roma; ma anch'essa ha le sue cose belle e il suo fascino: un fiume grande, solenne, verde; grandi parchi e giardini, e in lontananza si vedono le montagne grigie, azzurre e biaoche alla cima. Poi, d'inverno nevica spesso, e non ho bisogno di dirti come sarà bello e divertente 4. Dunque, cara Susanna, prepariamoci nel modo migliore a questo trasferimento. Proponiamoci di essere migliori, più attenti, più bravi anche nelle cose in cui finora lo siamo ·stati di meno. Come, ad esempio, rispettare e tenere in ordine i giocattoli e le nostre cose: la casa di Torino è nuova e bella, e dovremo imparare a tenerla in ordine, così ci impegnere-

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