20 STORIE/FINDLEY "Conrad dà una cena? E dove?" "Ma qui, naturalmente." Olivia strinse i denti e restò per un attimo senza parole. Poi disse, "Bene. E sono invitata anch'io?" ~onrad era sdraiato nella vasca. La stanza da bagno Uera piena di vapore e il vapore profumava della colonia preferita di Conrad: Chanel 19. Michael era seduto sulla tazza, sul rivestimento di peluche grigia, leggermente umida, del coperchio abbassato. Conrad era appena visibile tra i fumi. "Non finirai col bollire, là dentro, Conrad?" chiese Michael. "No," disse Conrad. "L'acqua non è mai troppo calda per me. Adoro il caldo. Aiuta l'alcool a spargersi più velocemente per il sistema. Dammene ancora ... '' La mano di Conrad, con relativo calice, emerse dai fumi. Michael gli versò dell'altro scotch e la mano scomparve. Michael versò dell'altro scotch anche nel proprio, di calice Waterford, e prese due grossi sorsi di liquore puro; "ahhhh ... " Depose il calice sul pavimento, accarezzandone il disegno. "Sempre bere il meglio dal meglio," disse. "Allora, chi hai invitato?" "Fabiana Holbach," disse Conrad. "Bene. E poi?" "Chi se ne frega degli altri. Fabiana Holbach. È l'unica.'' "Così pare," sospirò Michael. Si accese una sigaretta umida con un fiammifero umido che non voleva saperne di incendiarsi. "Sei certo che si tratti di una buona idea? Invitare Fabiana dopo tutti questi anni?" "Tutti questi anni sono solo tre, per la precisione," disse Conrad. "Dammi una sigaretta." Michael gli porse quella già accesa e ne accese un'altra. "Ti rendi conto, naturalmente," disse, "che adesso lei è sposata." "È sempre molto facile convincere la gente che il matrimonio del momento non funziona," disse Conrad. Michael borbottò un "sì" e un "amen" a questa uscita, ma non abbastanza forte perché Conrad sentisse. "Come si chiama, ora?" chiese Conrad. "Mrs. Jackman Powell." Il silenzio cadde nel bagno. Non un'increspatura. "Non approvi, mi pare," disse Michael. "Non è questione di approvare o non approvare," disse Conrad. "La verità è che ho sempre pensato che Jackman fosse il nome più pretenzioso che si potesse escogitare. Suo fratello non si chiama semplicemente Tom?" "Sì.,, "Forse il cognome da ragazza della madre era Jackman." "No. Era Tompkins." Conrad si mise a ridere. Poi smise. "figlio di puttana," disse. "E così ha sposato Jackman Powell." ''Proprio.'' Michael stava guardando quello che riusciva a vedere di Conrad - il braccio steso sul bordo della vasca; la sàgoma del collo; la mossa della testa che si piegava sul bicchiere per bere; soprattutto, la tensione della mano che teneva la sigaretta contro la vasca con tanta forza da romperla. L'estremità accesa cadde sul pavimento. Conrad non se ne accorse nemmeno. Non faceva che mormorare: "figli di puttana." "Chi?" "Tutti," disse Conrad con una veemenza che Michael non aveva mai sentito prima nella voce dell'amico. "Tutti i fottutissimi Powell. Fottutissimi figli di puttana." Conrad sedeva sconsolato, a stento visibile. Che cosa, si chiese Michael, poteva essere successo a Conrad - di solito così resiliente, e ora, evidentemente, distrutto dalla mera menzione di un nome. Avevano passato gli anni della scuola a ridere. Non che fosse possibile continuare a ridere per sempre. Michael era perfettamente conscio di questo, e delle tetre vicende che avevano influenzato la vita di Conrad. Ma questa era una cosa nuova: sconosciuta. Come se le risate fossero scappate via e Conrad non riuscisse a ritrovarle. "Suppongo," disse Conrad, "che questo significhi che Fabiana se lo porterà dietro. Jackman. Suppongo che questo significhi che dovrò affrontarlo ... starmene lì come un baccalà e stringergli la fottutissima mano." "Sì. Credo di sì. Perché, ti dà fastidio?" "Sì. Mi dà fastidio." "E perché?" "Non voglio parlarne. Più tardi, forse. Dopo che se ne saranno andati. Non adesso. Figlio di puttana ... " "L'hai già detto. Parecchie volte." "Lo so. Lasciami in pace." "Lo sai che non posso lasciarti in pace, Con ... " (Michael parlava con voce fischiante, sibilante - come sempre quando voleva prendere in giro Conrad.) "Ti adoro." "Lascia perdere," disse Conrad. "Non sei divertente." "Mi dispiace." Michael accese un'altra sigaretta e la tese a Conrad tra i fumi. Da quando il padre di Conrad era morto, tre anni prima, c'erano cose di cui non si poteva parlare. E non sempre avevano a che fare·con Fastbinder senior (il cui nome era stato Karl). A volte avevano a che fare con misteri di cui Michael non era al corrente. Le cause del silenzio di Conrad: il lungo soggiorno all'estero, in Italia e in Spagna; la sua improvvisa ricomparsa; Rodney Farquhar; Fabiana Holbach Powell. .. Dio sapeva se alcune o tutte queste cose non potessero e dovessero essere al centro della conversazione. Ma, più spesso che non, erano causa di mascelle serrate e lingue morsicate. ''Cambiamo argomento,'' disse Conrad. '' Aiutami a capire cosa c'è che non va tra te e Olivia. Fammi ridere un po'." "E tu credi che sia una storia da ridere?" disse Michael. "Forse," disse Conrad. "C'è un'altra donna?"
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