PITTOREDI BAREMARINAI EDWARDBURRATRANUOVAOGGETTIVITEÀPOPART Antonello Negri D I Silver Dollar Bar bisogna vederlo per crederci, con la sua clientela di rottami umani, nani, gangster, marinai e ospiti arrivati freschi dall'obitorio. Era tutto un po' surrealista, in particolare quella pista di pattinaggio alta un piede e due pollici che continuava a tirar dentro gente del pubblico facendola andare a ruzzoloni. Mi innervosiva, temevo di essere uno dei fortunati". È la descrizione di un sordido bar di Boston dove prostitute e gente di mare ballavano l'hot jazz di un'orchestra sgangherata. Burra, pittore inglese di buona formazione scolastica, cominciò a frequentarlo nel 1937 con Conrad Aiken e sua moglie Mary, che ci portavano anche T.S. Eliot. Il quadro dedicato a questo locale - oggi nèlla collezione della York City Art Gallery - fu però dipinto solo nel 1955, più o meno contemporaneamente a Jzzy Orts (ora alla Gallery of Modem Art di Edimburgo): un'altra bella storia di bar all'acquarello dove l'autore si è anche fatto due o tre volte l'autoritratto, di spalle, vestito da marinaio. Izzy Orts era un posto un po' insolito: "Invece dello specchio con le bottiglie dietro al barista, dove i clienti possono rimirarsi la faccia, questo aveva a un livello un po' più alto un altro gruppo di avventori sbevazzanti. Così era molto facile dimenticarsi della propria identità e mettere a fuoco i peccati degli altri; oppure il loro fascino, a seconda dei casi" (Mary Aiken, Edward Burra: A Painter Remembered by His Friends). Nel 1955 Silver Dollar Bar e Jzzy Orts costituiscono riprese - rimaste però episodi isolati, nell'ambito di una pittura ormai soprattutto orientata verso il paesaggio - di tematiche già fortemente sentite un quarto di secolo prima. Andare per bar e andare contro corrente: la grande avventura stava lì, in primo luogo. Il suo trasferimento sul foglio (o sulla tela) la continuava in termini altrettanto contro corrente, o quanto meno singolari, nell'ambito della cultura figurativa inglese di quegli anni. I primi dipinti e disegni di bar, marinai, prostitute e bassifondi sono del 1929-30 e, come più tardi il Silver Dollar, raccontano esperienze di viaggio fuori dall'Inghilterra: questa volta nei porti del mezzogiorno francese, Marsiglia e Tolone. Nonostante il clima di mare, il mare non c'è quasi mai; qualche volta si intravvede sullo sfondo, ma le sue onde soilo di carta e il suo colore è quello dei manifesti pubblicitari. I marinai di Burra sono sempre a terra e trovano lì le loro storie. Oltre la porta del Dockside café si vedono gru e piroscafi; dentro, un bel marinaio dalle lunghe ciglia è ammirato da un paio di ostesse cariche di gioielli, direttamente riprese dal Dix più duro e affilato. Proprio in quegli anni Burra aveva incominciato a guardare - oltre a "Vague" e alle riviste di moda - i periodici un po' irregolari dell'avanguardia continentale: gl; interessavano "Variétés", pubblicata in Belgio dai surrealisti e la tedesca "Der Querschnitt", dove trovava illustrazioni di Grosz, di altri realisti ancora critici, e fotomontaggi. Ma le sue passioni deviavano troppo volentieri dai temi del dibattito artistico del periodo, anche se d'avanguardia. Se da una parte c'erano i ricordi di quanto imparato al BibliotecaGino Bianco Politecnico di Chelsea e al Royal College of Art e il confronto con le idee e il lavoro pittorico degli amici (che erano Paul Nash e John Banting), dall'altra c'erano attrazioni più forti: il cinema e lo sport con i loro eroi, mitizzati, trasformati in tipi attraverso splendidi manifesti colorati, sintetici, pieni di scritte diventate gergo di una sottoletteratura terribilmente attraente, e le sale da ballo popolari e i music hall e lo swing del jazz, il più scintillante accompagnamento di quell'ésprit moderne che, per chi non amava i ritorni all'ordine, improntava l'osservazione e la rappresentazione della vita urbana, delle sue folle e delle sue forme dopo la Grande Guerra. L'adesione allo spirito moderno si manifestava anche negli inserimenti di parti scritte nel quadro, talvolta predominanti sulle dipinte. Scritte di insegne di cinema, di bar, di negozi, di etichette di prodotti industriali, del lettering di manifesti pubblicitari, per sottolineare un sistema frenetico di comunicazioni e di informazioni sovrapposte alla realtà e in grado di trasformarla in una grande fantasmagoria di invenzioni, di immaginazioni più o meno avventurose, esotiche, gastronomicamente commerciali: Tom Mix, Lya Mira, Cinema, Cinz~no, Players Navy Cut Cigarettes Medium, Hot Dogs McNulty Soda Ice Cream, Cherry Kola Rasp&Lemon, Cirio Brand, Minuit Chanson Disques et Phonos, Home&Colonia, Apollo ... In Harlem, un acquarello del 1934, troviamo una precocissima raffigurazione della bottiglia della Coca Cola, già nella sua forma vagamente antropomorfa che più tardi sarebbe diventata un cavallo di battaglia della pop art. Questa pittura di Burra aggiorna caratteri e interessi già tipici di una certa produzione figurativa tedesca di pochi anni prima. Oltre che in Dix e in Grosz, è nel primo Hubbuch e nello Schlichter a cavallo del I920 che si possono trovare sia il gusto degli inserti scritti - esplicita dichiarazione di passioni ma anche oggettiva registrazione di un aspetto particolarmente aggressivo della realtà urbana - sia una straordinaria fioritura di soggetti legati al sottobosco criminale dei bar e dei-ritrovi di quart'ordine, ai divertimenti più bassi, al cinema già diventato mito è ai suoi precedenti come i panottici, dove mostri e meraviglie erano esposti alla curiosità di pubblici dannati. (Nei Lichtspiele disegnati da Hubbuch, pieni di luci e di volgari attrattive è di scena Harold Lloyd mentre a pochi passi, nel Café Vaterland e intorno alle birrerie tra le Leipziger e la Friedrichstrasse recitano la loro parte le solite prostitute, disoccupati e ignobili borghesi; nei bar di Schlichter, - immaginati in California o visti a Berlino - le ballerine che si spogliano con l'accompagnamento di un pianoforte e di un basso sono sinistre come il loro pubblico. E qualche volta ci scappa il morto.) Una fonte importante, per i tedeschi, era costituita dalla letteratura gialla e nera - magari letta a puntate - e dai romanzi di avventure con ambientazioni esotiche; ancora di più, dalle loro prime trasposizioni cinematografiche. Per Burra le fonti letterarie sono soprattutto francesi: le storie criminali di Carco e quelle portuali di Mac Orlan_, come Port d'eaux morte:S e Quai de brumes (1927) la cui successiva ri-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==