Linea d'ombra - anno II - n. 10 - giugno 1985

Americani e "segnorine" (disegno di Leo Longonesi). E, di questo passo, si avvia una conversazione tra i due. I I ladro si presenta per quel che è, un uomo che vive alla giornata. Fa quel mestiere da poco più d'un anno, prima era cuoco ma aveva il vizio di bere. insultava i clienti e lo cacciavano via da ogni posto. S'è messo a fare il ladro un poco per disperazione un po' per sfida alla società, ch'egli odia. li giovane racconta a sua volta brevemente di sé: come sia arrivato al punto di volersi togliere la vita. Non ha più nessuno al mondo,è stanco, non trova lavoro, ha passato tre anni sotto le armi, poi è stato in galera per via di un furto in cui si è trovato immischiato senza colpa. C'è di più: la donna che doveva sposare e alla quale mandava tutti i suoi risparmi non l'ha più vista, gli hanno detto che s'è data "alla vita". Insomma. un cumulo di piccoli e grandi motivi l'hanno spinto alla disperazione. li ladro cerca di consolarlo. Insieme bevono una mezza bottiglia dj,vino che era sul cassettone . ..Sci senza soldi? .. chiede il ladro . ..Gli ultimi li ho spesi oggi" - risponde l'altro. In poche parole. il ladro propone al giovane di associarsi a lui nelle sue imprese notturne. Gli descrive l'estrema facilità della vita che conduce, gli fa balenare il miraggio di larghi guadagni. E conclude: .. Possiamo cominciare stasera stessa··. Dn un appartamento vicino una giovane si sta pettinando e truccando davanti allo specchio e intanto ascolta parlare una sua amica, una donna sulla tren1ina, vestita con un'eleganza sfarzosa e raccogliticcia. Dal loro discorso si viene a capire che la giovane ha deciso quella sera stessa di cercare fortuna in istrada. E stanca di lavorare otto e dicci ore al giorno per un salario che non le permette di sfamarsi. ··11 dottore mi ha detto che devo mangiar molto e bene e ricominciare la cura di calcio. I dottori fanno presto ... chissà, forse credono che a me piace mangiar male e poco, credono che lo faccia apposta ...·· L'amica acconsente gravemente. E la ragazza, più che afnitta dalla decisione çhc ha preso, sembra irritata e si muove per la stanza ncrvosamen1e. E una bella ragazza. con un'abbondante capigliatura che agita a scatti e spesso le ricade fino a coprirle una parte del viso. Si intuisce che soltanto la disperazione, la voglia di "farla finita", la stanno spingendo al passo decisivo. Essa stessa cerca di convincersi che, dopotuuo, quello che sta per fare è onesto. Le sue ultime incertezze vengono vinte facilmente dal l'eloquio dell'iniziatrice, che le prospetta la vita terribile che ha condouo "prima". "Adesso - conclude - non debbo più lavare i piaui ..." Apre la borsetta e agita un mazzetto di biglietti di banca: "Questo è l'essenziale. il resto tutte chiacchiere ... " D I ladro e il giovane sono in istrada. È ormai notte e 1utto sembra propizio per cominciare il "lavoro". La strada è buia, silenziosa. e poco frequentata. I due stanno addossati ad un portone e il ladro ricorda al giovane di seguire attentamente le sue istruzioni. "Attenti - dice ad un tratto - ci siamo". Un'ombra avanza lungo il muro, si precisa: è un uomo curvo, vecchio che cammina con le mani incrociate sul petto. Non si distingue bene chi sia. "Attenti!" - ripete il ladro. L·uomo imbocca il portone dove stanno riparati i due. Quando li scors,e, si ferma e chiede. "E il 52, questo?" "Si, risponde il ladro rapido - è il 52. Fermati o sparo ! Non gridare e alza le mani! ... Se stai buono non ti faremo niente". E cosi dicendo si avvicina sino a un passo dall'uomo. "Che volete da me?" fa costui con voce calma e serena. .. Fuori il portafogli. E l'orologio". Ma il Giovane ha un sospe1to:

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