30 A pagina 37 accenno brevemente alle tre creature Ballo, Tamburo e Canto, ma solo alle pagine 76, 77, 78 si può vedere quello che è loro accaduto e perché adesso non le riusciamo più a vedere. I loro nomi però capita di sentirli, e ci sono ancora le feste del passato che consistono in rulli di tamburo, canti meravigliosi e anche in diversi tipi di ballo che fanno contenta la gente. In passato gli yoruba erano fermamente convinti che queste tre creature fossero artisti, famosi in tutto il mondo. Allo stesso modo in passato gli yoruba credevano che usando gli incantesimi (juju), tutti potessero trasformarsi in quello che volevano. Così a pagina 38 si può vedere che, grazie al miojuju, io mi trasformo in una canoa, a pagina 39, in un uccello. Così gli yoruba credono anche che esistano gli spiriti, i fantasmi ecc. e che facciano incantesimi alla gente e soprattutto ai cacciatori. Anche qui ho usato nella narrazione una credenza yoruba. Le pagine 42-45 dove si salta avanti e indietro nella narrazione, mostrano come ho inserito nella narrazione una storia. Le pagine 53-54 mostrano come trasformo.un proverbio nella storia di ciò che è accaduto a mia moglie e a me nella città da me chiamata "la Città del cielo da dove non si ritorna". In lingua yoruba questo proverbio solitamente suona così: "Ilu Orun Alakeji Aremabò". A pagina 55 si può vedere come un proverbio diventa una storia. Gli yoruba usano questo proverbio quando qualcuno scioccamente fa qualcosa di sbagliato, ma poi, quando ha capito il suo errore, cerca di porvi riparo. A pagina 61 si può vedere come ho usato una credenza yoruba. Gli yoruba credono che spaventose creature come spiriti maligni, fantasmi, folletti eccetera abitino in enormi alberi che sono le loro città. Nella mia storia ho usato questa credenza. A pagina 62 si può vedere come ho usato due proverbi nella narrazione. I due proverbi sono: 1) "Gbe 'kuta" che significa "vendere morte". lo dico: " ... prima che entrassimo nell'interno dell'Albero Bianco noi avevamo 'venduto la nostra morte' a qualcuno che stava alla porta (dell'albero) ... " "Venduto la nostra morte" significa che ci siamo abbandonati a qualunque cosa potesse capitarci. Perché non avevamo nessun potere o mezzi per salvarci da quelli che ci apparivano come esseri pericolosi che spiavano dall'Albero Bianco. 2) Alla stessa pagina 62 dico: "avevamo 'affittato la nostra paura' a qualcuno che stava anche lui alla porta". Ciò significa: "In quel momento eravamo così sopraffatti dalla paura che avevamo perso tutti i nostri sensi, tanto da dimenticare che cos'era la paura. Perché temevamo l'Albero Bianco molto più di tutte quelle cose pericolose in cui ci eravamo imbattuti prima". Il nostro viaggio alla Città dei Morti Secondo la credenza yoruba che tutti i morti camminano indietro invece che
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