LANOTTEPORTACONSIGLIO Ennio Flaiano La nouc porta consiglio. il 1ra11ame111c0inematografico che qui viene pubblicato per la prima volta grazie alla conesia di Roselfa Flaiano. è Stato seri Ilo da Ennio Flaiano nel '46. o negli ultimi mesi del '45. Roma era stata da poco liberata, e vh•ei1a quella breve stagione, di miseria e euforia insieme. segnata dalla presenza delle 1ruppeal/ea1e. li tra11ame1110 di F/aiano ne docuntema molti aspelli "no1turni" ma. coerememente con le idee de/l'autore. 11011 è certo unastoria ascrivibile alla corrente del neorealismo, che aveva dato già nel '45 Roma città aperta e dava nel ..46 Sciuscià, Paisà, Il sole sorge ancora, Vivere in pace, Il bandito. Le sìwazioni sonosimili. ma <U,,ersa è /'otricacon la quale F/aitmo le descrive. e se w, paragone si può fare per il suo testo è semmai quello con certe commedie francesi d'anteguerra di René C/air. Le idee di Flaiano sul cinema deltimmedimo dopoguerra sono ampiamente e splendidamente documemme nella raccolta delle sue recensioni pubblicata da Rizzo/i nel 1978 a cura di Cristina Bragaglia. Let terc d"amorc al cinema. La notte porta consiglio 11011 rimase nel cassetto, fu realizzato nello stesso '46 per la regia di Marcello Pagliero, che era Stato ~11orein Roma città aperta e aveva terminato a guerrafi11ita un film dt Rossellini rimasto incompiwo, Desiderio. Ma si trattòtli unfilm davvero "maledeuo". Pochi lo videro, e ancora meno hanno potuto rh'eder/o in seguito. Eppure è una delle più simpatiche. diver1e11ti, ca/iprate commedie mai realizzare dal cinema italiano. i cui meriti vanno fo11dame11ta/me11teal tra11ame1110di F/aiano, sceneggiato con molto rispe110, assieme allo stesso Flaiano. da Suso Cecchi d'Amico. Zavallini. Pagliero e Pino Merca11ri."Fu girato appena dopo /'arrivo degli americani nato i11esterni, 111110 dal vero", ricorda Aldo Tonti in L ·awenturosa storia del cinema italiano (primo volume), e la Cecchi tf Amico. ~he lo definisce "una cosa. lieve. ironica. sulla Roma degli americm11", ricorda che era stato scrillo per Thea Prandi. in quel momemo compagna di Pagliero e più tardi moglie di Eduardo. ''Ma poi la Prandi risultò infotografabi/e" e il suo ruolo fu preso da Valentina Cortese. I rapporti tra Flaiano e Pagliero - che 1101f1u mai 1111 buon regista. ma che in questo caso si limitò a 1rasferire degnamellle sullo ~chermo 1111 lesto rigoroso eferreo - do,..·ei'anoguastarsi moltopres10. e m definitiva il merito maggiore del risultato de/film spetlll a Flaiano, che ne è a pieno ti10/o /'a111ore.011imi anigiani vi collaborarono: Nino Rota per la musica, Gastone Metlin per la scenografia. Aldo Tonti per la/orografia. e venne interpretato da un De Sica svagmo e spiritosissimo Signore Distil11o(una delle sue i11terpre1azio11imiglior,), tla Nando Bruno nel rno/o del Ladro. da Andrea Checchi (il Giovane) e dalla citata Va/emina Conese(la Ragazza). L'insuccesso economico de/film fu acaesciuro dalla freddezza della critica. e la distribuzione ne cambiò. poco dopo /'uscita, perfino il tiro/o, chiamando/o, sulla scia de/film di Rossellini. Roma. città libera. (N.d.R.). PERSONAGGI li Ladro Il Giovane La Ragazza L"Amica L'Aggredito Il Prete Il Vecchio Distinto L·Amcricano li Nano L'Informatore li Croupier L'Ex Fidanzata Il Giornalista Il Commissario Il Brigadiere Il Proprietario del Cabaret Ragazze. Baristi, Clienti, Suonatori di jazz, Uomini Politici Guardie Notturne, Tranvieri, ecc. ' L'azione si svolge a Roma. oggi( 1946, N.d.R.); 1raPiazza di Spagna e Porta del Popolo. dalle IO di sera alle 4 del mollino successivo. "ortile di una casa in via della Croce. È sera tarda, qualche U finestra illuminata. Dall'alto di un terrazzo si vede appena una distesa di tetti, si indovinano le cupole e i campanili della città. In un appartamento dell'ultimo piano. un ladro gira di stanza in stanza, deluso di non trovare nulla che valga la pena di essere portato via. Cianfrusaglie dappertuuo, libri vecchi e spaginati, biancheria da rattoppare, insomma una grande miseria. Ma ecco che un cofanetto di legno intarsiato attrae la sua allenzione: sembra uno di quei cofancui che le signore adoperano per tenervi i gioielli. e la cosa promette bene. Tenta di sollevare 11coperchio, che resiste. Piglia allora dalla tasca un ferro adatto e forza la serratura. Ma quando alza il coperchio, si leva. nel silenzio, il suono squillante e preciso di un "carillon". Il ladro. seccato di quest'ultima delusione. fa per andarsene: ma ad un tratto sente che la porta che dà sulla scala sta per essere aperta. Si guarda inwrno smarrito, vede una tenda che copre un vano del muro adattato ad armadio e vi si nasconde: e da lì guarderà, non veduto, ciò che avviene nella stanza. Dopo poco entra un,giovane. che appare stanco, come in preda ad un'estrema sfiducia. E alto, ben fatto, ma pallido e con la barba di due giorni. Getta il cappello su una sedia. si vuota le tasche e versa il co~tcnuto sul letto. Pochi biglietti da una lira ode! tram, un giornale spiegato. un mazzo di chiavi. un fazzoletto e un paccheuo di cartine da sigarette. C'e rimasta una sola cartina. Rovescia le tasche raccoglie tutto il tabacco che vi trova e comincia a farsi una sigaret'ia ma a metà dell'operazione la cartina si rompe. Una smorfia contrae il viso del giovane, che getta con rabbia cartina e tabacco. Questo banale incidente gli ha tolto la calma: il destino - pensa - si accanisce contro di mc, stasera. .va allo specchio, si guarda a lungo. solleva il coperchio del canllon, as~olta per un attimo la musica. poi - coi gesti di una persona decisa a tutto - apre il portafogli, strappa alcune fotografie e prende una lettera, che mette bene in vista sul cassettone. Si avvicina quindi al letto, da sotto ilcuscino toglie una rivoltella e, caricandola. ritorna allo specchio. Si guarda ancora a lungo. chiude gli occhi. e si punta l'arma alla tempia. Allora il ladro interviene. "Man_i i~ a.Ilo!'' ~ urla, e si precipita fuori dalla tenda, armato anche lui d1 nvoltella, contro il giovane. Questi, sorpreso, lascia cadere l'arma sul cassettone e alza le mani. "Imbecille!" esclama il ladro a bassa voce, intascando la rivoltella del giovane. li ladro ~in dal!a prima sua baltuta apparirà un uomo sanguigno, generoso. pieno d1una sua burbera umanità persino sentimentale, se o~corre. (Si pensi a Fabrizi, tanto per un esempio). Egli tratta il giovane come se lo conoscesse da anni. Finchè costui, sempre più sorpreso, alla fine azzarda: "Ma chi è lei? Come è entrato?" "lo? Questo non ti deve interessare - risponde l'altro - lo sono io .. Sono un ladro, se proprio vuoi saperlo .....
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