complete di qualcuno. Nell'istante in cui posa gli occhi su di esso, sa che deve comperarlo, portarselo a casa e cominciare a scrivere. A scrivere che cosa? Tutto. L'intera storia del matrimonio. L'atteggiamento che ha usato finora con i suoi comprensivi amici ha tratto in inganno tutti tranne lei stessa. E ora che si trova davanti al suo spietato tribunale personale dev'essere assolutamente sincera. Giù, nelle più profonde spire della sua coscienza, sa maledettamente bene di non poter più andare avanti con quel doppio gioco. Sa di essere stata fredda, maligna, sleale, egoista e vanitosa. E, oh, che sollievo sarà poterlo finalmente ammettere, per quanto a malincuore! Mentre prende in mano la penna per cominciare, ricorda i diari che teneva una volta, anni e anni prima, a scuola, e all'improvviso il lettore, che finora l'ha odiata con passione, intravvede la bambina dietro la bocca stanca, secca, le zampe di gallina e il trucco troppo giovanile, e i suoi occhi si riempiono di lacrime di commiserazione. (Questo brano dev'essere stupendamente scritto o siamo fregati. Sarà bene che il vostro brillante ragazzo sappia il fatto suo.) Un pomeriggio, qualche giorno dopo, lei torna a casa dal parrucchiere, sente un rumore in camera da letto, va a vedere, e ci trova lui, appena tornato da un viaggio. (Da quando ha cominciato a lavorare per il governo i suoi spostamenti sono diventati sempre più irregolari. Arriva a casa nei momenti più impensati. Questa cosa le dà terribilmente sui nervi.) Lui ha posato la valigia sul letto e sta per uscire di nuovo, con una camicia pulita e un vestito diverso. Borbotta qualcosa sul fatto di aver incontrato un amico al club, ci vediamo dopo, e se ne va. Lei si avvicina al letto, apre la valigia, e comincia a disfarla - per pura forza di abitudine, forse, oppure semplicemente perché sta pensando a lui, si sta chiedendo che tipo di ragazza abbia a Washington. Un dattilografa, probabilmente. Lei lo vede, essenzialmente, come un uomo che ama la compagnia di altri uomini. E questo cos'è? Un grosso taccuino, chiuso con un elastico. Ma l'elastico si è allentato ed è scivolato via, facendo scappar fuori una serie di biglietti da visita e foglietti ripiegati con indirizzi scarabocchiati alla meglio. Lei li raccoglie, apre automaticamente il taccuino per rimetterli tra i fogli, e altrettanto automaticamente comincia a leggere. Be' - immagino che il vostro brillante ragazzo abbia già capito: quello che c'è scritto nel taccuino riguarda lei. Naturalmente, lo stile è completamente diverso, limpido, realistico, sarcastico. Scoprire con quanta attenzione lui abbia seguito la sua vita quotidiana la lascia stupefatta: ci sono citazioni, ironiche, dei brani più sciocchi dei suoi discorsi pubblici; le date esatte di quando lei ha fatto colazione con Jimmy o è andata a cena con John. È stupefatta, e furiosa, furiosa con lui per le sue piccole e taglienti osservazioni, indignata per il modo in cui la spia, ma, soprattutto, terribilmente disorientata dalla scoperta che a lui importi di lei abbastanza da notare tutte quelle cose e metterle per iscritto, mentre lei l'ha sempre considerato un incrocio tra uno struzzo, una mucca e un elefante. BibliotecaGino Bianco STORIE/ISHERWOOD Quando torna a sedersi davanti al suo diario, qualcosacautela, o vergogna, o entrambe le cose - le impedisce di scrivere della sua ultima scoperta, ma non può fare a meno di alludervi indirettamente. Il quadro che il marito ha tracciato di lei nel taccuino è troppo ingiusto; deve, semplicemente deve correggerlo. "Non capisce niente di me," protesta. "Crede che io sia una ... " Seguono pagine e pagine di spiegazioni. È tornata alla sua occupazione preferita; perorare la causa della sua cliente più importante. Il voto di sincerità è infranto. Inutile dirlo, lei vive e respira ormai solo per poter dare un'altra occhiata a quel taccuino. Passa una settimana. Lui riparte. Ritorna. A questo punto lei non ne può più dall'impazienza. Teddy e Una hanno chiesto di lui ogni singolo giorno, gli dice. Bisogna che lui vada a trovarli prima di cena, subito, all'istante. Lo spinge praticamente fuori dall'appartamento. Prima che la porta si sia chiusa alle sue spalle, vola in camera da letto, si mette a frugare nella scrivania. Eccolo. Lascia andare un leggero sospiro di soddtsfazione: c'è una lunga aggiunta. La legge d'un fiato, trattenendo il respiro, senza rilassare un muscolo, e poi la rilegge, fino in fondo. No, non è possibile. Non lo farebbe mai. Non ne sarebbe capace. Corre in camera sua, apre in fretta e furia il cassetto in cui tiene il diario, lo prende in mano, gira le pagine, le annusa, cérca tracce di cenere di tabacco. Niente. Eppure ... Torna di corsa al taccuino, rilegge. No, non ci può essere il minimo dubbio. Lui ha preso i suoi argomenti, a uno a uno, e li ha confutati, con chiarezza e concisione. In realtà, ha fatto di tutto tranne che citarla alla lettera. E com'è riuscito a far valere le proprie ragioni; deve riconoscerlo - lui è migliore, come avvocato. Ma pensare che abbia avuto il coraggio! Il vecchio... Si guarda allo specchio, e si vede sorridere. Potete immaginare il seguito, no? Nell'appartamento comincia un'altra vita. Ora si osservano a vicenda, si scrutano. Lei sa che lui sa, e lui sa che lei sa che lui sa. È un gioco, ma devono condurlo seriamente, e con molta cautela, perché, per quanto assurda e infantile la situazione possa apparire a noi, è mortalmente importante per loro; forse è in gioco l'ultima possibilità di esser felici insieme. Una mossa sbagliata, prematura, dell'uno o dell'altra, e il sottile filo che li lega potrebbe spezzarsi. E sarebbe assai difficile riannodarlo. Molto lentamente, avanzano l'uno verso l'altra. A poco a poco, lei lascia cadere le sue accuse, fa alcune ammissioni, alcune concessioni. Lui fa altrettanto. Il diario si fa più caldo. Il taccuino risponde. Devono entrambi riuscire a salvare la faccia. Si aiutano a vicenda con frasi tipo: "Sono certo che lei non ha mai davvero inteso ... ", "Se non fosse stato per il suo lavoro, so che lui avrebbe capito ... " Ma le regole vengono ancora rigorosamente osservate. Mai un riferimento diretto a quello che sta succedendo. Il diario e ìl taccuino rimangono ai rispettivi posti, ciascuno, apparentemente, intatto, indisturbato. Lui e lei evitano più che mai di rimanere soli insieme, ora, perché sono entrambi imbarazzati, e nessuno dei due è sicuro di riuscire a controlla29
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