Linea d'ombra - anno II - n. 11 - settembre 1985

LANUOVABIBBIA Jordan Radickov IL PENSIERSOOTTOMETTLE'UOVO In questi nuovi tempi tutto ciò sembrerà semplice, ma il compito del cerkazkiano non fu affatto facile. Da un bel pezzo si occupava dell'uovo, quando infine arrivò alla pensata che un uovo non può restare eternamente soltanto un uovo, ma deve crescere, così come il seme, piantato nella terra, spunta e cresce. A questo scopo pregò la sua gallina di deporgli un bell'uovo e sparì con quello per tre settimane. Dopo tre settimane il cerkazkiano comparve davanti ai compaesani con un galletto vivo in mano e con la barba fino alle ginocchia. I contadini esclamarono dallo stupore davanti al galletto e gli chiesero perché mai avesse la barba così lunga, al che il cerkazkiano rispose che anche Galileo aveva la barba. La gente guardò ben bene il galletto, si convinse che era vero e lo sentì perfino cantare. Poi lo lasciarono libero che passeggiasse per il paese e lui passeggiò e cantò ai crocicchi, cosa che a sua volta generò nuovi avvenimenti. Nel bosco di Cerkazki viveva una volpe la quale, non appena sentì il canto del galletto, andò subito a vederlo da vicino. Mentre i contadini commentavano il bel successo del compaesano, la volpe con l'astuzia si mangiò il galletto e con i suoi caratteristici passi da volpe si ritirò nel bosco. Ad altri ciò sarebbe parso una disgrazia, ma per il cerkazkiano che dall'uovo aveva tratto un galletto questa storia propose nuovi problemi da risolvere e, dopo prolungata riflessione, lo colpì l'improvviso pensiero che la volpe è un animale astuto e dannoso. Presentò le prove raccolte e tutti i cerkazkiani accettarono la sua scoperta sulla nocività della volpe. E così fino ai nostri giorni il popolo di Cerkazki si è giovato di queste scoperte e se ne gioverà, spero, finché ci sarà l'uovo e finché ci sarà la volpe. Più tardi, rielaborando e completando la questione dell'uovo, qualcuno scoprì che da un uovo d'anatra può venir fuori un anatroccolo, ma ciò non gettò .per noi la benché minima ombra sul primo scopritore, tanto più che la legge della volpe rimase universale. SULLASTUPIDITÀ Alcuni pensano che l'uomo vada in giro per il mondo con la sua stupidità, altri invece affermano il contrario, che è la stupidità ad accompagnare l'uomo. L'uomo cammina e la stupidità cammina con lui, se starnutisce, comincia anche lei a starnutire, se si siede a un tavolo, quella gli si siede accanto, se si mette a parlare, attacca subito anche lei a parlare, e non è escluso che parli di più e più forte di lui. Uno di provincia mi raccontava che da loro una volta la stupidità era entrata in un ufficio statale, si era seduta dietro la scrivania e nessuno era riuscito a smuoverla di là. Se ben ricordo, un'intera commissione era andata ad indagare sull'accaduto, ma la stupidità era stata assolutamente irremovibile e non aveva voluto in nessun modo uscire dall'ufficio. Naturalmente la comparsa della stupidità in un ufficio di provincia non può avere alcun riflesso sulla vita della capitale. La vita della capitale è estremamente insensibile a casi simili, benché anche lì si possano incontrare delle stupidità, sul tram, per strada e anche in qualche casa privata. Personalmente, m'è capitato di vedere un tizio in carrozza con la stupidità che viaggiava al suo fianco. E ho visto la stessa storia anche nelle minuscole utilitarie e, all'epoca delle biciclette, anche sulle biciclette. Quando erano di moda gli impermeabili di plastica e le radioline a transistor, la stupidità camminava tutta tronfia con l'uomo e proprio come lui teneva la radiolina appiccicata all'orecchio e si dimenava facendo rumore con lo stropiccio dell'impermeabile. In un momento di confidenze, un mio amico si lamentava con me che non soltanto viveva con la sua stupidità, ma gli toccava anche dormirci insieme. "È spiacevole" diceva "coricarsi e sentire la stupidità accanto a sé sotto le coperte. Me ne sto sdraiato e immobile e mi sforzo di respirare il più piano possibile, e lei se ne sta ferma e tranquilla come me e respira regolarmente come un'acqua cheta. Ma se mi metto a russare, comincia subito a russare anche lei, e non sono neppure del tutto sicuro che, quando sogno, non sogni anche lei come me". Ma se la stupidità sta tutta quanta in un letto, allora nonostante tutto non è ancora il peggio. Io ho visto un tipo, un uomo da niente, un tappetto alto una spanna, con una stupidità grande quanto una chiesa. Camminava a braccetto della sua chiesa e camminando ostruiva tutta la strada, ma non batteva ciglio. Come se uno con una tale enorme stupidità potesse battere ciglio! Ti investe e ti schiaccia e se ne va, senza neanche notarti! Ho visto anche una stupidità tutta sudata e una stupidità scorbutica, così come esistono stupidità sorridenti e altre obese. Conoscevo uno che aveva una stupidità grassa come un pagliaio. Gli ho chiesto molte volte come se la passava con quella stupidità, e mi ha sempre risposto: "Eh, che vuoi ... ! Come un ago in un pagliaio!" Possiamo accettare l'ipotesi che sia l'uomo ad andare per il mondo con la sua stupidità, oppure quella opposta, che sia la stupidità a portare in giro l'uomo, è un dettaglio senza troppa importanza. È più importante per l'uomo fare molta attenzione perché la stupidità non diventi più grande di lui. Certi per esempio sono molto fortunati, le loro stupidità sono piccoline, possono nasconderle dove vogliono. Ho notato un uomo con una stupidità grande quanto una cimice. La tiene proprio qui, sul risvolto della giacca, passeggia con la sua cimice, si sposta con lei, mangia, dorme e parla con lei: lui parla, e la stupidità se. ne sta sul risvolto come una cimice. Lei se ne sta sul risvolto come una cimice e lui parla e gesticola, parla e gesticola, parla e gesticola! SULLACOSTOLA La tartaruga, quando vide che dio dalla costola dell'uomo aveva fatto la donna, si tolse anche lei una costola e ne fece una tartaruga. Le costole della tartaruga sono all'esterno e se Lei, caro lettore, le conta, vedrà che al maschio ne manca una.

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