"No," disse Michael. "Vorrei che ci fosse." "Cosa vuoi dire? Sei innamorato di qualcuno?" "Sì." "Di qualcuno che non puoi avere?" "Sì. Suppongo che si possa dir così." "E chi?" ''Olivia.'' "Oh." Conrad bevve un sorso e tirò una boccata dalla sigaretta. "Hai mai preso seriamente in considerazione l'idea di innamorarti di me?" disse. "Non saprei come comportarmi a letto," disse Michael, tentando di buttarla sul ridere: senza riuscirci. "Che cosa fai, con Rodney?" "Lo ammiro, mio caro," disse Conrad. "Lui adora essere ammirato. Gli dico che ha le più belle pudenda di uomo. o ragazzo che abbia mai visto. Una bugia palpabile, naturalmente. Ma Rodney ci crede. Certe volte gliela propino." "Non essere così maledettamente volgare. È disgustoso.,, "Be' - sei stato tu a chiedermelo." "E anche infantile." "Precisamente. Ma Rodney è un bambino." "E tu? Che cosa ricavi, tu, da tutto questo?" "Notorietà. Porte aperte. Rodney ha delle conoscenze assolutamente straordinarie, sai.'' "Ma tu non hai bisogno che ti si aprano le porte, Con. Sono già tutte aperte, per te." Conrad restò in silenzio. Poi disse: "erano." "Vuoi farmi credere che ti sei messo con quel ragazzo solo perché speri che riesca ad aprirti qualche porta? È grottesco." "E cosa cazzo potrei fare, sennò? Chi altri mi vorrebbe? Sono un vecchio finocchio di quarant'anni senza un soldo in tasca, senza arte né parte." "Ma si tratta di un momento particolare, Con." "Certo, proprio così. Tra poco sarò un vecchio finocchio di quarantun anni senza un soldo in tasca e senza arte né parte. E piantala di ridere! Rodney sta diventando irrequieto. È sempre così, coi giovani. Un bel mattino si svegliano e ti vedono per la prima volta. Ecco perché io insisto sempre per camere separate. Non lasciar mai che la tua amante ti veda, Michael. È la fine." Conrad tese il calice a Michael. "Se stasera viene qualcuno, alla festa, sarà solo perché glielo ha chiesto Rodney Farquhar. Può darsi che io sia l'attrazione - ma il circo appartiene a Rodney." Michael disse, "Questo è ridicolo," e versò dell'altro scotch. "Non è ridicolo. Ahimè," disse Conrad, tornando a sdraiarsi nella vasca. "L'ho sentito, al telefono. 'Dai, vieni a vedere il vecchio Conrad. È cosi'divertente. Racconta storie che non puoi nemmeno immaginare. Poi si sbronza e cade stecchito a terra... ma non perde mai conoscenza. Ti giuro che è da impazzire. Una volta ha conversato per ore con la principessa di Rheims sdraiato sulla schiena in mezzo al pavimento. Li aveva tutti intorno. Gli presentavano la gente STORIE/FINDLEY mentre se ne stava Il sdraiato per terra. I camerieri gli portavano da bere e dovevano inginocchiarsi per servirlo.' L'ho sentito, Michael. Potrebbe far pagare il biglietto. Io no, però, non ci riuscirei. Io sono quello che gli altri vengono a vedere, sdraiato sul tappeto. Tu ce l'hai, un tappeto, spero." Ora Michael riusciva a vedere Conrad. I fumi si stavano dissipando. Aveva una pelle paurosamente bianca; le braccia e le spalle mancavano completamente di tensione muscolare; il collo era come quello di una ragazza, tirato per tener fermo il mento tremante, e la testa grande, rotonda, con i capelli umidi, lunghi e radi, sembrava incapace di contenere il cranio che premeva contro la pelle come un melone gonfio, sul punto di scoppiare. Le mani erano delicate in modo quasi ridicolo; ceree, curatissime, di forma perfetta ... "Per favore, smettila di fissarmi," disse Conrad. "E raccontami di Olivia." r.rlichael non disse tutto quello che segue. Dis'sè~~'olo ~quello che riuscì ad articolare. Il resto - la precisione e la sintassi - erano nella sua mente, ma silenti sotto una nube di scotch e sogni a occhi aperti. Dal piano di sotto venivano i rumori di Olivia che apparecchiava in sala da pranzo - stava dicendo a Rodney che piatti e bicchieri erano scompagnati - tutto perché Mrs. Kemp aveva le sue idee sulla definizione di 'servizio': "ne rompe otto e ne lascia quattro ... "Si sentiva anche la voce di Rodney che ordinava per telefono da mangiare a Fenton's. Grendel era stato scoperto nell'armadio dell'ingresso, e aveva salito le scale per andare a mettersi fuori dalla porta del bagno. Michael disse: "Quando hai detto che insisti sempre per camere separate, ho capito perfettamente. Il nostro letto - mio e di Olivia - è diviso per il lungo dal Grand Canyon. È come se vivessimo in alberghi separati." Conrad lanciò un'occhiata a Michael, enorme e imponente, un'ombra tra i fumi del vapore: illuminato da dietro - appollaiato sul coperchio della tazza - con bottiglia e bicchiere in mano - la testa girata di lato, in cerca di parole. Michael era alto un metro e novanta e aveva un piede deforme di cui nessuno parlava mai. Influiva sul suo modo di camminare, naturalmente, ma non in modo evidentissimo, e quando gli faceva male bastava che si togliesse lo stivaletto e appoggiasse l'arto su un tavolo o una sedia. Ora l'aveva appoggiato al bordo della vasca. Se n'è andata, Con, chissà dove: se n'è andata senza andarsene, naturalmente. Conrad agitò la mano nell'acqua saponosa, e la guardò sparire. E io cosa sono, ora? Una specie di scapolo che vive nella casa di Olivia, alla periferia della vita di Olivia. "Addio, Michael." "Addio, Olivia." "Ora vado all'altra estremità del divano." Andata. Cosi'. Ho visto un film una volta. Uno di quei documentari su La natura delle cose, della CBC. Era una film su una tribù del Borneo. Una di quelle tribù primitive - che vivono anco21
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