Linea d'ombra - anno II - n. 11 - settembre 1985

Sue Lyon in Lolita Sue Lyon e James Mason in Lolita (a destra). Vladimir Nabokov nel 1959 (in alto a sinistra). troppo in termini di parole, non comprendono che la forza più grande che hanno è rappresentata dagli stati d'animo e dai sentimenti che riescono a produrre negli spettatori attraverso l'attore. Essi tendono a vedere negativamente, nell'attore, colui che può rovinare ciò che hanno scritto, piuttosto che comprendere che Ì'attòre è, in ogni senso, il loro strumento. Vi potreste chiedere, a questo punto, se dirigere un film è qualcosa di più o di meno che una continuazione dello scrivere. Io credo che la regia dovrebbe essere esattamente questo. Ne consegue allora che lo sceneggiatore-regista è davvero il perfetto strumento drammaturgico, e credo che si siano ottenuti i risultati di gran lunga migliori nei pochi casi in cui queste due tecniche sono state correttamente padroneggiate da una sola persona. Quando il regista non è anche autore, penso che sia suo dovere essere totalmente fedele al messaggio dell'autore e non sacrificare niente di esso a vantaggio del climax o dell'effetto. Può sembrare una considerazione abbastanza ovvia, ma quante commedie e film si sono visti nei quali si produce un'esperienza che è eccitante e coinvolgente, e quando sono finiti ci si accorge che il loro contenuto era assai inferiore alla capacità di attrarre l'attenzione? E questo è abitualmente dovuto a una stimolazione artificiale dei sensi da parte di tecniche che trascurano il progetto interno del testo. È in questi casi che vediamo il culto della regia nei suoi aspetti peggiori. Quanto detto sin qui non va inteso rigidamente. Niente dà più orgoglio nel fare un film che partecipare a un processo che permette al lavoro di svilupparsi, attraverso una collaborazione vitale fra sceneggiatore, regista, attori, mano a mano che il film va avanti. Ogni forma d'arte, quando è praticata correttamente, implica uno scambio continuo fra concezione ed esecuzione, e l'intenzione di partenza deve essere costantemente modificata via via che si tenta di darle una realizzazione concreta. Nel dipingere un quadro questo processo si sviluppa attraverso il rapporto fra l'artist~ e la tela, nel fare un film attraverso il rapporto fra le persone. (traduzione di Giorgio van Straten) Copyright "Sight and Sound" 1962. 79

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