pensano, fanno così fin dai tempi della prima glaciazione e lo faranno fino alla prossima. Le persone di cui stiamo parlando non sono vive, ma ormai morte, e quel che è andato è andato. Ne hanno presi e uccisi tantissimi, e chi l'ha ordinato e cerca di nasconderlo sono le autorità tedesche, ieri, oggi e domani: le autorità tedesche, la nostra istanza morale. Oggi questa istanza, accompagnata dal pathos con cui siamo soliti dar voce alla nostra saggezza, è più solida che mai, e per essa si sono sacrificati personaggi come Goethe e Tolstoj. Sacrificati? Per essa hanno prodotto dei bei libroni, passatempi per le ore vuote. Dove siete ora, voi saggi, dotti, presuntuosi? Perché non siete altro che presuntuosi. Fate pena. Con le vostre moderne, ridicole opere teatrali, le vostre poesie incomprensibili, le espressioni che usate, nuove quanto sciocche. Non riuscite neppure a dar voce a sentimenti antichi: la rabbia e lo spavento di un uomo di fronte a un crimine. Non ne siete capaci, voi storpi di spirito. È ovvio che un cannibale pensa che ciò che fa sia giusto perché non sa che potrebbe agire diversamente; lui divora mio zio come io mangio spinaci. Ma l'uomo di cui stiamo parlando, pur carico di saggezza, di convinzioni morali, ignora qualsiasi tabù; non cerca di superarlo come fa lo spettatore di una tragedia. Egli, pur sapendo che potrebbe agire diversamente, nega l'esistenza di qualsiasi tabù o veto, di fronte a un fatto incontestabile: lo stato deve mantenere il suo ordine, anzi il mio ordine. Lo stato, il mio stato, deve sopravvivere anche a costo di praticare l'ingiustizia in modo vergognoso. Ma questo stato esiste solo nella sua mente limitata. Non me la prendo per uno o due morti, dopotutto ognuno deve morire. Ma questa insufficienza mentale è insopportabile, ripugnante. Non sono d'accordo con chi cita il proverbio: "Quando si pialla, è normale che schizzino schegge". La legge dello stato non deve essere salvaguardata ignorando la più elementare esigenza di giustizia. E ciò che si nasconde dietro la teoria dello stato è il gelo della glaciazione preistorica. È ciò che si cela dietro il silenzio di questo popolo a metà, di questo popolo a tre quarti, dietro la sua saggezza ... l!lna canzone dice che il posto più bello è la tomba dei genitori immersa nel verde. Ad alcuni, oggi, piace vedere i genitori, in particolar modo la madre, sui manifesti attaccati ai muri delle case; ed è interessante vedere come si comporta una madre "da manifesto". Si è abituata, appare perfettamente a suo agio. Si muove ormai con disinvoltura sui muri delle case, lo faceva già durante la guerra. Incitava alla sottoscrizione del prestito di guerra, minacciava chi non lo avesse ancora fatto e sospirava per il suo bambino. Adesso sospira per lo stesso bambino se non votiamo per la socialdemocrazia. Dal suo appostamento ventoso sapeva già che bisognava neutralizzare la Gran Bretagna - sottomarini! sottomarini! -, ridurre l'Inghilterra alla fame. Ha protetto la religione a favore del partito di centro. Ultimamente versa lacrime per APERTURA/DtiBLIN ottocentomila png10men, impreca contro il blocco, incita contro il bolscevismo. Evidentemente ha molte facce. Riesce a riunire in sé le cose più disparate. Si eleva al di sopra dei giusti e degli ingiusti. Fortunato chi ha una madre. Perché due sarebbero troppe. E i racconta che quando la volpe è vecchia chiami a raccolta tutti gli animali e, con la coda in posizione verticale, comunichi loro le sue intenzioni. D'ora in poi, infatti, essa rinuncerà alla verdura, al legno marcio, al cavolo, agli asparagi, alle rape, al radicchio, e anche a leoni, elefanti, coccodrilli, rospi e formiche; si dedicherà esclusivamente ai polli giovani. La coda eretta a mo' di sfida, la volpe chiede così agli altri animali il permesso di cacciare i polli giovani, chiede, anzi, che le vengano riservati. Lo stato tedesco sta riprendendo forza. Ha i denti rotti e la schiena anchilosata, ma si sta preparando a una rentrée in grande stile. Anche noi dobbiamo rimboccarci le maniche. Bisogna stilare un patto d'alleanza tra i popoli, studiandosi bene di apporre, senza che nessuno lo noti, il seguente paragrafo: "Nessun paese deve intromettersi negli affari di un altro paese". È comprensibile. La Germania deve poter agire indisturbata se vuole rinascere. Deve sviluppare, senza venir ostacolata, la sua peculiarità nazionale: lo spirito servile e la povertà di sentimenti. Popoli d'Europa, attenti ai vostri sacri beni, non lasciate che qualcuno vi usurpi l'incapacità di giudizio! I turchi non si lasciarono rubare il loro biglietto da visita - cioè la loro abitudine, tipicamente armena, di far massacri rivendicando la libera decisione ("a ciascuno il suo Cesare Borgia"?). Quante Germanie in meno ci sarebbero se dovesse ancora valere il precetto "a ciascuno il suo": con "suo" s'intenderebbero anche la Polonia e le Fiandre. Oggi i medici raccomandano: massacri a casa; e dal pulpito si consiglia: "Se l'occhio del tuo vicino dà scandalo, cavaglielo". È comprensibile che un paese sprovvisto di armeni debba ricorrere a estremi rimedi: bisogna usare i propri criminali, vale a dire gli altri partiti politici. Il fatto di usare dati partiti a scopi di pogrom ha avuto effetti insperati per questi popoli in pena; e, in certi casi, la situazione può essere ribaltata; un po' di cambiamento fa bene. Ora in Germania si può disporre di: conservatori, ebrei, spartachisti, borghesi, che, all'occorrenza, possono essere usati per pogrom reciproci; ed è possibile trovare le più svariate combinazioni, adatte a coprire per un certo periodo di tempo il fabbisogno di un popolo così numeroso. In Germania ognuno deve avere il suo tornaconto: questa è democrazia. Esiste anche un altro progetto per un patto d'alleanza fra i popoli. In un paragrafo, apposto come al solito senza che nessuno se ne accorga, deve riportare: Si provvederà, per quanto riguarda i popoli sottosviluppati, quelli dell'Equatore o giù di lì, a mandare degli emissari ... (1921; traduzione di Maria Maderna) Copyright Walter-Yerlag 1985. 9
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