Linea d'ombra - anno II - n. 10 - giugno 1985

66 Un'immagine da I favoriti della luna. che il cinema francese mi entusiasmi, soprattutto il più recente. Ma nella categoria degli esseri umani che mi sono culturalmente vicini rientrano innanzitutto Vigo, René Clair, Carné, Renoir, Tati, Bresson. Ma non sempre: trovo Ledéjeuner sur l'herbe di Renoir stupido ed esasperante. Ma ci sono dei bei Renoir. Tu hai giraro il ruo film con degli amici piu//osro che con allori professionisri? Ho sempre voglia di creare, girando, un universo unico e separato dal resto del cinema. Se prendo degli attori professionisti entrano nel mio film con tutto il loro passato cinematografico, con il loro metodo di recitazione e con i loro tic. Soprattutto se hanno recitato in molti film, il loro volto è strausato, e risveglia un mucchio di associazioni. Questo finisce per distruggere la struttura. Non è il mio personaggio, è Catherine Deneuve vestita come il mio personaggio, ed è Belmondo a fare il ladro, ecc. Io limito le espressioni dei miei allori girando azioni e dei movimenti semplici. Non ci sono drammi, lacrime, lunghi momenti psicologici. Cerco di esprimere delle passioni o delle emozioni mettendo a confronto due brani del film, giocando su delle contraddizioni piuttosto che sullo sviluppo psicologico. Il cinema è un 'arte superficiale nel senso che si osserva la superficie della vita e non si può pretendere di penetrare nei pensieri della gente ... Questa è invece la forza della letteratura. Al cinema, il cattivo gusto è voler "entrare dentro", e il risultato di questa tendenza consiste nell'accostare l'obiettivo al buco della serratura per osservare le scene intime, ciò che la gente cerca di nascondere. Non si può evitare completamente questo tipo di osservazione, ma in ogni caso è meglio tenersi a distanza. Sapere come questi porci di vicini vivono è il fine di ogni piccolo borghese. Ed è anche la ragione per cui va al cinema: per vedere il sangue e lo sporco che coprono gli altri. I produttori sanno benissimo che per vendere ci vuole questo. Di conseguenza io preferisco posare il mio obiettivo sulla superficie delle cose. Cerco di utilizzare al massimo dei non professionisti. Chiedo a un clochard di recitare quel che ha l'abitudine di fare ogni giorno, ma dev'essere sufficientemente artista da poterlo ripetere e non diventare davanti alla cinepresa un pezzo di legno. Credevo fosse tipico dei georgiani poter recitare senza essere del mestiere; ho fatto un grande uso di dilettanti, nel mio paese. Ma ne ho trovati centinaia anche in Francia. Ed è per questo che mi stupisco vedendo come, nei film di Bresson, siano un po' legnosi, forse manchino di personalità e come si senta il regista che li manovra come marionette. Come li hai lrovari? Sono tutti degli amici. E sapevo che potevano recitare. Quando si vede Bernard Eisenschitz, per esempio, si fa fatica a immaginarlo in un ruolo, ma se lo si conosce si sa che può farlo. Christiane Bailly, Maité Nahyr, Alix de Montaigu erano anche loro amiche. Certo, con loro bisogna essere attenti e dolci, perché non sono abituati alla cinepn!sa né a essere visti mentre recitano. Bisogna dunque che si rilassino e poi, poco a poco, aggiungere un po' di colore qua e là, ma servendosi sempre della loro personalità. In realtà adorano farlo, perché per loro è un gioco. E bisogna avere attorno a sé un'équipe tecnica simpatica, che sorride, che reagisce bene. L'assenza di cinismo è la sola condizione perché una lavorazione del genere sia divertente. Hai modificalo qualche dialogo dopo la scelta degli allori? Ma i dialoghi in pratica non hanno alcun ruolo nel film! Si sapeva di cosa parlare: era piuttosto "rubato", un'improvvisazione su un dato tema. Le battute venivano da sé, non erano mai imparate a memoria. li clochard non era capace di ripetere due volle la stessa cosa, ma sapeva di che si parlava e diceva quel che serviva. Se avessi giralo ilfilm in flalia, i personaggi e le siluazioni sarebbero srari diversi? Avrebbe potuto essere più spettacolare. Se è vero che il carattere degli italiani somiglia un po' a quello dei georgiani, le emozioni sarebbero state più deliranti, più forti, più teatrali. Ma penso che sarebbe stato meglio girarlo in Germania o in Inghilterra, perché più c'è freddezza e più c'è tensione. Più cerimoniali, più buona educazione, più cura delle apparenze avrebbero giocato a favore di un tono distante. In quesro film però non c'è la sressa lenerezza che nei film georgiani. Non sono d'accordo. Gli altri miei film sono stati considerati nel mio paese come ami-georgiani, mentre da fuori li si è trovati pieni di tenerezza. Ho visto

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