r:, uando Olivia entrò in cucina, il pavimento della stan- ~ za con le vetrate scricchiolò sopra la sua testa. Alzò gli occhi, pensando: stanno camminando in punta di piedi. Ridicolo. Due uomini adulti ... Attraversò la stanza fino al lavandino, assicurandosi che il ticchettio dei suoi tacchi fosse alto e chiaro, mentre camminava. Con tutti i vestiti che si metteva per uscire ancora indosso: la giacca di tweed; i tre strati di sciarpe; il maglione morbido, pesante; gli stivali foderati di pelo - depose laborsa su un ripiano e i fasci di fiori sull'altro. Aprì il rubinetto per prendere un bicchier d'acqua e tese la mano verso sinistra in cerca di un grosso, spesso bicchiere rosso con una crepa. Abitudine. Era sempre lì, l'ultimo di un servizio. Un servizio da otto, all'origine - un regalo di Conrad. Appuntato alla tendina sopra il lavandino c'era uno degli inimitabili messaggi di Mrs. Kemp: Mrs. Penny o preparato la stanza sul retro per Mr. Fastbinder e o messo un sciugamano e una spugna sul casettone. Non ci sono più lenzuola zurre e così lui rie a una zurra e una gialla. Grennel è sparito di nuovo. Si è nascosto. Mentre leggeva, Olivia teneva il bicchiere sotto il rubinetto. Non c'è più Old Dutch e così o messo OLD DUTCH sulla lista. 4 confesioni grandi per favore perché il bagno se lo mangia. Mr. Fastbinder a quasi sfondato il garage. È stato proprio lui non lasci che le racontino balle. Passo domani a ripulire. Lilah Kemp L'acqua fredda scorreva sulle mani di Olivia, le intorpidiva, le addormentava dolcemente. Ps Il prof. Penny non ha mangiato il suo tramezino. È altono, se lo vuole. Le solite frecciate diretta a Michael. Nemici mortali - Michael Penny e Mrs. Kemp. E Grendel. Grendel era l'adorato cane di Michael e, come il suo padrone, faceva di tutto per evitare Mrs. Kemp, il suo odiato aspirapolvere e i suoi orribili tramezzini al tonno, i cui ritagli Grendel si ritrovava puntualmente nella ciotola. Olivia mise giù il bicchiere, staccò il messaggio e lo buttò nel bidone della spazzatura, poi riattaccò lo spillo alle pieghe della tenda. Mentre beveva l'acqua, si chiese dove potesse essersi cacciato il cane questa volta. Forse giaceva moribondo nell'aiuola di qualche vicino, avvelenato dal "tono" di Mrs. Kemp. I detriti dell'incuria. Povero vecchio Grendel. Il povero vecchio Grendel aveva l'abitudine di sdraiarsi come morto nelle aiuole altrui, ma il suo posto preferito era dietro la tenda della doccia, dove rappresentava con allarmante veridicità i cadaveri del suo padrone e della sua padrona - prima uno, poi l'altra. Michael e Olivia, morti. La mano di Olivia scivolò sullo stomaco e si fermò sulla pancia; il bicchiere rosso, nell'altra mano, tremò. Prima Michael e poi Olivia - morti. Non sono un'assassina. No. Sto facendo la cosa giusta: la sola cosa possibile. Si mise a piangere - (oh perché piango?) - e girò gli occhi, pieni di lacrime - (basta: vergognati) - verso i fiori - (sei una STORIE/FINDLEY stupida: smettila). Perché aveva comperato i fiori, si chiese mettendo giù il bicchiere. Per riuscire ad attraversare la soglia di casa senza vomitare? No. No. Poteva benissimo sopportare la tensione ancora per una settimana - e allora perché aveva comperato i fiori? Forse, decise, erano per Grendel, sempre "moribondo". O per Michael, ancora vivo. O per la tomba non ancora scavata nella sua pancia. Scegli una carta - una qualunque. Ora rimettila nel mazzo. Non dirmi cos'era ... "Salve." Olivia si aggrappò al lavandino e fu quasi per cadere, prima di voltarsi. Ritto sulla soglia c'era un uomo che non aveva mai visto prima. Un uomo - un "ragazzo". Doveva avere poco più di vent'anni. "Sì?" disse. Il ragazzo aveva le braccia cariche di sacchetti di carta marrone. "Chi sei?" chiese, con disinvolta, naturale impertinenza. Olivia restò a bocca aperta. "Sono... sono Olivia Penny," disse. E questa è la mia casa, fu lì lì per aggiungere. Ma non lo fece. "Allòra sei la sorella del professor Penny?" Il ragazzo entrò in cucina. I sacchetti di carta mandavano un tintinnio sospetto, di futuri brindisi, e il ragazzo stava cercando di non rovesciarli prima che lo si potesse proporre, il brindisi. "No, non sono la fottuta sorella del professor Penny. Sono la sua fottuta moglie," disse Olivia, facendosi da parte per non venire investita. "E tu chi cazzo sei?" · "Io sono con Conrad," disse il ragazzo. Depose il bottino - otto bottiglie di vino, quattro bottiglie di scotch - accanto e sopra i fiori, e si girò verso Olivia con un sorriso. "Sei fantastica, da impazzire," disse, e le tese la mano. "Conrad non me l'aveva detto, che eri divertente," aggiunse. "Io mi chiamo Rodney Farquhar." (La sua stretta era come la proverbiale morsa.) "Oppure dovrei dire che sono il fottuto amante di Conrad?" "Cosa ci fai qui?" chiese Olivia. La faccia di Rodney Farquhar era priva di ogni espressione. Forse non conosceva la risposta a quella domanda. "Hai appena messo la tua roba sopra i miei fiori," continuò Olivia. "Ti dispiacerebbe trovarle un altro posto?" Rodney cominciò a spostare le bottiglie, a due a due, sul tavolo della cucina. "Cosa ci fai qui?" ripetè Olivia. "Mi hanno mandato a predere da bere," disse. "Sono appena tornato ... " "Questo lo vedo da me. Da bere perché?" "Per la cena," disse Rodney. Le voltava la schiena. La cena? "Quale cena?" disse Olivia. Aveva gli occhi ridotti a due fessure. Le stava salendo la pressione. "La cena di Conrad," disse Rodney. 19
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