zione. Riposta la bicicletta nella rimessa, pian piano salivo le scale, ed ancora le gambe affrontavano con qualche rigidezza il diverso movimento. Nella stanza da bagno mi spogliavo della tuta, delle maglie umide o bagnate di sudore, mi rasciugavo sfregandomi il torso, la schiena; mi lavavo frettolosamente la faccia, il collo; e poi, infilatomi il pigiama, mi distendevo sul letto, mi abbandonavo al riposo, magari continuando la lettura di un libro già cominciato ed attendendo l'ora della cena; e nella stanchezza, in quell'abbandono mi sentivo investito da un flusso che mi percorreva tutta la persona; mi prendeva una benefica spossatezza, mi sentivo come rilassato e placato; come se dentro l'urgere della vita avesse ripreso il suo corso consueto, ma senza peso e fatica, in una sua dolce, leggera pienezza. Mi pareva come se lo sforzo sostenuto, la tensione sopportata avessero riattivato ogni parte, ogni momento del mio corpo ricuperandoli intieramente alla loro funzione, e così avessi raggiunto un equilibrio che prima non possedevo, di cui neppure ero sicuro. Andavo rimemorando i luoghi percorsi, le varie tappe di quella gita, confrontandola alle precedenti; poi, sulle carte, andavo calcolandone la lunghezza, assommando i chilometri l'uno all'altro, di paese in paese; e se quell'ultimo termine raggiunto aveva superato ogni altro, mi proponevo nuove imprese, mete ancora non raggiunte, variazioni ai percorsi già affrontati che li allungavano, che li arricchivano: a Belluno avrei potuto recarmici anche scendendo dalla strada pedemontana, per un itinerario mai seguito sino allora, attraversarla, scendere ancora sino al ponte sul Piave e, passato all'altra riva, alla sua sinistra, riprendere la via già altre volte percorsa; così avrei superato gli ottanta chilometri; oppure avrei potuto recarmici a salutare l'amico Andrea, a Pieve di Soligo, seguendo il percorso sinuoso della vallata che taglia la catena delle prealpi, uscendo nella rigogliosa pianura trevigiana, e quindi tornare a casa per la stessa via; ed anche in tal caso avrei accumulato, tra l'andata ed il ritorno, una eguale distanza. Ma tali progetti un po' mi sgomentavano, di fronte all'impegno ch'essi richiedevano ristavo titubante, sentivo che, per portarli a buon esito, avrei dovuto sottopormi ad un ancor più duro allenamento; d'altra parte da essi ero attirato in quanto la loro realizzazione avrebbe testimoniato la mia possibilità di un ulteriore arricchimento, per essa avrei spostato in avanti il limite delle mie capacità e con questa prospettiva avrei ancora una volta dimostrato di non aver dato fondo a quel patrimonio di energie di cui mi sentivo depositario, di non aver ancora realizzato la pienezza dei miei mezzi, tutta la ricchezza di cui disponevo; od ancor più che quella ricchezza avrei dovuto conquistarmela, crearmela, attingerla cavandola da me, sepolta e celata e pur viva in me. Poiché infine io sentivo, credevo, con quelle imprese, attraverso quello che perseguivo come un allenamento, di stimolare, di promuovere in me la vita, di accrescere in me le possibilità di vita; quando, in quelle dure salite che affrontavo, mi sentivo al limite delle mie possibilità, e mi pareva di dover rinunciare, scendere di sella, caparbiamente, investito BibliotecaGino Bianco STORIE/GUARNIERI come da un'ultima, accanita volontà, pigiavo sui pedali, in una decisa sfida con me stesso, a superare me stesso, a superare la parte ferma, pesante, greve di me stesso. Ma con questo sforzo, con questa violenza su me stesso infine credevo di giungere ad una nuova dimensione; poiché sempre superavo la prova, e nessun disagio mi costringeva, mi chiudeva, poiché non ne risentivo in nessun modo, mi pareva, con quel cimentarmi, di aver raggiunto, di aver attinto un livello di vita superiore a quello precedente; non solo di essere divenuto più forte, più resistente di quel che non fossi stato sino allora, ma, per questa acquisizione, di aver conquistato un nuovo spazio, di aver potenziato la mia persona, in una parola di aver prolungato anche la mia esistenza; di aver vinto in me quelle che erano le remore, la resistenza delle cose, della realtà più pesante, incrementando quell'impulso, quello slancio, anche quel gusto di vivere che sono il segno di tale nostra capacità, di tale nostra possibilità. Era stata questa una nuova, una ben ricca, ancora ricca stagione per me; essa aveva rappresentato, senza che me ne rendessi conto, e senza che ad essa ponessi un termine, quasi il ritorno della giovinezza, un ultimo ritorno; ed essa, anche per quanto aveva di sprovveduto, di impulsivo ed ingenuo, aveva davvero ripetuto lo stato d'animo, la condizione della giovinezza. E della giovinezza mi aveva portato un altro elemento di essa caratteristico; e era quello della sorpresa, dello stupore; sorpresa e stupore per quanto facevo, per quanto riuscivo a fare, sorpresa e stupore per quanto sentivo di avere dentro di me, o meglio per quanto riuscivo a conquistare. Ed ecco quell'atteggiamento caratteristico, e bene improntato alla ingenuità, che non era di vanagloria, di orgoglio; - perché quelle mie imprese erano imprese davvero di ben poco conto, alla portata evidentemente di qualunque giovane, ma anche di qualunque uomo maturo, - ed era l'atteggiamento se vogliamo compiaciuto di chi scopre in sé qualcosa che riteneva di non più avere, e di questa scoperta gode; e tanto più gode in quanto non credeva possibile una simile acquisizione; e sente di essere ancora vivo, di essere ancora ricco di vita; e di avere quindi ancora una motivazione valida per vivere; non degradata ad una faticosa, ad una dimidiata sopravvivenza. E tale riprova costituisce per lui un pegno, una garanzia; egli respinge, rifiuta, magari inconsciamente, la possibilità di una più o meno lontana decadenza, di uno svuotamento di sé in una prospettiva vicina; e non prevede, non fissa i termini della propria esistenza, della propria vecchiaia, al di là dell'usato, non fa calcoli, come se non ne fosse ancora minacciato, quasi come se essi, di anno in anno, si spostassero sempre più in là. Poiché davvero sta a lui di spostarli sempre più in là. (da Lavori d'autunno) 63
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==